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TESTO Commento su Ger 1,5

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IV Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (31/01/2010)

Brano biblico: Ger 1,5 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 4,21-30

In quel tempo, Gesù 21cominciò a dire nella sinagoga: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

22Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». 23Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: “Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!”». 24Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. 25Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; 26ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone. 27C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».

28All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. 29Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. 30Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Dalla Parola del giorno

"Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni»"

Come vivere questa Parola?

Chi non ha provato il senso di disagio che assale quando ci si trova in un gruppo in cui sei praticamente sconosciuto? È l'esperienza dell'anonimato e dell'isolamentio oggi molto più diffuso che in passato. Si vive in agglomerati umani dove l'individuo si perde nella massa: uno qualunque tra tanti, che equivale a "nessuno". Se non c'è un "tu" che ti chiami per nome, non esisti!

Nello smarrimento che ne consegue, ci raggiunge quanto mai consolante questa parola del profeta: Prima ancora che tu nascessi, anzi prima ancora che tu fossi concepito, Io ti ho conosciuto.

Sì, Dio MI CONOSCE, personalmente, da sempre. Per lui non sono massa: ho un volto, un nome. Quel nome con cui mi ha chiamato all'esistenza sottraendomi al nulla. Quel nome che continua a pronunciare con infinita tenerezza, svelandomi chi sono, la mia vocazione che è unica, irrepetibile.

Consacrato dal suo amore per una missione che mi pone in mezzo agli altri da protagonista, prendo coscienza che non mi trovo in questo mondo "per caso", che il mio andare non è privo di senso, che il mio "esserci" è importante.

Nell'assaporare la gioia di scoprirmi il "tu" di Dio, depositario di quella Parola che mi rende vivo, non posso non avvertire l'urgenza di farmene portavoce presso gli altri: suo "profeta", perché la solitudine che li opprime sia rimossa e torniamo a scoprirci fratelli.

Quanta gioia mi procura, Signore, il sentirmi da te conosciuto e chiamato per nome! Che io non resti mai sordo al tuo appello ma vi risponda sempre con slancio e prontezza.

La voce del santo dei giovani
Voi siete la delizia e l'amore di quel Dio che vi creò.
San Giovanni Bosco

 

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