TESTO Commento su Luca 13,2-3
Casa di Preghiera San Biagio FMA Home Page
Sabato della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (24/10/2009)
Vangelo: Lc 13,2-3

1In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. 2Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? 3No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. 4O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? 5No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
6Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. 7Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. 8Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. 9Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
Dalla Parola del giorno
"Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei per aver subito tale sorte? No, vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo".
Come vivere questa Parola?
Alcuni riferiscono a Gesù due fatti recenti in cui Pilato era intervenuto con la violenza. Era sottinteso per loro che una morte violenta era una punizione per il peccato. Gesù fa capire che tutti siamo peccatori e quindi c'è l'urgenza di convertirci: "...se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo".
Infatti il male non risiede nella sofferenza né nella morte ma nella persona che abusa della propria libertà. Sono gli uomini i responsabili del peccato e quindi del male nel mondo. Anche le grandi calamità naturali trovano una causa rilevante nel peccato di cui la natura subisce palesemente e misteriosamente le conseguenze.
Gesù ci invita a leggere gli avvenimenti della vita ad un livello più profondo, dentro il progetto salvifico di Dio. Così possiamo scoprire la nostra colpevolezza in misura diversa e lasciarci sollecitare a smascherare l'abuso personale di libertà per convertirci fino in fondo. La conversione esige un cambiamento di mentalità e una purificazione del cuore, che porta gradualmente ad una comunione di vita intima con il Signore e con tutti.
Il brano conclude con una parabola che fa vedere come Dio è compassionevole, sempre pronto a dare la possibilità di una ripresa.
Nella mia pausa contemplativa entrerò nel cuore per percepire come io gestisco la mia libertà. Converti il mio cuore, Signore!
Signore Gesù, ti ringrazio per la tua pazienza con me. Cercherò davvero di portare, in avvenire, più frutti di autenticità, giustizia e di pace.
Un santo dei nostri tempi
Vivete in calma col vostro spirito, poiché non avete nulla da temere; Gesù permette la lotta dello spirito non a punizione di esso ma a purificazione. La prova non è a morte ma a salute.
Padre Pio