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TESTO Commento su Luca 8,4-15

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Sabato della XXIV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (19/09/2009)

Vangelo: Lc 8,4-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 8,4-15

4Poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, Gesù disse con una parabola: 5«Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. 6Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. 7Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. 8Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».

9I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. 10Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché

vedendo non vedano

e ascoltando non comprendano.

11Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. 12I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. 13Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. 14Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. 15Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza.

Dalla Parola del giorno

“Beati coloro che custodiscono la parola di Dio in cuore buono e sincero e portano frutto con la loro perseveranza.”

Come vivere questa Parola?

La radice della fede biblica sta nell'ascolto perseverante, attività vitale, ma anche esigente. Sì, perché ascoltare significa lasciarsi trasformare, a poco a poco, come il seme caduto in terra buona.

San Paolo, nella sua esortazione a Timoteo che abbiamo meditato lungo questa settimana, non ha fatto altro che ricordarci questa verità di fondo. “Ti scongiuro – dice oggi – di conservare senza macchia e irreprensibile il comandamento”. Di quale comandamento si tratta? Del comandamento dell’amore? Certamente di questo; ma nelle parole di Paolo a Timoteo emerge chiaro che egli ha a cuore il ‘deposito della fede’, cioè le parole e la testimonianza di Gesù Cristo. È Lui il Comandamento! È Lui che va ascoltato!

Il vangelo ci aiuta ad andare più a fondo in questa verità: infatti, l’amore per Dio e l’amore per il prossimo hanno la loro sorgente nell’ASCOLTO. In quel ‘seme’ che accolto in un cuore puro, si trasforma e si esterna in gesti di tenerezza, di servizio, di annuncio, di forza trasformante la vita personale e sociale.

Custodire la Parola di Dio vuol dire, secondo l’insegnamento di Gesù, preparare il terreno, renderlo ‘buono’, cioè dedicarsi all’ascolto della Parola: imparare a fare silenzio, a fermarsi dalla corsa sfrenata del fare, a rientrare in se stessi purificando cuore e mente da ogni ricerca egoica, a meditare e ruminare ‘piccole pillole di Parola’ ogni giorno perché questa diventi sangue e respiro nostro. In questo terreno buono non può fiorire l’amore verso Dio e verso ogni fratello e sorella.

Oggi, nel mio rientro al cuore, invocherò lo “Spirito di forza di amore e di saggezza” perché mi aiuti a rendere la mia terra ‘terra buona’.

Vieni Spirito Santo, bagna la mia terra arida, snida i grovigli di rovo che rendono inospitale il mio cuore! Desidero e voglio ascoltare e vivere la Parola di Gesù!

La voce di un grande teologo

Per amare te in tutto, ineffabile Dio, dobbiamo amarti al di sopra di ogni cosa; per essere fedeli alla terra, dobbiamo essere fedeli a te, Padre nei cieli. Il tuo Spirito quindi ci insegni a rinunciare per amore tuo a tutte le cose amate.
Hans Urs von Balthasar

 

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