PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Zaccheo, scendi giù

mons. Antonio Riboldi

XXXI Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (04/11/2001)

Vangelo: Lc 19,1-10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 19,1-10

In quel tempo, Gesù 1entrò nella città di Gerico e la stava attraversando, 2quand’ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, 3cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. 4Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. 5Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». 6Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. 7Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». 8Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». 9Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. 10Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

Ci sono dei fatti della vita di Gesù, raccontati nel Vangelo, che ci sembra vogliano farci provare lo stupore di essere sollevati dall'amore di Dio infinito, che quando incrocia la nostra vita apre davvero l'infinita bellezza del suo cuore.

Noi siamo abituati nella nostra vita quotidiana, di uomini impastati di fango, a guardare in basso e quindi riempirci gli occhi dei tanti schizzi di fango che ci imbrattano, al punto a volte di accecarci e non vedere più l'amore E ci assale l'amarezza della nostra miseria, fino a renderci increduli che qualcuno possa alzare lo sguardo colmo di pietà per noi, uno sguardo capace di fare scomparire gli schizzi di fango e ridarci la bellezza che siamo chiamati a gustare come figli di Dio.

Gesù era entrato in Gerico: la città più antica del mondo ed oggi se ne conservano gelosamente le tracce; Gerico è come un incredibile Eden nel deserto, ricca di frutti, al punto che per i pellegrini che vengono dalla Galilea, per salire a Gerusalemme, non possono fare a meno di fermarsi. Attorno a Gerico si snoda tanta storia del popolo di Dio e quindi di Gesù.

Il Vangelo descrive il passaggio di Gesù come un corteo, che suscita subito interesse; un corteo solitamente composto di povera gente che seguivano il Messia attendendo forse da Lui quella giustizia o libertà sempre negata. Forse attendevano qualche miracolo: la guarigione di ammalati, o semplicemente una parola di speranza in un mondo - come il nostro oggi del resto, sempre così avaro di giustizia e di speranza.

Il rumore di quell'insolito corteo raggiunge "un uomo ricco e capo dei pubblicani", che per la gente di allora era davvero il colmo dei peccatori, se non altro per il furto che traeva dalle imposte: uno insomma che dissanguava la povera gente con le tasse. Uno strozzino diremmo noi. In un simile uomo, abituato a calpestare il fratello e quindi privo di ansia per le ricchezze del cuore e quindi del bisogno di Dio, poteva mai sorgere il desiderio anche solo di "vedere Gesù"?. Ma Dio non chiude mai le porte del suo cuore ad ogni uomo, qualunque sia la sua condizione di spirito. E "ispira" a Zaccheo una voglia grande di "vedere Gesù"', senza domandarsi come sarebbe andato a finire questo incontro. Racconta il Vangelo che "cercava di vedere Gesù", ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e per poterlo vedere, salì su un sicomoro, perché doveva passare di là" E qui avviene l'incredibile che sfugge ad ogni nostro ragionamento, li supera tutti, trasferendoli nella sfera del divino, dove uomini ed eventi hanno un altro corso. Era stato del resto la Grazia che aveva inconsapevolmente spinto Zaccheo a correre a vedere Gesù. Racconta sempre il Vangelo: "Quando Zaccheo giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: "Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua". Avrebbe potuto Zaccheo rispondere picche come a dire: Ma che vuoi da me? E perché anziché essere io ad invitarti sei tu che ti inviti?. Forse non sai che io sono il capo dei pubblicani e ricco e quindi non posso permettermi un simile invito? Ma Zaccheo oramai era stato catturato dall'amore ed era disposto a tutto, anche alle critiche dei presenti. "Gesù è andato ad alloggiare da un peccatore" mormora la gente. "Zaccheo scese subito e lo accolse pieno di gioia". E alzatosi immediatamente confessa davanti a tutti la piena conversione; Gesù aveva fatto di lui un altro uomo, non più trionfo delle sue ricchezze e neppure capo dei peccatori. Ed ecco la piena conversione: "Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituirò quattro volte tanto". E' pronta la risposta di Gesù: "Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo: il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto "(Lc.19,1-10).

Ci sono tanti come Zaccheo tra di noi, forse "ricchi e capi dei pubblicani" che non credono di meritare che Dio si interessi di loro e li chiami per nome perché scendano dal muro che si sono costruito: gente che forse vorrebbe "vedere Gesù" ma dubita che Gesù si interessi di loro, tanta è la loro cattiveria. Così come ci sono tanti, come allora, che non vogliono questo incontro, prigionieri di una infelicità interiore che credono nessuno possa togliere per restituire la gioia del Padre.

Ho passato anni visitando le carceri italiane, incontrando ex terroristi ed altri che la giustizia aveva arrestato. Era grande la sicurezza che per loro non esisteva non solo più la pietà di Dio, ma neppure la pietà degli uomini. Quante volte mi sono imbattuto in un desiderio "di vedere Gesù" e lo incontrarono nel perdono. E fu come un rinascere alla vita. "Ci può essere ancora posto, mi si ripeteva spesso, nel cuore di Dio, dopo tutto quello che ho combinato?" Era la domanda che alcuni ponevano. Ricordavo a loro e ricordo a tutti quelli che mi leggono e forse si sentono come tagliati fuori dall'amore di un Padre, le parole di Gesù: "Sono venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto". Bisogna farsi prendere dalla voglia di Zaccheo di oltrepassare i muri pericolosi del dubbio per almeno vedere Gesù. Il resto lo fa Lui. Si legge oggi nel libro della Sapienza: "Signore, tutto il mondo davanti a te, è come polvere sulla bilancia...Tu hai compassione di tutti, perché tutto tu puoi e non guardi ai peccati degli uomini, in vista del pentimento. Tu ami tutte le cose esistenti e nulla disprezzi di quanto hai creato: se avessi odiato qualcosa, neppure l'avresti creata....Tu castighi poco alla volta i colpevoli e li ammonisci ricordando loro propri peccati, perché rinnegata la malvagità credano in te, Signore" (Sap.11,22)

Affascinati da questo Dio che ama, come vorrei augurare a tutti oggi di non avere paura di salire sul "sicomoro" per vedere Gesù e sentirsi dire "Scendi subito perché oggi devo fermarmi a casa tua".

 

Ricerca avanzata  (54027 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: