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TESTO Commento su Luca 5,32

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Sabato dopo le Ceneri (20/02/2010)

Vangelo: Lc 5,32 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 5,27-32

27Dopo questo egli uscì e vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». 28Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.

29Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e di altra gente, che erano con loro a tavola. 30I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». 31Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; 32io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».

Dalla Parola del giorno

"Non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori"

Come vivere questa Parola?

Questa parola di Gesù è l'ultima pennellata di una scena di grande movimento. Levi è un pubblicano, uno di quei ricchi che ingrossavano le loro tasche facendo gli aguzzini, cioè estorcendo tasse imposte ingiustamente dall'oppressore: il governo di Roma. È lì, incollato al banco delle imposte. Gesù lo vede e lo chiama. Lui, subito, lascia tutto e lo segue. Levi è così contento della chiamata che imbandisce un grande banchetto a casa sua. Gli invitati? Gente del suo stampo, non certo a posto con la legge di Dio e degli uomini. Gesù è lì in mezzo coi discepoli. È ora nel mirino dello sguardo perplesso e malevolo dei grandi di quel tempo: farisei e scribi. Scocca, come freccia avvelenata, la domanda: perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori? La risposta di Gesù non solo è perentoria ma addirittura sconvolgente. Si tratta di capire che egli non sta in mezzo alla gente alla maniera di un re, di un grande capo per esercitare un potere sovrano: il giusto a favore di un popolo di giusti. No! È venuto per accollarsi il peso e la sporcizia del peccato di molti e, questo è importante! è venuto a chiamare a conversione.

Nel mio cammino quaresimale dunque non è che io debba sentirmi "giusto", "a posto", con intemerata coscienza. Anzi, proprio il far finta di essere a posto mi assimila ai farisei e al loro perbenismo rifiutato da Gesù.

Gesù è venuto per me, se mi riconosco capace di peccare. È venuto per me e per tutti quelli che ammettono di aver bisogno di redenzione, di perdono. Però attenzione! Chiama tutti a convertirsi.

Signore, impedisci in me il quietismo spirituale, la situazione di stallo. Dammi sincerità di cuore per ammettere i miei falli, e grande, assoluta fiducia nel credere che alla mia pochezza corrisponde il tutto del tuo amore che salva.

La voce di un vescovo martire.

Cristo cominciò a predicare il Vangelo con un invito alla penitenza, e questa è anche la sostanza della predicazione della Chiesa: «Fate penitenza, convertitevi, lasciate le cattive strade». Quanto è necessario, in questa ora, abbandonare le strade dell'odio, della calunnia, della vendetta, dei cuori malvagi, e dire: «Convertitevi»... Conversione dai peccati che ognuno ha nel suo cuore. Io porto i miei peccati, come anche ciascuno di voi. Chi di noi qui presenti non è peccatore? Chiediamo perdono al Signore, convertiamoci, lasciamo la cattiva strada.
Oscar Romero

 

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