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TESTO Cercansi santi con urgenza in ogni luogo

padre Gian Franco Scarpitta  

Tutti i Santi (01/11/2009)

Vangelo: Mt 5,1-12a Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, 1vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. 2Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:

3«Beati i poveri in spirito,

perché di essi è il regno dei cieli.

4Beati quelli che sono nel pianto,

perché saranno consolati.

5Beati i miti,

perché avranno in eredità la terra.

6Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,

perché saranno saziati.

7Beati i misericordiosi,

perché troveranno misericordia.

8Beati i puri di cuore,

perché vedranno Dio.

9Beati gli operatori di pace,

perché saranno chiamati figli di Dio.

10Beati i perseguitati per la giustizia,

perché di essi è il regno dei cieli.

11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi.

Ordinariamente li si venera nell'ordine di uno al giorno; parecchi di loro sono rinomati e venerati dal consenso globale della devozione che li riverisce sommamente nelle loro raffigurazioni tramite icone, ritratti e illustrazioni su cui si realizzano grosse industrie commerciali; altri sono meno venerati o lo sono solo a livello locale o occasionale, altri ancora compaiono sul calendario ignorati quasi del tutto dal culto cattolico. Ve ne sono tantissimi che non compaiono neppure sul calendario poiché la loro importanza è del tutto irrilevante e di parecchi altri puoi sperare di sapere qualcosa solo attraverso apposite Enciclopedie distribuite esclusivamente dalle librerie cattoliche. Per non parlare di tanti altri personaggi fra questi che non si citano in alcun luogo, di cui nessuno si è mai reso conto e dei quali anche si è persa la memoria perché la Chiesa ha omesso di avviare procedure di riconoscimento ufficiale canonico.

Stiamo parlando di quelli che noi definiamo i Santi e che nella vita ordinaria per l'appunto siamo soliti venerare in modo differente l'uno dall'altro, attribuendo onori a ciascuno in relazione alla nostra personale devozione, al riscontro popolare oggettivo che essi riscuotono nelle singolari realtà locali di devozione e a volte (penso di non esagerare) secondo specifiche usanze e costumi del momento o particolari propagande e richiami: il Santo taumaturgo e miracolista canonizzato di recente attira moltitudini di folla presso i Santuari a lui dedicati molto più di quanto non ne attiri un Padre della Chiesa o un Santo filosofo e teologo del Medio Evo; la Santa religiosa di cui si venerano le reliquie e di cui si sono note le intercessioni di grazia e i miracoli, la rosa profumanta o l'acqua benedetta suscita molta più attenzione dell'apostolo o del missionario morto per la causa del Vangelo; il Santo a cui si sono dedicati sontuosi edifici di culto e in onore del quale si realizzano atti di somma riverenza quali tridui e processioni assume molta più importanza del personaggio a cui è stata dedicata solo qualche piccola cappella o al massimo un'edicola ai crocicchi delle strade. Il che è anche comprnsibile, non soltanto per il variare dei sentimenti di devozione popolare dei singoli soggetti e a causa di una mancata formazione teologica e spirituale che fondi la vera devozione, ma anche per il numero elevato di presenze nell'agiografia cristiana. i Santi da venerare sono numerosissimi sicché è impossibile deidicare loro lo stesso metro di amore e di devozione che meritano.

La giornata di oggi serve in ogni caso a ricordarli ed esaltarli tutti quanti, in ugual misura, non importa quale sia l'importanza che ciascuno di essi riscuote nel comune sentire del popolo o la differente caratterizzazione dei singoli personaggi e del loro stile di vita o la loro notorietà. La liturgia odierna li venera e li omaggia tutti nessuno escluso questo corrisponde alle aspettative che Dio, a differenza di noi, ha sempre avuto per gli stessi suoi eletti poiché al Suo cospetto essi vivono indistintamente la stessa dimensione di gloria e godono in ugual misura degli stessi fzvori divini. Se da parte nostra vi è differenziazione nel culto e nella pratica devozionale, davanti a Dio essi sono tutti privilegiati in ugual misura prescindendo dalle aspettative e dalle prerogative del pensiero umano, anche quello ecclesiale.

Anche coloro che non godono di alcun riconoscimento magisteriale, eppure certamente hanno meritato i favori divini, vivono la pienezza di glroria e hanno edificato il mondo nella loro vita terrena esemplare, beneficiano dell'odierno privilegio della nostra liturgia che vuole esaltare tutti coloro che hanno marcato positivamente la storia cristiana sulle orme del Cristo risorto. Concludendo il capitolo in cui descrive il Cardinale Federigo Borromeo, Manzoni sottolinea anzi come lo stesso, alla pari di moltissimi altri uomini degni di memoria riconoscente, vengano di fatto accantonati e messi da parte dalla penna di tanti agiografi e scrittori!

Appunto per questo la solennità di Tutti i Santi assume una particolare importanza nel celebrare anche e sopratutto coloro che la stampa e l'informazione hanno trascurato.

