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don Romeo Maggioni  

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I domenica di Quaresima (Anno C) (21/02/2010)

Vangelo: Mt 4,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 4,1-11

1Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. 2Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. 3Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». 4Ma egli rispose: «Sta scritto:

Non di solo pane vivrà l’uomo,

ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».

5Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio 6e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti:

Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo

ed essi ti porteranno sulle loro mani

perché il tuo piede non inciampi in una pietra».

7Gesù gli rispose: «Sta scritto anche:

Non metterai alla prova il Signore Dio tuo».

8Di nuovo il diavolo lo portò sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria 9e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai». 10Allora Gesù gli rispose: «Vattene, Satana! Sta scritto infatti:

Il Signore, Dio tuo, adorerai:

a lui solo renderai culto».

11Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.

La Quaresima è una lotta, come una gara di pugilato, ci dice oggi san Paolo, una corsa che cerca di vincere con una seria disciplina, cioè è tempo di scelte ben concrete ed efficaci per non venire alla fine "squalificati" (Epist.).

Sono le scelte che ha fatto Gesù stesso, all'inizio del suo ministero nei quaranta giorni di deserto, ma che sono state ratificate giorno per giorno, fino al Getsemani, dove in una suprema "tentazione" ha scelto: "Non sia fatta la mia, ma la tua volontà" (Lc 22,42).

Quasta è la posta in gioco nella scelta cristiana: o le nostre sufficienze, e quindi i nostri idoli umani, o l'accoglienza del disegno di Dio e la sua volontà.

Ma solo una grazia speciale di Cristo può aiutarci a imitare le sue difficili scelte.

1) LE SCELTE DI GESU'

‘La vita è mia e la gestisco io'. Il benessere, il lavoro, i soldi, la scienza.., queste cose fanno felice l'uomo. Ma Gesù pur sentendo fame, dice: "Non di solo pane vivrà l'uomo". Ben più grande è il bisogno dell'uomo: non solo non lo sazia la ricchezza materiale, ma neanche tutto il prodotto della sua iniziativa, perché qualcosa di infinito, di eterno e di assoluto è iscritto nel suo cuore, e solo la "parola che esce dalla bocca di Dio" gli apre gli orizzonti giusti e gli risolve le tragedie delle sue illusioni e della sua finitezza. E' la prima conversione da fare in quaresima. Sobrietà per la solidarietà è lo slogan di questo tempo di crisi. L'antica pedagogia della Chiesa era digiuno e carità. "Suonate un corno in Sion, proclamate un solenne digiuno" (Lett.).

Ma appoggiarsi su Dio non è ancora tutto. "Le vostre vie non sono le mie vie" (Is 55,8). Il disegno di Dio non combacia sempre con quello che a noi sembra ovvio e buono: la vita è una obbedienza! La religione sembra fatta per chiedere a Dio di aiutarci quando siamo in difficoltà: "Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra". Ma Gesù risponde: "Non metterai alla prova il Signore Dio tuo". Anche sulla croce gli dicevano: "Se tu sei Figlio di Dio... fa vedere che lo sei, scendi dalla croce" (Mt 27,40). Ha obbedito ad un disegno non facile, fidandosi pienamente del Padre. Come siamo invitati a dire anche noi: "Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra" (Mt 6,10).

Infine la tentazione del potere come mezzo di prestigio personale e anche come strumento di diffusione del bene. Il vangelo è verità che si impone da sé, non con puntelli umani. E' idolatria non solo specifica del mondo pagano, ma subdola illusione anche ecclesiastica usando pressioni politiche, appoggi e.. privilegi per sostenere iniziative d'apostolato. Solo Dio e i suoi mezzi poveri sono quelli veramente efficaci: "Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo rendi culto". E' la Grazia che salva, non le strategie mondane. Questa è conversione della Chiesa sempre, ma anche avvertenza personale per non finire a credere che siano le nostre opere a salvare e non invece la fede. Del resto Gesù ha salvato con .. un fallimento, vissuto svuotamento di sè per divenire "obbediente fino alla morte e a una morte di croce" (Fil 2,7-8).

2) RITORNATE AL SIGNORE VOSTRO DIO

Ognuno ha una divinità cui obbedisce: o Dio o l'uomo, cioè il mondo. La Quaresima è tempo di ritornare a Dio con tutto il cuore. Il primo passo da fare è la convinzione di essere fuori strada e quindi di cambiare direzione o riferimento: "Convertitevi e credete nel vangelo" (Mc 1,15). Si tratta di distanziarsi dalla mentalità del mondo: "Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia" (Gv 15,19). Non è facile oggi, tempo di "globalizzazione" culturale, o omologazione alle pressioni dei media, avere un senso critico e una libertà interiore. Gesù era trepidante per i suoi: "Non prego per il mondo; ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi... Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Consacrali nella verità" (Gv 17,9.15.17).

La preghiera di Gesù deve incontrare la nostra preghiera, fatta col umiltà: "Perdona, Signore, il tuo popolo, e non esporre la tua eredità al ludibrio e alla derisione delle genti. Perché si dovrebbe dire fra i popoli: Dov'è il loro Dio?" (Lett.). "Laceratevi il cuore e non le vesti, ritornate al Signore, vostro Dio, perché egli è misericordioso e pietoso, lento all'ira, di grande amore, pronto a ravvedersi riguardo al male. Chi sa che non cambi e si ravveda e lasci dietro a sé una benedizione" (Lett.). Non c'è da filosofare. Capitò così alla conversione del beato Carlo de Foucauld; il prete cui si era rivolto gli disse bruscamente: Inginocchiati e confessati! Forse conviene anche a noi all'inizio di questa Quaresima: il Sacramento della Riconciliazione - dice il Concilio di Trento - approfondisce il dolore dei peccati.

E da più coscienza del nostro male, l'impegno a passare alle opere, alla lotta, come oggi ci ripete Paolo. "Ogni atleta è disciplinato in tutto; essi lo fanno per ottenere una corona che appassisce, noi invece una che dura per sempre" (Epist.). Quante fatiche facciamo per cose inutili.., ne facessimo almeno qualcuna per la nostra conversione! "Tratto duramente il mio corpo e lo riduco in schiavitù". Sì, anche il corpo, che spesso è suggestionato e schiavo di passioni: "Il corpo non è per l'impurità, ma per il Signore" (1Cor 6,13). "Perché non succeda - dice trepidante Paolo - che dopo aver predicato agli altri, io stesso venga squalificato". Non si è mai sicuri della propria perseveranza.

******

La Chiesa ha una antica pedagogia per la Quaresima; non c'è da inventare niente, solo "lasciarsi riconciliare con Dio" (cf. 2Cor 5,20). Più Parola di Dio, così abbondante e in tante forme, dalla liturgica alla catechesi. Più carità, "che copre una moltitudine di peccati" (1Pt 4,8). Diciamo oggi nel prefazio: "In Cristo Signore nostro si nutre la fede di chi digiuna, si rianima la speranza, si riaccende l'amore". La Quaresima è la primavera spirituale di ogni anno, che prepara il rinnovamento della Pasqua.

 

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