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TESTO Gettare le reti della fiducia

don Giovanni Berti

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V Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (07/02/2010)

Vangelo: Lc 5,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 5,1-11

In quel tempo, 1mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, 2vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 3Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.

4Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». 5Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». 6Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. 7Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. 8Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». 9Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; 10così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». 11E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

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Proprio in questi giorni un amico mi ha annunciato del suo prossimo licenziamento. L'azienda per cui lavora è in grave difficoltà ed è costretta a tagliare con il personale. La batosta è arrivata durissima anche se non del tutto inattesa. Mi ha molto colpito la tristezza con cui l'amico mi dava questa notizia. Non era solo la preoccupazione di perdere il sostegno economico per lui e la sua famiglia, ma anche il senso di fallimento personale e la mancanza di slancio per il futuro. E' davvero duro vedere che quello per cui si sono investite energie personali e tanto sacrificio, viene a mancare improvvisamente per decisioni di altri.

"Che cosa faccio adesso? Non sento di avere più l'energia a 40 anni di cercare un altro lavoro di ripartire"

Mentre mi diceva queste cose mi sono sentito piccolo e quasi in colpa. Io come prete ho il lavoro assicurato, non temo licenziamenti e non ho famiglia da mantenere. E' davvero difficile per me capire questo dramma personale, che purtroppo sta colpendo sempre più persone in questo difficilissimo periodo della nostra società.

Questo amico mi ha quasi lanciato una sfida dicendomi: "Perché succede questo? Se c'é un Dio...devo ringraziarlo?" Ed è difficile per me trovare le parole giuste, e forse c'è poco da dire...

Nelle pagine del Vangelo non troviamo risposte facili e immediate.

Credo che prima di tutto nel Vangelo troviamo una sintonia profonda che ci fa sentire meglio come il messaggio di Gesù sia presente in quello che viviamo e soffriamo.

Nel brano di questa domenica c'è raccontato di un grosso fallimento lavorativo. La situazione di vita che fa da sfondo all'azione di Gesù è quella di pescatori che hanno le reti vuote anche dopo un lavoro duro di una notte intera.

Le reti vuote di Pietro e dei suoi compagni penso siano davvero l'immagine evangelica più vicina alle reti vuote di lavoro di tanti che oggi perdono il lavoro, come il mio amico.

Luca descrive con pochi cenni la situazione di disagio esistenziale e spirituale di Pietro. Tra le righe di quel "allontanati da me che sono peccatore" pronunciate a Gesù da Pietroù, ci sta il senso di fallimento nella propria vita lavorativa. Forse potremmo tradurre "Signore, allontanati da me che sono un fallito e non sono, e mai sarò, un buon pescatore".

Eppure Gesù sceglie proprio la barca vuota di Pietro per salire e predicare, e sceglie le reti vuote di Pietro per dare un segno miracoloso a lui e a tutti .

Gesù crede in Pietro, e gli lancia una sfida, quella di fidarsi anche se tutto sembra dire il contrario: "gettate le reti!", anche se non si è pescato nulla in quella notte, momento più favorevole. Gesù davvero si fida di Pietro e vuole che non si fermi a rimuginare quello che è andato storto.

"Gettate le vostre reti...!" è un invito alla fiducia, è un incoraggiamento a non mollare e a credere nelle possibilità della vita e nelle proprie possibilità.

"Gettate le vostre reti" viene rivolto anche a noi, e a quelli tra noi che sono tentati (anche a buonissima ragione) di sedersi e perdere fiducia nel futuro.

Gesù vuole compiere un miracolo nel cuore stanco di Pietro e dei sui compagni: vuole riempire di speranza e ottimismo la "rete" di vita dei primi discepoli.

Ci crediamo anche noi in questo miracolo? Crediamo che sia possibile non venir schiacciati dai fallimenti della vita?
Crediamo che se anche le reti sono vuote non tutto è finito?

E siamo disposti a prenderci carico gli uni gli altri di quello che ci succede?

Solo in questa fiducia reciproca si scatena l'energia per non lasciarsi abbattere e per continuare nonostante i limiti e i fallimenti.

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