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TESTO Gli orizzonti dell'amore

mons. Antonio Riboldi

IX Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (05/03/2000)

Vangelo: Mc 2,23 - 3,6 (forma breve Mc 2,23-28) Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 2,23 - 3,6

23Avvenne che di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. 24I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». 25Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? 26Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!». 27E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! 28Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».

1Entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, 2e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo. 3Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». 4Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. 5E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita. 6E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

Si può dire che il senso, o meglio il bene del Grande Giubileo, sta diventando una diffusa riflessione, che supera le incertezze o le ignoranze che erano tanto diffuse. Forse ci si era affidati ai mass media, soprattutto alle suggestive immagini delle televisioni che hanno avuto il merito di 'farci entrare nel grande mistero dell'amore del Padre che si fa misericordia', ma molte volte si sono fermate allo spettacolo sempre suggestivo e a volte commovente.

Ora un po dappertutto ci si domanda: "ma che fare?". Affiorano soprattutto i grandi problemi della giustizia, del grave dramma del Terzo Mondo e non può essere certamente accantonato come una pratica burocratica. Facciamoci oggi anche noi, amici carissimi di Internet, coinvolgere da alcune cifre che ci tolgono davvero la voglia di benessere e quindi ci appellano alla generosità del dono.

Ecco alcune realtà che dipingono bene sofferenza ed egoismo:

Si stima che 500 milioni di persone soffrono di denutrizione al punto di morire.- Quindi milioni di bambini muoiono ogni anno prima di avere raggiunto il quinto anno di età a causa della fame e delle malattie.

Nel frattempo ogni anno i nostri cani e i nostri gatti mangiano 4 milioni di tonnellate di prodotti a base di fiocchi di avena, pesce e fegato.

Ogni giorno in Italia si sprecano 1.500 tonnellate di pane, pari a 6 miliardi di lire. Ogni giorno in America Latina, Asia, Africa, migliaia di bambini cercano il pranzo nella spazzatura.

C'è una associazione a carattere internazionale, la Christian Solidarity International, che opera soprattutto in Africa ed ha come fine liberare donne e bambini fatti schiavi, nonostante nella convenzione dell'ONU, sia solennemente sancito che questo ignobile commercio deve essere bandito da ogni Paese. L'uomo non è una merce. Ebbene, questa società finora ha riscattato oltre 40mila tra bambini e donne, pagando ogni bambino circa 30.000 lire e ogni donna 50.000 mila lire. Quasi una stecca di sigarette per una persona. E' l'assurdità fatta realtà.

E' chiaro che nessuno può rimanere indifferente di fronte a questa "vergogna dell'umanità". Il Grande Giubileo, che ha come fine la riconciliazione con Dio e con gli uomini ci invita a recitare ciascuno la nostra parte: per quello che possiamo e quindi dobbiamo.

Vengono opportune le parole che S. Paolo scrive ai fratelli di Corinzi: "Siamo tribolati, da ogni parte, ma non schiacciati: siamo sconvolti ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati: colpiti, ma non uccisi: portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo" (2Cor.4,6-11).

Nel Vangelo di oggi i farisei mettono alla prova ancora una volta la bontà divina di Gesù. I suoi apostoli affamati, camminando in mezzo ai campi coglievano le spighe con cui nutrirsi. Ciò che era proibito di sabato, giorno del Signore. E subito interpellano il Maestro se era lecito violare in tale modo la legge del Signore. Noi purtroppo il giorno del Signore, che è la domenica, oramai la usiamo a nostra volontà, dimenticandoci che la domenica non solo è il giorno del riposo che Dio stesso ha rispettato "il settimo giorno si riposò" narra la Sacra Scrittura. Ma che dovremmo programmare la domenica come il giorno del ringraziamento e della preghiera che la Chiesa recita con la S. Messa. Ma Gesù insegna che la carità non conosce vacanza, neppure la domenica. "Il sabato, afferma, è fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato". E quasi a sottolineare questo principio, c'era là quel giorno, un uomo dalla mano inaridita. Tutti lo osservavano per vedere se guariva in giorno di sabato, per poi accusarlo. Gesù disse all'uomo dalla mano inaridita: "Mettiti nel mezzo!" Poi domandò: E' lecito in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare una vita o toglierla? Ma i farisei tacevano. E Gesù guardandoli tutti attorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse a quell'uomo: "Stendi la mano!" La stese e la mano fu risanata. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire. ( (Mc.2,23).

Incredibile modo per risolvere i. problemi che angosciano gli uomini. Tentare di uccidere chi vuole donare amore anziché dargli una mano. E Gesù finirà in croce proprio per avere amato fino in fondo noi. E tante volte la stessa fine la fanno quanti, nel nome della carità, cercando di prendersi cura dei fratelli che soffrono. Non c'è che da mettersi dalla parte di Gesù per cercare almeno di cancellare tante sofferenze che devono essere cancellate, per onorare la nostra natura di figli del Padre.

 

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