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TESTO Commento su 1Sam 18,6-7

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Giovedì della II settimana del Tempo Ordinario (Anno II) (21/01/2010)

Brano biblico: 1sam 18,6-7 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 3,7-12

7Gesù, intanto, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea 8e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidone, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui. 9Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. 10Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo. 11Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». 12Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

Dalla Parola del giorno

Uscirono le donne da tutte le città d'Israele a cantare e a danzare incontro al re Saul, accompagnandosi con i tamburelli, con grida di gioia e con sistri.

Come vivere questa Parola?

Davide è il personaggio che sempre più si afferma presso il popolo pere la sua bravura e generosità. Qui lo cogliamo in un quadretto di vita lieta e pittoresca. Le donne di Israele danzano e cantano alle strabilianti vittorie che Davide, inviato a combattere da Saul suo sovrano, è riuscito a conseguire. Dagli stessi canti emerge un confronto che Saul subisce come un terribile schiaffo. La superiorità della vittoria di Davide non solo risulta schiacciante, ma fa nascere, nel cuore del sovrano, la serpe di un sentimento cattivo: quello dell'invidia. "Hanno dato a Davide diecimila e a me hanno dato solo mille. Non gli manca altro che il regno".

Questa pagina biblica potente da un punto di vista narrativo, è anche di grande penetrazione psicologica. Proprio così avviene nel cuore umano di tutti i tempi. La sete di potere, l'attaccamento ai propri beni lo rende fragile e sospettoso. Appena qualcuno è più ammirato, più stimato, più amato di noi, sembra che quel "qualcuno" diventi un'ombra gigantesca che oscura, danneggia o addirittura distrugge quello che noi siamo e possediamo. I sospetti ingigantiscono (Saul teme addirittura che Davide gli tolga il regno) e noi viviamo male, ipotizzando il peggio e - questo è tanto brutto - desiderando che tutto vada male per il nostro rivale. Ecco la dinamica di questi sentimenti perniciosi come la serpe che, se non la vedi, ti lasci morsicare, ti fa morire.

Ma c'è un rimedio per metterla in fuga. Anzitutto scoprirla come serpe. Mi guardo in cuore e, senza avvilirmi, senza rabbia contro me stesso, chiamo per nome l'invidia e la gelosia. Poi, sotto lo sguardo di un Dio che mi è Padre, guardo e apprezzo quello che di buono egli ha dato a me. E me ne rallegro, contento. Poi ringrazio il Signore.

Sì, Signore, lode a te per quanto di bello e di buono mi hai dato, a cominciare dalla vita. E ti ringrazio per quanto hai dato ad altri. Fa' che ognuno di noi si serva dei tuoi doni per il bene di tutti.

La voce di una santa

Stimate o parlate d'altri in quella maniera che voi vorreste essere stimato e che si parlasse di voi.
S. Maria Maddalena De' Pazzi

 

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