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TESTO Accecato dal buio, non smetto di gridare!

padre Mimmo Castiglione

XXX Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (25/10/2009)

Vangelo: Mc 10,46-52 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 10,46-52

46E giunsero a Gerico. Mentre partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. 47Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». 48Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». 49Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». 50Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. 51Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». 52E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

Eravamo in parecchi, chierici al Sacro Convento in Assisi, tanto tempo fa! S'era giovani. Tanti ideali e molto zelo! Ogni settimana: prove di canto! Anche se prese molto alla leggera. Gli stonati non mancavano di certo, ed anche i presuntuosi! Un confratello napoletano a me caro, p. Giovanni Raia, che saluto di cuore dovunque ora egli si trovi, e che di musica s'intendeva, c'insegnava a cantare modulando la voce. Tentativi! A lui debbo la passione per i quartetti d'Opera. Tra i canti imparati, uno in particolare mi piaceva ascoltare e con le lacrime agli occhi meditare, ancora oggi! E che ben s'addice al Vangelo di questa domenica: Tendo la mano mendicante di ...

A tentoni mi muovo tutto il giorno
la notte veglio e non ho pace.
Le mie mani s'agitano nell'aria

per scansare pericoli e ripararmi il volto.

Sui bordi della strada mendico
emarginato grido senza mai stancarmi
ma chi m'ascolta, se ognuno

ha da pensare al suo gravame e t'ignora?!

Ti cerco Signore per ottenere luce,
e finalmente riuscire un po' a vedere,
dopo tanta angoscia per non comprendere.

Imploro un po' di fede e starti dietro!

Gesù è in cammino con i Dodici. Diretti a Gerusalemme, per la festa! Sono in corso i preparativi per l'ingresso trionfale. Leciti perciò sono il clamore, le fronde e l'urla di osanna! Niente disgrazie, sofferenze e angustie, per carità, solo tripudio. Uscendo da Gerico, ultima tappa del viaggio verso la capitale, incontra il figlio di Timeo, cieco, che sul margine della strada mendica, rassegnato, consegnato agli altri per sopravvivere, e non solo. Così è per chi non vede, per chi non ha e non possiede, per chi non sa cosa gli accade intorno. E paralizzato, liberamente non si muove. Soltanto sentendo comprende quello che succede.

Che strazio! Ricordo i bambini d'un ricovero in Assisi. Non vedevano, non sentivano, non parlavano!

Si orientavano toccando i muri ai bordi della strada, per scorrere la via! Era per loro il gioco!

E Bartimeo, ascoltando il vocio, incuriosito s'informa. E poi comincia a supplicare aiuto. Ai margini della via non vuol più rimanere! E dinnanzi a chi vuol far tacere la tragedia, perché si proietta ed ha paura, o forse perché ostile al misero e geloso, invoca con più forza, e con perseveranza grida e non s'arrende! Figlio di Davide! Invoca chi s'aspettava: il Re Messia! Un urlo che diventa già preghiera! Alla fine pure lui ottiene. Gesù, che ha pietà, prima l'ascolta, si ferma e poi lo chiama. Meno male! Il Cieco mendicante sente la voce del Maestro, l'insegue, sobbalza, lasciando cadere il mantello delle sue certezze, le mani abbassa, svelto corre, senza dignità, prima d'esser bloccato dalla gente. Lo trova senza l'aiuto della folla, che prima impediva E poi incoraggia acclamando: Coraggio, alzati ti chiama! Senza paura manifesta il suo bisogno, non come l'Emorroissa Rabbunì lo chiama, come Maria la Maddalena! Coraggioso non teme. Guarito, condivide ora il percorso di chi compatisce il misero che geme. Centrale dunque nella buona e bella notizia di questa domenica, il tema della sequela o del discepolato. Ed il cieco di Gerico, Bartimeo, il figlio di Timeo, guarito, illuminato, ne diventa modello esemplare, sulla scia del compaesano Zaccheo! Riacquista la vista, la luce, per la sua fede, che lo incoraggia a seguire Gesù sulla via della Croce! E dopo di lui, comprenderanno finalmente anche Pietro, Giacomo Giovanni, che ancora al momento non intendono. Ciechi, immobili perché abbagliati dalle manie di grandezza, come quel Tale ricco, che mesto ora rimpiange! La fede cercata tra i suoi, viene trovata dal Maestro tra i pagani! Il tempo matura, s'avvicina l'evento, giungendo l'Ora, il momento. E dopo gli Osanna, s'avvia il compimento!

PREGHIERA

Quanto buio nella mia vita! Chi mai potrà darmi un po' di luce per poter vedere, se non tu Signore, e farmi balzare ravvivando energie ed entusiasmi?! E più non mendicare affetto e comprensione! E finalmente gettare il mantello con cui copro tristezze e solitudini! Se non mi avessi chiamato?! Se la tua voce non avessi ascoltato?! È la mia condizione umana che m'ha permesso d'incontrarti. Abbi pietà Signore, di me cieco e paralizzato dinanzi agli eventi tristi della vita. Comprendi la mia angoscia per quanto fuori e dentro di me muore. Manifestami compassione. Rinnovami fiducia, per poter condividere con te il cammino, ancora. Grazie Gesù, perché di me ti interessi. E non ti dai pace, prendendoti cura. E provvedi! Aiutami a credere che sono tante le pagine da leggere. Concedimi luce per interpretarle! Aiutami a credere che sono ancora tante le pagine da scrivere! Regalami energie nuove per gridarti il mio bisogno, e poi seguirti. Bartimeo, tu che ci vedevi eccome, al contrario di tutti quanti gli altri, riconoscendo in Gesù: il Cristo, sapendo a priori quello che per te poteva fare, tu che non ti sei arreso dinanzi all'ostilità della gente, lasciando andare quel poco che ancora ti rimaneva: il mantello, prega per me!

 

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