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TESTO Sacratissimo Cuore di Gesù

Pietro Righetto

Sacratissimo Cuore di Gesù (Anno A) (07/06/2002)

Vangelo: Mt 11,25-30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 11,25-30

25In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. 26Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. 27Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.

28Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. 29Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. 30Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Introduzione
Era il giovedì della settimana santa.

S. Angela da Foligno voleva meditare profondamente sulla morte di Gesù. Perciò si sforzava di liberare la sua mente da ogni altro pensiero inutile, per raccogliersi tutta di fronte a Gesù Crocifisso. Fu allora che sentì una voce, che per tutta la vita le s'impresse nel cuore, come freccia appuntita. Era Gesù, che morendo, le diceva:
- Non ti ho amato per scherzo!

Tema
Gesù ama anche gli ultimi della classe.
Gesù ama che i bambini meno buoni.

Gesù ama ciascuno di voi, da sempre e per sempre!

Il messaggio, oggi

Rallegriamoci, oggi è la festa dell'amore di Dio per noi!

l. Gesù ama anche gli ultimi della classe.

Nella prima Lettura si dice che Dio ebbe predilezione per il popolo ebreo, che era il più piccolo, il più povero e il più disunito popolo dell'antichità.

Quando questo popolo con l'aiuto di Dio divenne grande, Dio ebbe una speciale predilezione per i figli di questo popolo che erano più deboli e abbandonati.

Ma perché Dio è sempre dalla parte dei più poveri e dei più deboli? Perché è Salvatore! E come se dicesse ai grandi e ai potenti: "Voi credete di salvarvi da soli? Arrangiatevi!"; e ai deboli: "Nessuno pensa a voi? Ci penso Io!".

Qualche fanciullo è disprezzato da tutti: a scuola, perché capisce meno; a casa, perché ne combina di tutti i colori; in compagnia, perché è povero. A questo bambino Dio dice: "Io ti voglio bene!"... un po' come si comportava Madre Teresa di Calcutta coi più abbandonati: i moribondi. (Vedi l'esempio).

2. Gesù ama anche i bambini meno buoni.

Nella seconda Lettura si dice che Dio ha voluto bene agli uomini, anche quando non pensavano a Lui, anche quando erano suoi nemici! Ma perché Dio vuole bene anche ai cattivi? Castigandoli? No! Amandoli, fino all'estremo! (Vedi l'esempio).

3. Gesù ama ciascuno di voi, da sempre e per sempre!

Nel Vangelo si narra come Gesù vada in cerca della pecorella smarrita.

Se tu sei una pecorella buona, il Buon Pastore ti vuol bene, ti chiama per nome, ti conduce nei pascoli della bontà.

Se tu sei una pecorella meno buona Gesù ti cerca con amore, ti mette sulle sue spalle, avvicina la tua testa al suo cuore e fa festa!

Non si sfugge all'amore di Dio, perché è così grande da essere dappertutto; però gli si può chiudere la porta in faccia.

Anche oggi, in questa Messa, Gesù ci dà una prova del suo amore: ci dona se stesso!

Sussidi

a) Madre Teresa di Calcutta una sera, nella casa dei moribondi, avvicina l'ultima venuta, una donna. Solleva con amore i pochi straccia che ricoprono un fisico devastato: "Signore Iddío, che pietà! Che strazio di patimenti su quel povero corpo scarno, così simile ad una radiografia se non fosse per le piaghe che corrodono la scura pelle avvizzita. Rapida ed attenta, madre Teresa provvederà ad una pulizia sommaria ed a una prima disinfezione. Ma le condizioni della povera donna, che forse è giovane, appaiono disperate e l'occhio esercitato della madre se ne avvede presto con lucida pena. Meglio tentare di rianímarla subito con cardiotonici, un brodo tiepido e tanto amore. La misera guarda trasognata con occhi da cui lo sguardo sembrava svanire... Mormora in un soffio: "Perché fai questo?". "Perché ti voglio bene!" dice piano Teresa con il cuore gonfio d'amore e di pietà. Una luce d'incredula gioia si riverbera dall'interno su quel viso scavato, dove la morte ha già impresso il misterioso segno della sua scelta. "Oh! Dillo ancora! ". "Perché ti voglio bene", ripete la madre con ferma dolcezza. "Dillo ancora, dillo ancora!". La morente stringe le mani della madre e l'attira, a sé, per sentire, tante volte ancora, beata mentre la vita fugge, le belle, le più care parole del mondo. (Cf. M. T. DAINOTTI, Madre Teresa di Calcutta, Ed. ISME Nigrizia, p. 105).

b) Un giorno un uomo si recò ad una battuta di caccia col falco. Dopo aver abbattuto molta selvaggina, fu colto dalla sete, e reggendo sul braccio il suo falco prediletto, si allontanò a cavallo in cerca d'una fonte.

Cercò a lungo e finalmente trovò una vena d'acqua che lenta, lenta stillava da una roccia. Mise una coppa sotto quello stillicídio, poi fece per bere, ma il falco si agitò e con un colpo d'ala rovesciò l'acqua. Di nuovo l'uomo riempì il recipiente e, come lo vide colmo d'acqua fresca, fece per accostarlo alla bocca. Ma anche questa volta H falco svolazzandogli intorno rovesciò la coppa. Assai contrariato, quell'uomo la riempì la terza volta e fece per bere. Ma il falco vi si gettò sopra, spargendo l'acqua all'intorno. Allora quell'uomo uccise il falco.

Stava per riempire un'altra volta la coppa, quando un viandante gli gridò: "Non bere quell'acqua! E una sorgente avvelenata!".
(Da un racconto di L. ToLSToi).

 

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