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TESTO Una nuova epoca missionaria: educazione e speranza

padre Romeo Ballan  

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XXXIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (15/11/2009)

Vangelo: Mc 13,24-32 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 13,24-32

24In quei giorni, dopo quella tribolazione,

il sole si oscurerà,

la luna non darà più la sua luce,

25le stelle cadranno dal cielo

e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.

26Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. 27Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.

28Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. 29Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.

30In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. 31Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.

32Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre.

Riflessioni

Marco usa un linguaggio da far paura, ma sempre con un messaggio di salvezza e di speranza. È il cosiddetto linguaggio ‘apocalittico', ricco di immagini e di parole, che gli evangelisti usano per esprimere la distruzione di Gerusalemme e, in prospettiva, gli avvenimenti ultimi della storia umana. Il contesto immediato nel quale vivevano le prime comunità cristiane era marcato da tensioni interne e da persecuzioni esterne, che provocavano paura, disorientamento e tante domande: Quanto tempo durerà la prova? Come mantenersi fedeli? Alla fine, chi si salverà?

Marco e gli altri evangelisti, sulla linea della predicazione apostolica, vogliono dare alle comunità un messaggio di speranza e di consolazione, incentrato sulla vicinanza del Maestro (Vangelo): la Sua assenza è solo momentanea, Egli verrà di nuovo, manda i Suoi angeli protettori, alla iniziale dispersione succederà una grande convocazione (v. 26-27). L'aveva previsto anche il profeta Daniele (I lettura): dopo un duro periodo di angoscia, il popolo troverà la salvezza (v. 1).

La Parola di Dio in questa domenica presenta varie persone che intervengono, a titolo diverso, all'interno dell'opera di salvezza,. Anzitutto, Gesù Cristo, sommo sacerdote e santificatore della nuova Alleanza (II lettura), l'unico Salvatore di tutti i popoli. Vi sono poi coloro che collaborano con il piano di Dio e accompagnano gli eletti e i fratelli nella fede. Daniele riserva un elogio speciale a "coloro che avranno indotto molti alla giustizia" (v. 3). Marco parla degli angeli che radunano gli eletti "dai quattro venti" (v. 27). "La salvezza dei fratelli dalla defezione della fede e dalla dispersione non avviene per un intervento portentoso del Signore, ma attraverso l'azione di angeli, i discepoli che, nel momento della prova, hanno saputo mantenersi saldi nella fede. Sono loro gli angeli incaricati di ricondurre i fratelli nell'unità della Chiesa" (F. Armellini).

È questo il ruolo missionario di coloro che accompagnano gli altri nel cammino all'incontro con Cristo. Il cammino della missione è arduo e ha tempi lunghi, presso i diversi popoli. La messe è sempre abbondante, ma scarseggiano gli operai (Mt 9,37). Eppure lo stesso Gesù invita ad alzare il capo e guardare con speranza verso la messe: "Alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura" (Gv 4,35).

Il Signore Gesù alimenta la speranza, assicura che "Egli è vicino, è alle porte" (v. 29): ad ogni persona offre la Sua salvezza. E convoca i suoi amici a farsi portatori di tale annuncio. Giovanni Paolo II, nell'enciclica Redemptoris Missio (1990), afferma con decisione che "la missione di Cristo Redentore, affidata alla Chiesa, è ancora ben lontana dal suo compimento... Tale missione è ancora agli inizi e dobbiamo impegnarci con tutte le forze al suo servizio" (n. 1). Cosciente della vastità e urgenza di tale missione, il Papa invita ad elevare i cuori alla speranza "in questa nuova primavera del cristianesimo" (n. 2), mentre vede "albeggiare una nuova epoca missionaria". Sarà una stagione ricca di frutti, a condizione, però, che cristiani, missionari e giovani Chiese rispondano "con generosità e santità, agli appelli e sfide del nostro tempo" (92).

