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TESTO Commento su Marco 10,6

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

XXVII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (04/10/2009)

Vangelo: Mc 10,6 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 10,2-16

2Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. 3Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». 4Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». 5Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. 6Ma dall’inizio della creazione li fece maschio e femmina; 7per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie 8e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. 9Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». 10A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. 11E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; 12e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

13Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. 14Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. 15In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». 16E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

Dalla Parola del giorno

“All’inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. Sicché non sono più due ma una carne sola. L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha unito”

Come vivere questa Parola?

Gesù ricorda che sin dalle origini del mondo Dio non lasciò l’uomo in balia della solitudine ma creò accanto a lui la donna. E i due, dentro la sacralità del matrimonio, sono chiamati ad essere “una carne sola”. Che significa uniti talmente da essere in tutto complementari.

Nella reciprocità di un vivere insieme, dentro l’unione più intima, il matrimonio trova nel sesso un mezzo così alto e delicato di comunicazione che, esercitato in presenza-amore di Dio e secondo la sua legge, è generatore di vita. Soprattutto oggi il matrimonio, visto come un consegnarsi reciproco degli sposi, non è una sfida facile! Dentro una cultura in cui detta legge la piacevolezza degli impulsi che danno immediatamente soddisfazione nella sfera del privato, la tentazione è quella di lasciar cadere anche l’impegno della fedeltà matrimoniale quando sorgono difficoltà, malintesi, errori o fantomatici sogni ora di lui ora di lei o di entrambi.

Eppure la parola di Gesù è forte: l’uomo non divida ciò che Dio ha unito. L’anello che gli sposi si sono scambiati all’altare non è un prezioso gioiello, ma il segno forte di una fedeltà d’amore “forte come la morte”, perché voluta da Dio. E infatti, se è vissuto nella serena certezza che è il Signore a sorreggere, questo amore fedele va oltre la morte, oltre questa vita breve, si eterna in Dio che come ‘regge il sole e l’altre stelle’ così regge i cuori che si amano in Lui. Per sempre!

Che io sia sposato o viva la realtà del celibato per il Signore, è bene per me sostare in meditazione di questo sacramento che è grande, come dice S.Paolo. Invera, infatti, fin dentro la carne, quella chiamata alla comunicazione-comunione che, spogliandoci dalle spinte dell’egoismo ci prepara a quel domani di luce che è il Giorno Eterno, l’unione con Dio gioia e amore infinito di ogni uomo e ogni donna.

Il Tuo amore, mio Dio, è forte come la morte! Grazie!

La voce di un grande papa

Da questa fusione di anime, così avendo Dio stabilito, sorge un vincolo sacro ed inviolabile.
Pio XI

 

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