I meriti per cui questi uomini e donne veogono celebrati ed esaltati sono di natura differente e rispondono a peculairi carismi, talenti e qualità personali che hanno saputo mettere ciascuno a disposizioni della Chiesa e della collettività in ogni tempo poiché ogni Santo si è saputo distinguere in un particolare ambito culturale e sociale nello specifico di un particolare messaggio o di una particolare virtù, ma presso tutti costoro vi è un merito e una caratteristica comune imprescindibile che è quella di elevarci, edificarci ed ispirare anche a noi l'anelito alla santità manifestando al contempo che questo traguardo non è affatto irraggiungibile. La presenza di numersoi personaggi illistri nellea perfezione morale e nella santità con la varietà di esperienze personali, carismi, caratteri propri di ciascuna personalità, elementi di confronto e situazioni storiche particolari che variano di epoca in epoca dovrebbero infatti bastare a che anche noi possiamo essere santi come del resto vuole lo stesso Signore che esoera: "Siate santi, perché io il Signore vostro Dio sono Santo" (Lv 19,2) non per niente il Concilio Vaticano II, nella Costituzione dommatica Lumen Gentium sulla Chiesa sottolinea con forza che la santità è la vocazione universale di tutti i battezzati: prescindendo dal suo stato vocazionale specifico, ogni cristiano perché rivestito del Battesimo è chiamato alla santità. E infatti, leggendo con attenzione le lettere di Paolo e altri scritti del Nuovo Testamento e della prima cristianità, il termine "santi" (Agioi) era riferito a tutti i membri della Chiesa, perché tutti quanti i credenti in Cristo erano tenuti a conformarsi a Lui nella coerenza della vita. Santi insomma possiamo esserlo tutti e idealmente parlando tutti quanti dovremmo aspirare ad esserlo per non contravvenire alle promesse e ai propositi del nostro Battesimo. A questo ci esorta la Scrittura per esempio nel monito di Pietro: "Ad immagine del Santo che vi ha chiamati diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta" (1 Pt 1, 15). il segreto per il raggiungimento di questo obiettivo è la conformazione totoale a Cristo (il Santo) che ci invita alla sua sequela decisa e costante e al cammino secondo i suoi sentieri di perfezione e di giustizia. La pagina del brano odierno del vangelo ci ragguaglia che la via migliore per il conseguimento della santità è quella che Gesù ha vissuto in prima persona per poterla annunciare come veritiera a tutti, cioè quella delle Beatitudini, che impongono ciascuna una rinunia, un sacrificio e una determinata dimensione di lotta e di prova alla quale consegue sempre una ricompensa definitiva, che denuncia la fatica del vivere quotidiano e allo stesso tempo anche le motivazioni per cui occorre vivere accettando determinate condizioni e che si qualifica come un percorso realistico e immediato. La perfezione è un processo continuo non esente da ostacoli e impedimenti e che conosce tantissime zone d'ombra e lati negativi di oscurità. E' una lotta continuna contro le proprie imperfezioni e le insidie del maligno nonché un processo evolutivo di conversione radicata e attenta che escluda in ogni caso il male per eleggere sempre e in ogni caso il bene. Un percorso certamente non facile, nel quale tuttavia non manca mai il sostegno di Colui che ci chiama alla perfezione e ci offre strumenti di grazia e di edificazione spirituale incoraggiandoci, spronandoci e sostenendoci nella prova e nelle umiliazioni che la perfezione stessa comporta: Dio non manca di apportare il proprio ausilio a chi tende a mettersi sreriamente alla sua sequela radicalmente e senza esitazioni e i suoi interventi a nostrao favore sono già sufficienti e esaustivi, soprattutto quando essi sono manifesti nel Figlio suo Gesù Cristo la cui vita e le cui orme sono possibili a seguirsi; e tuttavia troviamo un ulteriore sprone in tutti questi personaggi che per fortuna arricchiscono il patrimonio della nostra spiritualità e della cultura cristiana e le cui esemplarità di vita sono attenstazione che è possibile seguire il Signore Gesù Cristo nella totale perfezione e il percorso della santità non è affatto irraggiungibile nei suoi traguardi.

Anche noi quindi possiamo e abbiamo in animo di superare le prove e le tentazioni di questa vita per raggiungere la stessa corona di gloria dopo la prescritta perseveranza quando ci troveremo al cospetto del volto rifulgente di gloria del Signore, proprio dove ora i nostri Santi si trovano e ci aspettano; e anche noi possiamo emulare le virtàù di tanti personaggi che hanno tratteggato nella loro vita il Cristo crocifisso e risorto per essere latori di rinnovamento nel mondo a partire dal loro particolare settore della società.

Al giorno d'oggi i criteri di irrazionalità e di assurdità con cui si è scelto di vivere nel mondo, lo sdegno che suscita il senso di indifferenza etica e l'arrivismo, le manovre di cattiveria in nome del profitto indiscusso di pochi e del danno molti, il senso di insicurezza e lo sbandamento generale che ha creato scfiducia, sospetto e lontananza facdendoci confidare solo nei tribunali della giustizia umana impone che vi siano ancora oggi esemplari di perfezione assoluta come i Santi e richiede che la presenza di persone convinte e sedimentate nella sequeal del Cristo edifichi l'umana convivenza. Potremmo affermare che la santità è oggigiorno l'urgenza più attuale per il rinnovamento del mondo e per l'edificazione nostra e degli altri in vista di una migliore qualità di vita globale ed è quuindi fuori luogo ogni riferimento alla santità come fattore esclusivamente trascendente e astratto perché se si fosse capaci di vera perfezione cristiana nella vita di tutti i giorni e se si fosse capaci di fedeltà alla scelta radicale di Cristo il mondo certamente otterrebbe una piacevole svolta.

I nostri Santi intercessori, ciascuno secondo le proprie prerogative perosonali, ci inculchino questo amore alla perfezione come emergenza di immediata attuazione e noi siamo sensibili alla chiamata divina dello Spirito che verso di essa ci indirizzza.

 

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