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TESTO Commento su Luca 12,35-38

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Martedì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (20/10/2009)

Vangelo: Lc 12,35-38 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 12,35-38

35Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; 36siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. 37Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. 38E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!

Dalla Parola del giorno

Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli...

Come vivere questa Parola?

Oggi Gesù ci invita alla vigilanza perché non sappiamo quando verrà il Figlio dell'uomo. Si tratta di una vigilanza non per timore del castigo ma per amore di Colui che ci vuole molto bene, che ci ha amato così tanto da crearci, salvarci e darci un' eredità di vita eterna.

In tutto questo capitolo dodici, Gesù ci richiama con forza, ma anche con intenso desiderio e compassione, a seguire lui, Via Vita e Verità, e a comportarci secondo il suo insegnamento. La morte è una misteriosa realtà che ognuno deve accostare con la consapevolezza che Gesù l'ha vinta e quindi anche noi possiamo accedere alla vita eterna. Però bisogna che ognuno faccia la sua parte: sia vigilante.

La vigilanza di cui parla Gesù, è un'attenzione centrata su Dio e sulle cose di Dio nella quotidianità. Ė vivere la vita pienamente da veri cristiani che sono in cammino con Dio e aspettano con gioia il ritorno del Signore Gesù. Beati loro!

Nella mia pausa contemplativa, rifletterò sul mistero della mia morte: "Tenetevi pronti perché nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo". Sei tu, Gesù che io attendo, tu che mi riveli la gloria del Padre. Signore Gesù, tu mi parli chiaramente di quest'ultima prova che ogni persona deve superare, ma spesso io cerco di ignorarla, di non pensarci. Forse perché vedo solo la sofferenza e l'ignoto. Ti prego

Gesù, aiutami a vedere la morte come un momento di passaggio, la vera nascita ad una vita incantevole e senza fine, insieme con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, e con tutti quelli che mi hanno preceduto.

La voce di un testimone di oggi

Ormai per l'uomo non si tratta più di temere il giudizio e di meritare la salvezza, bensì di riaccogliere l'amore nella fiducia e nell'umiltà. Gesù è risorto!
Oliver Clément

 

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