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TESTO Commento sull'antifona al Vangelo

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Lunedì della XXVIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (12/10/2009)

Vangelo: Lc 11,29-32 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 11,29-32

In quel tempo, 29mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. 30Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. 31Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. 32Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona.

Dalla Parola del giorno

"Apri Signore il nostro cuore e comprenderemo le parole del Figlio tuo"

Come vivere questa Parola?

L'antifona al vangelo di oggi è un'invocazione del cuore che fluisce calda all'annuncio rivoluzionario e gioioso che Paolo rivolge ai romani (giudei emigrati a Roma e ‘gentilì) e a noi oggi: "A quanti sono in Roma amati da Dio e santi per vocazione, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo."

Come non esultare di fronte a questo annuncio, cuore della fede cristiana, facendo nostre le parole del Salmo responsoriale: "Il Signore ha manifestato la sua salvezza, agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia... gridate, esultate con canti di gioia."

Sì, Gesù è venuto a renderci consapevoli pienamente che siamo "amati da Dio". La vita cambia completamente ottica e prospettiva quando entriamo in questa consapevolezza. È lì che "grazia e pace" da Dio trasfigurano la nostra esistenza.

Non c'è nessun altro segno che possa essere dato se non quello di Gesù stesso. Solo chi accoglie Lui esce dalla schiavitù della legge entrando nella dinamica dell'amore dove sperimenta, dentro il cuore, non solo di ‘essere amato' ma anche e soprattutto di ‘essere l'Amato', il prediletto. Chi ha la consapevolezza di essere l'Amato sa anche di essere figlio, di avere un Padre sempre pronto ad accoglierlo, non c'è peccato che tenga!

Oggi nel rientro al cuore, visualizzo il battesimo di Gesù al Giordano e ascolto la Voce:

Questi è il mio Figlio, l'Amato..." queste parole di tenerezza sono anche per me. Con l'antifona al vangelo prego: Apri Signore il mio cuore e comprenderò le parole del Figlio Tuo.

La voce di una donna di oggi

È questo, in sintesi, il messaggio della lettera ai Romani. Se esponi una pianta un po' stenta e sofferente al sole, la vedi rinverdire e fiorire. Se esponi la tua esistenza, soprattutto mente e cuore, a questa certezza: "Io sono amato da Dio", niente e nessuno potrà turbarti in profondità e a lungo. La grazia e la pace sono i frutti di questo Suo amarci. Essi chiedono di trovare spazio in me perché la nostra sia un'esistenza riuscita, serena..
Maria Pia Giudici

 

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