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TESTO Pescare in un mondo che ha bisogno di Dio

padre Antonio Rungi

V Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (07/02/2010)

Vangelo: Lc 5,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 1mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, 2vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 3Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.

4Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». 5Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». 6Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. 7Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. 8Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». 9Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; 10così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». 11E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

La quinta domenica del tempo ordinario ci presenta la pesca miracolosa nel lago di Gennesaret. Gesù interviene a favore del gruppo dei discepoli che, delusi di come erano andate le cose, alquanto scoraggiati e sicuramente esperti in questo campo, poco credevano inizialmente all'invito di Gesù di ritornare in mare, di prendere il largo, in quanto a riva si pesca poco, e di calare le reti nuovamente. Quello che successo è raccontato dal testo del Vangelo di Luca che leggiamo oggi nella liturgia della parola di Dio. Fu tanta e tale la quantità di pesci pescati di ottima qualità che le reti si rompevano. Al di là del fatto prettamente di cronaca resta il suo significato simbolico, con evidenti richiami alla missione della chiesa chiamata ad evangelizzare, oggi e sempre, in un mondo che ha bisogno di Dio, soprattutto nei momenti più difficili della sua storia. E mai come oggi questo impegno missionario si fa urgente nel nostro tempo.

Il testo del vangelo di Luca, infatti, mette come preambolo alla pesca miracolosa il fatto che intorno a Gesù si faceva ressa, c'era tanta gente, perché bisognosa di ascoltare la sua parola. Quanto sia importante mettersi in questo atteggiamento di ascolto per capire davvero la volontà di Dio nella nostra vita, soprattutto quando albeggia nella nostra esistenza umana qualche croce e sofferenza. Ci prende l'ansia di non farcela, subentra lo stato di abbattimento e di abbandono, di scoraggiamento, come capitò agli apostoli dopo una nottata di lavoro in mare senza prendere nulla. Penso alle tante delusioni degli operai che lavorano tanto e non prendono quasi nulla o agli immigrati che lavorano tutto il giorno e vengono retribuiti con paghe da fame e sfruttamento. Ma penso anche alle tante nostre speranze che vengono deluse se muovendoci nella nostra vita lo facciamo senza l'aiuto di Dio e confidando sulle nostre esclusive forze. Basta una "pesca" deludente e ci accorgiamo di quanto abbiamo bisogno di confidare nell'aiuto del Signore e contare sulla sua parola, accettare il suo invito per ricominciare un'avventura, una nuova esperienza con la sua presenza costante, che è soprattutto comunione eucaristica, ma anche comunione con i fratelli nella fede.

Il testo del Vangelo ci aiuta a comprendere i vari aspetti di questo itinerario spirituale che siamo chiamati a compiere strettamente congiunti al Signore. Oggi, che celebriamo la giornata nazionale della vita, questa pagina del vangelo ci indirizza nel verso giusto per aprirci ed accogliere la vita. Davanti alla proposta di Cristo di cambiare radicalmente la nostra vita non possiamo rimanere indifferenti. I discepoli, dopo quel segno evidente di presenza e vicinanza di Dio nella loro vita, non hanno alcun dubbio, lasciano tutto e seguono Gesù. Ma per una sequela più fondata e certa è necessario convertirsi ed aprirsi al dialogo con Gesù, bisogna riconoscerci per quel che siamo: peccatori. Mentre Dio si rivela a noi come il Santo e la Luce.

E sul tema della conversione è incentrata la prima lettura della parola di Dio di oggi tratta dal libro del profeta Isaìa. Il profeta si riconosce indegno della sua missione, ben sapendo che andrà a parlare nel nome del Signore ad un popolo in situazione di peccato e di allontanamento da lui. Ma poi, con l'assistenza di Dio, il profeta accetta di assolvere alla sua missione e si rende disponibile al servizio della parola. Elia il profeta inviato da Dio compirà appieno la sua missione e la sua predicazione sarà incisiva e lascerà il segno nel popolo dell'Antica Alleanza. Esempio di vita per quanti sono chiamati oggi nella Chiesa a parlare di Dio con la loro bocca, con il loro cuore e soprattutto con la loro vita. Mi riferisco a noi sacerdoti, in questo anno sacerdotale che ci vede impegnati in una profonda revisione della nostra vocazione e missione sull'esempio del Santo Curato d'Ars.

E sul tema dell'impegno missionario si incentra il brano della seconda lettura di oggi, tratto dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi. L'urgenza della nuova evangelizzazione è ben richiamata dai documenti del magistero della Chiesa dal Concilio Vaticano II in poi, nei quali è ribadita la necessità di parlare di Dio e di Cristo in un mondo secolarizzato, ateo, che fonda le sue speranze sulle cose del mondo e sulla tecnica, sul progresso. San Paolo apostolo, nel contesto del suo tempo e cosciente della sua alta missione, parla apertamente di questo aspetto della vita dei credenti. La fedeltà alla parola di Dio, la completa adesione ai contenuti della fede, l'assoluta coerenza tra predicare e fare sono espressamente messe in risalto in questo brano dell'Apostolo delle Genti, che ci incoraggia. Gesù è morto per i nostri peccati ed è risorto dai morti per aprire a noi la strada della salvezza e della felicità eterna. La Chiesa come sposa di Cristo è chiamata a continuare nell'opera di evangelizzazione, nel segno della speranza cristiana e dell'eternità. La dura battaglia della vita va combattuta con le armi della fede e della totale fiducia in Dio. Quanto siamo in debito in questo noi uomini paurosi ed angosciati del tempo presente!

Sia questa la nostra semplice e sentita preghiera di oggi: Dio di infinita grandezza,

che affidi alle nostre labbra impure e alle nostre fragili mani il compito di portare agli uomini l'annunzio del Vangelo, sostienici con il tuo Spirito, perché la tua parola, accolta da cuori aperti e generosi, fruttifichi in ogni parte della terra. Amen.

 

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