Il profeta Daniele (I lettura), pur in mezzo a scenari di angosce mai viste (v. 1), apre orizzonti di splendore e di luce riservati ai saggi e a "coloro che avranno indotto molti alla giustizia" (v. 3). Tali sono certamente gli educatori: coloro, cioè, che in vari modi aiutano altri a camminare nella vita per sentieri retti. Siano essi genitori, maestri, catechisti, scrittori, operatori nella comunicazione sociale... Benedetto XVI collega spesso il tema dell'educazione con la speranza. (*) Per lui, l'emergenza educativa, oggi conclamata da istanze religiose e civili, ha bisogno di persone idonee, spazi aperti in persone e istituzioni, metodi esigenti, strategie articolate, proiezioni creative al futuro, speranza in Dio e nell'uomo, orizzonti di universalità in sintonia con la missione... Perché l'emergenza educativa è sinonimo di urgenza missionaria per l'annuncio del Vangelo.


Parola del Papa

(*) "Anima dell'educazione, come dell'intera vita, può essere solo una speranza affidabile. Oggi la nostra speranza è insidiata da molte parti e rischiamo di ridiventare anche noi, come gli antichi pagani, uomini «senza speranza e senza Dio in questo mondo», come scriveva l'apostolo Paolo ai cristiani di Efeso (Ef 2,12). Proprio da qui nasce la difficoltà forse più profonda per una vera opera educativa: alla radice della crisi dell'educazione c'è infatti una crisi di fiducia nella vita. Non posso dunque terminare questa lettera senza un caldo invito a porre in Dio la nostra speranza. Solo Lui è la speranza che resiste a tutte le delusioni; solo il suo amore non può essere distrutto dalla morte; solo la sua giustizia e la sua misericordia possono risanare le ingiustizie e ricompensare le sofferenze subite. La speranza che si rivolge a Dio non è mai speranza solo per me, è sempre anche speranza per gli altri: non ci isola, ma ci rende solidali nel bene, ci stimola ad educarci reciprocamente alla verità e all'amore".
Benedetto XVI
Lettera alla Diocesi e alla Città di Roma, 21 gennaio 2008


Sui passi dei Missionari

- 15/11: S. Alberto Magno (Colonia, +1280), domenicano tedesco, vescovo, uomo di pace, dottore della Chiesa e patrono dei cultori di scienze naturali; seppe unire scienze umane e studi teologici.

- 15/11: S. Giuseppe Pignatelli (1737-1811), sacerdote gesuita italiano, che, con santità di vita e abilità, si dedicò alla restaurazione della quasi estinta Compagnia di Gesù, dopo le soppressioni, la Rivoluzione Francese e le guerre napoleoniche.

- 15/11: B. Maria della Passione (Elena) de Chappotin de Neuville (1839-1904), religiosa francese, missionaria in India, fondatrice delle Suore Francescane Missionarie di Maria.

- 16/11: Giornata Internazionale della Tolleranza, istituita dall'ONU-UNESCO nel 1995.

- 17/11: SS. Rocco Gonzàlez, Alfonso Rodríguez e Giovanni del Castillo, martiri gesuiti nelle riduzioni del Paraguay (+1628), per il loro impegno missionario nella difesa e promozione degli indigeni. La nota pellicola Mission ne ha riprodotto l'epopea.

- 17/11: Ricordo dell'inaugurazione del Canale di Suez (Egitto, 1869), nuova via di comunicazione commerciale e culturale fra i popoli.

- 18/11: S. Filippina Rosa Duchesne (1769-1852), religiosa francese, missionaria negli USA, ove creò varie scuole e morì nello stato del Missouri.

- 20/11: Giornata Internazionale dei Diritti del Bambino, creata dall'ONU nel 1989.

- 21/11: Presentazione della Beata Vergine Maria al tempio. - (Oggi o in altra data): Giornata Pro Orantibus, per i monaci e le religiose claustrali di vita contemplativa.

 

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