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TESTO Commento su Luca 9,57-62

a cura dei Carmelitani  

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Mercoledì della XXVI settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (30/09/2009)

Vangelo: Lc 9,57-62 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,57-62

57Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». 58E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». 59A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». 60Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». 61Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». 62Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».

1) Preghiera

O Dio, che riveli la tua onnipotenza
soprattutto con la misericordia e il perdono,
continua a effondere su di noi la tua grazia,
perché, camminando verso i beni da te promessi,
diventiamo partecipi della felicità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...


2) Lettura del Vangelo

Dal Vangelo secondo Luca 9,57-62

In quel tempo, mentre andavano per la strada, un tale disse a Gesù: “Ti seguirò dovunque tu vada”.

Gesù gli rispose: “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”.

A un altro disse: “Seguimi”. E costui rispose. “Signore, concedimi di andare prima a seppellire mio padre”.

Gesù replicò: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu va’ e annunzia il regno di Dio”.

Un altro disse: “Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa”.

Ma Gesù gli rispose: “Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio”.

3) Riflessione

● Nel vangelo di oggi continua il lungo e duro cammino di Gesù dalla periferia della Galilea verso la capitale. Uscendo dalla Galilea, Gesù entra in Samaria e prosegue verso Gerusalemme. Ma non tutti lo capiscono. Molti lo abbandonano, perché l’impegno è enorme. Ma altri si avvicinano e si presentano per seguire Gesù. All’inizio della sua attività pastorale, in Galilea, Gesù aveva chiamato tre uomini: Pietro, Giacomo e Giovanni (Lc 5,8-11). Anche qui in Samaria sono tre le persone che si presentano o che sono chiamate. Nelle risposte di Gesù, emergono le condizioni per poter essere discepolo/a di Gesù.

● Luca 9,56-58: Il primo dei tre nuovi discepoli. “In quel tempo, mentre andavano per la strada, un tale disse a Gesù: “Ti seguirò dovunque tu vada”. Gesù gli rispose: “Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”. A questa prima persona che vuole essere discepolo, Gesù chiede di spogliarsi di tutto: non ha dove posare il capo, tanto meno deve cercare una falsa sicurezza dove posare il suo pensiero.

● Luca 9,59-60: Il secondo dei tre nuovi discepoli. Ad un altro disse: “Seguimi”. E costui rispose. “Signore, concedimi di andare prima a seppellire mio padre”. Gesù replicò: “Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu va’ e annunzia il regno di Dio”. A questa seconda persona chiamata da Gesù a seguirlo, Gesù chiede di lasciare che i morti seppelliscano i loro morti. Si tratta di un detto popolare che significa: lascia le cose del passato. Non perdere tempo con ciò che è stato e guarda avanti. Dopo aver scoperto la vita nuova in Gesù, il discepolo non deve perder tempo con ciò che è già accaduto.

● Luca 9,61-62: Il terzo dei tre nuovi discepoli. “Un altro disse: “Ti seguirò, Signore, ma prima lascia che io mi congedi da quelli di casa”. Ma Gesù gli rispose: “Nessuno che ha messo mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio”. A questa terza persona chiamata ad essere discepolo, Gesù chiede di spezzare i legami familiari. In un’altra occasione aveva detto: Chi ama suo padre e sua madre più di me, non può essere mio discepolo (Lc 14,26; Mt 10,37). Gesù è più esigente del profeta Elia che lascia che Eliseo saluti e si accomiati dai suoi genitori (1Re 19,19-21). Significa anche rompere con l’attaccamento alle proprie origini razziali e con la struttura familiare patriarcale.

● Sono tre le esigenze fondamentali presentate quali condizione necessaria per colui o colei che vuole essere discepolo/a di Gesù:
(a) abbandonare i beni materiali,

(b) non attaccarsi ai beni personali goduti ed accumulati nel passato, e

(c) rompere con i legami familiari. In realtà, nessuno, pur volendolo, può spezzare i legami familiari, né rompere con le cose vissute nel passato. Ciò che è chiesto è sapere reintegrare tutto (beni materiali, vita personale e vita familiare) in modo nuovo attorno al nuovo asse che è Gesù e alla Buona Novella di Dio che lui ci porta.

● Gesù, lui stesso, visse e si rese conto di ciò che chiedeva ai suoi seguaci. Con la sua decisione di salire verso Gerusalemme Gesù rivela qual è il suo progetto. Il suo cammino verso Gerusalemme (Lc 9,51 a 19,27) è rappresentato come l’assunzione (Lc 9,51), l’esodo (Lc 9,31) o la traversata (Lc 17,11). Giunto a Gerusalemme, Gesù compie l’esodo, l’assunzione o la traversata definitiva da questo mondo verso il Padre (Gv 13,1). Solo una persona veramente libera può farlo, perché un tale esodo presuppone di dedicare completamente la propria vita ai fratelli (Lc 23,44-46; 24,51). Questo è l’esodo, la traversata, l’assunzione di cui le comunità devono rendersi conto per portare avanti il progetto di Gesù.

4) Per un confronto personale

● Paragona ciascuna di queste tre esigenze con la tua vita.

● Quali sono i problemi che emergono nella tua vita a seguito della decisione che hai preso di seguire Gesù?


5) Preghiera finale

Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri,
mi scruti quando cammino e quando riposo.
Ti sono note tutte le mie vie.
(Sal 138)

 

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