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TESTO Una Madre che porta la pace

padre Antonio Rungi

Maria Santissima Madre di Dio (01/01/2010)

Vangelo: Lc 2,16-21 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 2,16-21

In quel tempo, [i pastori] 16andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. 17E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. 19Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 20I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.

21Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

Nell'ottava di Natale celebriamo la solennità di Maria Madre di Dio, ma anche l'annuale giornata mondiale della pace. Mi piace pensare a questo giorno iniziale del nuovo anno con le caratteristiche essenziali di questa speciale giornata. Sia perché alle spalle abbiamo un anno appena concluso, con gioie, dolori, con momenti sereni ed ansiosi, con grazie e doni, con sofferenze e prove di qualsiasi genere. Sia perché oggi il mondo fissa lo sguardo in modo particolare sulla Madre di Dio, la Vergine Santissima che ha accolto con grande disponibilità personale il progetto di Dio sulla sua vita, indicando in lei la stella polare che ci porta a Cristo e che ci aiuta a conseguire la pace in ogni situazione e circostanza della vita.

Abbiamo bisogno di pace, tutti e in ogni parte del mondo. Una pace vera, che sgorga dai valori che contano e soprattutto che parta dal cuore. Mi piace pensare alla Madonna come la Madre che porta la pace e in lei individuare il modello di ogni nostro comportamento per portare la pace ovunque siamo e qualsiasi cosa facciamo. Un ruolo pacifico che nella nostra cultura e filosofia è affidato quasi d'istinto e d'incanto alla figura della mamma. Le nostre mamme sono generatrici di pace e sempre mettono una parola di pace nelle loro famiglie e nelle situazioni più o meno problematiche della vita. Quanto è triste pensare alle mamme, alle nostre mamme, che invece di generare pace, producono guerra e divisione, separazioni nelle loro famiglie e negli ambienti della loro vita. La loro esperienza di maternità, l'aver generato un figlio o più figli dovrebbe aprire il loro cuore e la loro vita al discorso della pace sempre e non solo a determinate condizioni.

La Madonna ci indica questo percorso da seguire per il bene nostro e degli altri, per la nostra pace e per la pace degli altri. Dall'annunciazione fino alla Croce Maria è stata sempre un modello di pace interiore, familiare e sociale. La sua presenza nella vita della famiglia di Nazareth è stata una presenza discreta, silenziosa, costruttiva di vero amore e di vera tenerezza. La sua umanità, portata alla perfezione per il dono singolare dell'immacolato concepimento, è costante richiamo per tutti gli uomini di buona volontà a costruire sempre ponti di pace e di misericordia, di accoglienza e tolleranza in ogni ambiente sociale. La pace si costruisce nel cuore e conservando gelosamente le cose belle, senza sminuirne la portata, né banalizzarle secondo la logica di un pensiero debole che non sa più trovare, nel nostro tempo, le ragioni della pace e non della guerra, dell'amore e non dell'odio, dell'accoglienza e non del rifiuto, del dialogo e non del monologo.

Il Vangelo di oggi ci fa capire esattamente da che parte bisogna mettersi per sperimentare la gioia che viene da Dio e che Maria, la Madre di Dio, sostiene in tanti modi silenziosi e misteriosi anche ai nostri giorni. E' con l'animo dei pastori, persone semplici e disponibili, che è possibile costruire la pace nelle nostre famiglie e nel mondo intero. La nostra umanità, che ci auguriamo possa davvero essere "altra" in senso buono e costruttivo, senza più guerre e terrorismo, senza più violenze ed ingiustizie, senza più miseria, fame povertà ed umiliazione del genere umano, senza più cattiveria di ogni genere, ha necessità di trovare al suo interno testimoni credibili del vangelo dell'amore e della pace, della riconciliazione e del perdono, della ricostruzione morale e religiosa di un mondo alla deriva, perché pensa di fare a meno di Dio. Maria ci porta a Cristo, al Figlio di Dio, concepito nel suo grembo verginale per opera dello Spirito Santo. Proprio per questo è la Regina della Pace, perché accoglie il Principe della Pace, il Redentore dell'umanità smarrita e confusa nelle tenebre dell'errore e della malvagità.

Il popolo eletto era cosciente dei suoi limiti e dei suoi assurdi comportamenti nei confronti di Dio e dei propri simili. Ecco perché oggi, nella celebre benedizione che viene comunque e sempre dal Signore, riportata dal Libro dei Numeri, ritroviamo il tema della pace con precisione di contenuti e di atteggiamenti da assumere per avere davvero pace sociale e pace dell'anima.

E' l'augurio che vale anche per tutti noi all'inizio del nuovo anno solare, questo anno 2010, che il Signore ci ha fatto dono di iniziare e di iniziarlo rendendo grazie a Lui con la partecipazione alla mensa della sua parola e dell'eucaristia. Per i cattolici non potrà mai esserci pace piena se non parte dalla mensa eucaristica. E' Gesù nel sacramento dell'Altare che dona a noi la vera pace, dopo averci dato la pace del cuore nel sacramento della confessione, sentita e sincera, particolareggiata e senza omissione di alcun genere, né giustificazioni per i propri errati comportamenti. Ricordiamo sempre in ogni circostanza quanto scrive l'Apostolo Paolo e che oggi leggiamo nel testo della lettera ai Galati.

Noi siamo persone libere, perché Dio ci ha dato la libertà vera, quella della liberazione dal male e dal peccato. Altre libertà sono connaturali all'essere umano, come tali, altre sono concesse in base a delle leggi e norme civili, ma noi abbiamo una certezza assoluta di identità e libertà: siamo figli di Dio e possiamo rivolgerci a lui come tali e chiamarlo "Papà". Abbà, Padre, e come Padre Dio non può non ascoltare il nostro grido di pace, giustizia, verità, umanità. Difendiamo la nostra vera libertà non scendiamo a nessun compromesso con la coscienza o con chi ci vuole comprare a poco o grande prezzo perché non esprimiamo quello che realmente pensiamo e soprattutto siamo: persone degne di rispetto, ma soprattutto d'amore. La pace si costruisce sull'amore e l'amore è libertà, non libertinaggio, non decadimento morale, non concupiscienza della carne e degli occhi, né superbia della vita. Possiamo pertanto rivolgerci a Dio e chiedere le cose di cui davvero abbiamo bisogno: "Padre buono, che in Maria, vergine e madre, benedetta fra tutte le donne, hai stabilito la dimora del tuo Verbo fatto uomo tra noi, donaci il tuo Spirito, perché tutta la nostra vita nel segno della tua benedizione si renda disponibile ad accogliere il tuo dono". Auguri di un felice anno del Signore 2010, carico di ogni bene e protezione dal cielo, di salute e di vero benessere di ogni genere.

 

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