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TESTO Commento sull'antifona del Vangelo

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Venerdì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (16/10/2009)

Vangelo: Lc 12,1-7 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 12,1-7

1Intanto si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: «Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. 2Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. 3Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze.

4Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. 5Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. 6Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. 7Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!

Dalla Parola del giorno

"Non temere, piccolo gregge, il Padre vostro sa di che avete bisogno."

Come vivere questa Parola?

L'antifona al vangelo dà, oggi, la chiave di ingresso alla comprensione della Parola: "Non temere".

Sì: se rimani piccolo davanti a Dio, se sei disposto a ricominciare sempre chiedendo scusa e perdono, se non ti lasci prendere dalla frenesia del fare cose anche buone e sante, se ti abbandoni alla Provvidenza del Padre che veste i fiori dei campi e nutre gli uccelli del cielo, ... allora la tua fede diventa fiducia fondamentale, cioè ‘base sicurà per ogni cammino che la vita ti apre dinanzi e per ogni relazione che ti viene regalata o che tu pazientemente costruisci.

Diversamente la tua fede è un insieme di pratiche esteriori che i venti impetuosi dei limiti umani e del Male distruggono in un soffio; e, peggio ancora, questa fede è come un lievito guasto che corrompe tutta la massa: è controtestimoniante!

Oggi nel mio rientro al cuore faccio una fiduciosa e coraggiosa professione di fede: visualizzo l'immenso oceano della misericordia del Padre e mi tuffo dentro con umile abbandono. Prego e, se conosco il motivo, canto così:

Mi fido di Te, Signore, non temerò alcun male!

La voce di un grande scienziato e uomo di Dio

O Signore, nella giornata che comincia, Tu sei appena disceso. Come infinitamente diversa sarà, purtroppo, l'intensità della tua Presenza negli eventi che si preparano e ci coinvolgeranno tutti! Proprio nelle medesime circostanze che tra breve afferreranno me ed i miei fratelli, Tu puoi essere presente un po', molto, sempre maggiormente, o per nulla. Affinché, in questo giorno, nessun veleno mi sia nocivo, affinché nessuna morte mi uccida, affinché nessun vino m'inebri, affinché in ogni creatura io Ti scopra e Ti senta, - o Signore, fa' che io creda!
Teilhard de Chardin

 

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