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TESTO Pescatori di uomini

mons. Roberto Brunelli

V Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (07/02/2010)

Vangelo: Lc 5,1-11 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 1mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio, Gesù, stando presso il lago di Gennèsaret, 2vide due barche accostate alla sponda. I pescatori erano scesi e lavavano le reti. 3Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra. Sedette e insegnava alle folle dalla barca.

4Quando ebbe finito di parlare, disse a Simone: «Prendi il largo e gettate le vostre reti per la pesca». 5Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». 6Fecero così e presero una quantità enorme di pesci e le loro reti quasi si rompevano. 7Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare. 8Al vedere questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: «Signore, allontànati da me, perché sono un peccatore». 9Lo stupore infatti aveva invaso lui e tutti quelli che erano con lui, per la pesca che avevano fatto; 10così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, che erano soci di Simone. Gesù disse a Simone: «Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini». 11E, tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.

La Bibbia narra numerose storie di vocazione, ciascuna diversa dalle altre: Abramo è chiamato a lasciare la sua terra e la sua gente per andare dove gli sarà indicato; Mosè è chiamato attraverso un roveto ardente, per andare a liberare il popolo di Dio schiavo in Egitto; Davide è chiamato ancora ragazzo, a divenire re d'Israele; Isaia è chiamato alla missione profetica, nel contesto grandioso del tempio (lo racconta la prima lettura di oggi); Paolo è chiamato all'apostolato dalla folgorazione sulla via di Damasco. Il vangelo odierno narra la chiamata di Pietro.

La scena si svolge sul lago di Gennésaret, allora denominato anche Mare di Galilea. Sulla riva la folla si accalca intorno a Gesù, il quale sale sulla barca del pescatore Simone (il futuro Pietro) chiedendogli di scostarsi un poco dalla riva per permettergli di parlare al cospetto di tutti. Terminato il discorso, egli invita Pietro e i suoi compagni a prendere il largo per andare a pescare; il futuro apostolo gli obietta che l'hanno appena fatto, per tutta la notte, senza prendere nulla, ma per rispetto e fiducia gli obbedisce: "Sulla tua parola getterò le reti". Ed ecco il prodigio: "Presero una quantità enorme di pesci", tanto da indurli a chiedere aiuto ai compagni di un'altra barca, e "riempirono tutte e due le barche fino a farle quasi affondare". Nel comune stupore, Pietro prende coscienza di trovarsi di fronte a un uomo investito della potenza di Dio, e al suo confronto avverte la propria indegnità; allora si getta alle ginocchia di Gesù, dicendo: "Signore, allontanati da me, perché sono un peccatore". Si colloca a questo punto la vocazione, nella risposta di Gesù: "Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini".

Che cosa intendesse con quelle parole risulta chiaro dal seguito della vicenda di Pietro, costituito capo della Chiesa incaricata di andare in tutto il mondo a portare la salvezza a chi ne vorrà beneficiare. Venti secoli dimostrano quanto abbondante sia stata anche la pesca di uomini, sulla quale tuttavia si possono fare alcune considerazioni. Gli uomini che hanno aderito al vangelo sono stati tanti, se ormai li si conta a centinaia di milioni; e ciò non è avvenuto certo per merito degli annunciatori: come Pietro, anch'essi sono peccatori; come Pietro, che nel momento in cui Gesù appariva sconfitto ha negato di conoscerlo, così tante volte in venti secoli i continuatori della sua missione se ne sono rivelati indegni. Dunque se la "pesca" è stata così abbondante, bisogna riconoscervi la volontà e l'intervento di Dio. Il compito poi non è certo concluso, perché molti sono quelli che ancora il vangelo non lo conoscono: ed è segno dell'inesauribile bontà di Dio che egli continui a chiamare "pescatori di uomini", i quali, malgrado gli insuccessi, le difficoltà e la consapevolezza di essere inadeguati, continuano a gettare le reti. Lo fanno "sulla sua parola", fidandosi di lui, confidando che è lui a dettare le regole, a guidare gli eventi e a decretarne gli esiti.

E' poi da chiedersi chi siano, i "pescatori di uomini" che Dio continua a chiamare, e in proposito occorre sfatare una convinzione diffusa. Essi non sono soltanto il papa e gli altri vescovi con i preti e i frati; se il compito di annunciare il vangelo è della Chiesa, non bisogna dimenticare che la Chiesa è costituita da tutti i battezzati; l'invito ad annunciare il vangelo, ciascuno a suo modo, magari nella misura minima dell'esserne coerente testimone con il proprio stile di vita, è rivolto a chiunque si onori di portare il nome di cristiano.

 

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