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TESTO Perchè viviamo e per chi

mons. Antonio Riboldi

XVII Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (25/07/1999)

Vangelo: Mt 13,44-52 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: 44Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

45Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; 46trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.

47Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. 48Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi. 49Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni 50e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.

51Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì». 52Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».

Forma breve (Mt 13,44-46):

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: 44Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

45Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; 46trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.

Se c'è una cosa insopportabile nella vita, almeno per chi conosca ancora l'amore per la verità è non riuscire a sapere "per chi si vive", "perché si vive". Ognuno, tranne i poveri condannati ad una unica scelta, quella della sopravvivenza o della continua ricerca di qualche diritto essenziale alla vita, credo se la ponga questa fondamentale domanda: "Cosa sono chiamato a fare in questa vita? quale è il motivo per cui Dio mi ha voluto qui? Lui che ha detto, parlando dei Suoi Profeti: "Dal seno materno ti ho chiamato""?

C'è tanta gente che, incontrando difficoltà a realizzare nel modo con cui forse si immagina una vita a sua misura, con troppa fretta affossa questa domanda di fondo che è come il titolo di un libro, quale è la vita, rifugiandosi in un vivere senza perché.

Oppure, spinto dalla moda, dalla mentalità del tempo che costruisce le "sue strade", "i suoi idoli", "i suoi perché", e vi si affida totalmente. Questi idoli che "hanno bocca e non parlano; hanno piedi e non camminano" come li descrive la Parola di Dio: "idoli", "mode", che il mondo costruisce ed abbatte con una facilità sbalorditiva, perché sa che un vestito non si può portare due volte. E vediamo gente, troppa gente che fa della sua vita una corsa affannosa dietro idoli che cambiano continuamente. Sono idoli che non estinguono la sete profonda sempre lasciandoti l'affanno di non essere arrivato dove credevi e di ritrovarti tra le braccia una massa di fumo che acceca e chiude la gola. E' forse questa la vita che cerchiamo?

Vale la pena allora oggi, di fronte a questo grande problema vocazionale che è di ogni uomo e per ogni uomo, perché lì è la volontà di Dio, lì è la verità della sua vita, lì c'è il "perché si è chiamati a vivere" e per chi, risentire e fare nostra la stupenda domanda che il giovane re Salomone fece a Dio e la risposta del Signore: "Signore Dio, tu hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide mio padre. Ebbene io sono un ragazzo; non so come regolarmi. Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo che ti sei scelto, popolo così numeroso che non si può calcolare né contare. Concedi al tuo servo un cuore docile perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male, perché chi potrebbe governare questo popolo cosi numeroso?".

Al Signore piacque che Salomone domandasse la saggezza nel governare. Dio gli disse: "Perché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te né una lunga vita, né la ricchezza, né la morte dei tuoi nemici, ma hai domandato il discernimento per te nel giudicare io faccio come tu hai detto. Ti concedo un cuore saggio e intelligente" (1 Re 3, 5-13).

E Gesù mette subito alla prova il discernimento, ossia il cuore saggio e intelligente di quanti gli sono attorno o per curiosità o per seguirLo e per odiarLo, portando esempi concreti. C'è un uomo che se ne intende di "tesori". Ne è sempre alla ricerca, come una volta i cercatori d'oro. Finché non ne trova uno nascosto in un campo.

Ma bisogna acquistare il campo per entrarne in possesso. Lui va, vende tutto quello che ha, compra il campo ed entra in possesso del tesoro. Lo stesso è del mercante di perle, in continua ricerca della perla di grande valore. E trovatola, non solo trova vantaggioso vendere tutto quello che possiede: ma è pieno di gioia (Mt 13, 44-52).

Pare di risentire la proposta che Gesù fa al giovane ricco. Dopo aver intravisto in lui una disponibilità buona per "capire" dove sta il tesoro e quindi acquistarlo, "dopo averlo fissato lo amò".

Come a voler in quello sguardo profondo rivelare al cuore del giovane Chi era Lui e quale tesoro incomparabile era. E butta la proposta, apparentemente innocente ma che determina il senso di una vita: "Se vuoi essere perfetto, va', vendi quello che hai, dallo ai poveri, poi vieni e seguimi". Il giovane ebbe così davanti a sé il luccichio delle sue ricchezze, e lo splendore infinito che usciva dal cuore di Gesù che gli si offriva in cambio. E' triste ancora oggi ripensare al gesto di quel giovane che forse era destinato ad essere un apostolo di Gesù, forse un esempio di santità che guardavamo ammirati. Ma non ebbe il discernimento, dono del Signore: non ebbe il cuore saggio e intelligente. Voltò le spalle a Gesù e si affidò ai suoi molti beni. Ed è giusta l'amarezza di Gesù che vale per tutti noi: "Come è difficile che un ricco entri nel Regno dei Cieli! E' più facile per un cammello entrare nella cruna di un ago che per un ricco nel Regno di Dio".

Tutti noi, senza eccezione, oggi siamo chiamati a vedere quale scelta abbiamo fatto nella nostra vita. Chi abbiamo scelto come "tesoro nascosto". Ossia "perché viviamo e per Chi viviamo".

Proprio non si vorrebbe che nessuno trascorra una vita a "prendere farfalle" per la paura di privarsi del nulla che si ha ed investirlo nell'unico bene possibile, che è Gesù e il Suo Regno. E' questione di chiedere a Dio il discernimento sempre: ossia di avere in dono un cuore saggio e intelligente.

 

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