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TESTO Dal cuore di Dio un capolavoro

mons. Antonio Riboldi

XXIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (05/09/1999)

Vangelo: Mt 18,15-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 15Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; 16se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. 17Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. 18In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.

19In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. 20Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

Una volta la natività di Maria SS. era una tale festa nella Chiesa da essere messa accanto alle altre grandi feste della Madonna. Ed era giusto che i cristiani esprimessero gioia e ringraziamento ricordando il giorno in cui su questa nostra terra, simile ad un esilio costellato di infinite amarezze, apparve "il capolavoro del Cuore di Dio, Maria SS.". Una nascita che non era stata avvertita forse dalla gente del tempo.

"Cosa può uscire da Nazaret", in cui Maria era nata, avrebbe potuto dire il buon Natanaele, come dirà poi di Gesù, Suo Figlio e nostro Redentore.

Maria era stata formata dalle mani di Dio senza alcuna macchia, sottratta quindi alla nostra "deformazione" per il peccato originale. Dio l'aveva preparata per il tempo opportuno, il tempo in cui si sarebbe fatto uomo passando appunto per la sua maternità.

Quel giorno su Nazaret, o forse sarebbe meglio dire sulla terra, fu come se si posasse lo sguardo di luce di Dio; come se le sbarre di una prigione si fossero spezzate lasciando spazio e certezza di una libertà. La nostra terra tornava ad essere la "terra di Dio" e gli uomini tornavano ad essere "creature amate infinitamente da Dio, come si ama un figlio".

Un "compleanno" che diventa caro per noi cristiani che di Maria, per dono di Gesù sulla croce, siamo figli. E non possiamo che dire un grazie di cuore a Dio di averci dato in lei il più splendido segno di quanto ci ama e ci vuole ancora amare.

Con voi la voglio pregare oggi, ancora una volta "rubando" dal mio libretto "Maria, nostra Madre": "Sai, Maria santissima, sto cercando di imparare qualcosa o tanto da Te: e ciò avverrà se tu mi aiuterai. Chi meglio di una mamma può plasmare un figlio?

Noi, quando nasciamo nel ventre di nostra madre, e come se "accogliessimo" con totalità d'amore la "forma" che la mamma ci dà. E oggi esternamente, siamo come ci ha fatto il seno di nostra madre.

A volte portiamo nel comportamento, negli occhi, nella fisionomia, qualcosa o tanto della nostra mamma e del nostro papà, tanto da sentirci dire: "Sei tutto tuo papà o tua mamma". Ora sto mettendomi nelle tue mani perché tu mi plasmi "dentro" in modo che tutti poi mi dicano: "Sei tutto tua Madre, la Madonna". Ed è una bella figura la tua, perché Tu, a tua volta sei stata formata dalle Mani di Dio, "dentro", tanto che l'Angelo ti salutò: "Ave Maria, piena di grazia, tu sei bella, tu sei piaciuta a Dio". Quello che mi insegni oggi è il tuo dire di "sì" a Dio: "Ecco la serva del Signore, si compia in me la Sua Parola".

E' il più alto grado di amore che si possa pensare; e come dire a Dio: "usa la mia vita come ti pare; esegui nella mia vita il progetto che ti ha spinto a volermi qui ora. Io sarò tuo tempio che le tue mani metteranno insieme, mattone per mattone: perché da lì poi risplenda la gloria e la salvezza di Dio, e perché lì tutte le genti vengano a ripararsi come gli uccelli sui rami di un grande albero".

Tu, Maria, conosci bene come noi uomini siamo capaci a volte, di desiderare anche cose grandi, forse anche la nostra santità, forse anche la pace nel mondo o nelle nostre famiglie. Parliamo di giustizia, di libertà... ma poi in realtà ci siamo come fermati al "no" detto da Adamo ed Eva a Dio che chiedeva solo di farsi amare. Ed è difficile dire come te: "Ecco la tua serva". Non è che non ci fidiamo di Dio, siamo abbagliati dal nostro egoismo, tanto da rifiutare di essere "bimbi" nelle braccia della madre.

Vogliamo realizzarci, sì, ma a nostro modo, secondo un nostro progetto che il più delle volte è un nostro capriccio, impastato di superbia, di illusioni che nulla hanno a che fare con l'amore con cui il Padre ha voluto che fossimo qui, oggi. Vedendo i nostri progetti cadere come castelli fatti di cartapesta che non potevano che essere un pugno di polvere, non sapendo con chi pigliarcela, tante volte ce la prendiamo con la stessa vita che è il dono più grande che abbiamo avuto dal Padre. E tu, Maria SS., dolcissima e cara Madre, gemma del cielo all'umanità, conosci le infinite smorfie degli uomini nel ripensare alla loro vita di cui non riescono neppure più a capire il significato. Non è sbagliato il dono della vita: è tragico come dalla vita abbiamo cancellato "il volto di Dio" che era ed è la tua immensa bellezza.

Così è difficile oggi fare festa ricordando il nostro natale: lo mettiamo via in fretta come una cosa che non onora la "casa". Sbrighiamo il ricordo con un frettoloso augurio mentre dovrebbe essere l'occasione per cantare tutte le glorie possibili a Dio che ha fatto della nostra vita, dei nostri giorni, anche delle nostre sofferenze, un modo per raccontarci quanto ci ama.

Oggi, Maria, ti ringrazio perché sei nata tra di noi: o meglio ringrazio il Padre che ti ha scelta, formata dall'eternità, come si fa con tutto ciò che è grande, e ti ha donato al mondo, prima come Madre di Gesù e poi come Madre nostra. E in Te, o Madre, ringrazio anche chi mi ha fatto dono della mia vita e mi ha fatto dono della tua maternità.

Aiutami oggi, o Mamma, a capire quello che sono. Aiutami ad essere tanto umile, tanto fiducioso da dire a Dio: "fammi secondo la tua parola".

 

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