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TESTO Commento su Sof 3,12-13

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III Domenica di Avvento (Anno C) - Gaudete (13/12/2009)

Brano biblico: Sof 3,12-13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 3,10-18

In quel tempo, 10le folle interrogavano Giovanni, dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». 11Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto». 12Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». 13Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». 14Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».

15Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, 16Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. 17Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».

18Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.

Dalla Parola del giorno

"Farò restare in mezzo a te un popolo umile e povero; confiderà nel nome del Signore il resto di Israele. Non commetteranno più iniquità e non proferiranno menzogna; non si troverà più nella loro bocca una lingua fraudolenta."

Come vivere questa Parola?

In questa attesa della venuta del Signore ciò che più importa è un atteggiamento interiore di grande umiltà. Umile è colui che conosce la propria realtà di fragilità e debolezza, dunque sa di avere un immenso bisogno che sia il Signore a salvarlo.

La parola del profeta è sferzante contro l'orgoglioso. "Guai alla città ribelle! Non ha ascoltato la voce, non ha accettato la correzione, non ha confidato nel Signore." L'orgoglioso è come un masso che blocca il passaggio all'onda vivificante della salvezza. Mentre l'umiltà è anzitutto fare la verità dentro di noi, aprirci alla verità di Dio e di noi.

No, non siamo migliori degli altri. Ci sono anche in noi, che ci diciamo praticanti, atteggiamenti che non possono piacere a Dio, perché sono di copertura dei nostri comodi, di difesa delle nostre suscettibilità così pronte ad armarsi. Come nel vangelo odierno, siamo quel figlio che subito dice "sì" al Signore, ma poi, proprio per questa menzogna di ‘copertura e difesa', non fa ciò che il Padre vuole.

In quest'ora buia della storia, il mio rientro al cuore è oggi vedere ciò che mi separa orgogliosamente dagli altri. Chiedo dunque la grazia di sentirmi solidale con tutta l'angoscia del mondo, con tutti i suoi peccati, di cui faccio veramente parte.

Prego con fiducia filiale:

Signore, confido in te. Proprio per questo ti dico: vieni a distruggere il mio orgoglio, salvami e fammi vero nell'umile amore.

La voce di un grande scrittore e politico francese

Capita alle persone veramente sapienti quello che capita alle spighe di grano: si levano e alzano la testa dritta e fiera finché sono vuote, ma quando sono piene di chicchi cominciano a umiliarsi e ad abbassare il capo.
Michel de Montaigne

 

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