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TESTO I precetti del Signore fanno gioire il cuore

don Remigio Menegatti  

XXVI Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (27/09/2009)

Vangelo: Mc 9,38-43.45.47-48 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 9,38-43.45.47-48

38Giovanni gli disse: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». 39Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: 40chi non è contro di noi è per noi.

41Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.

42Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. 43Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile.

45E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna.

47E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, 48dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.

PREGHIERA DI COLLETTA

O Dio, tu non privasti mai il tuo popolo della voce dei profeti; effondi il tuo Spirito sul nuovo Israele, perché ogni uomo sia ricco del tuo dono e a tutti i popoli della terra siano annunziate le meraviglie del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Tu non privasti mai il tuo popolo della voce dei profeti

Tolse parte dello spirito che era su di lui e lo pose sopra i settanta uomini anziani; quando lo spirito si fu posato su di loro, quelli profetizzarono. Il dono di alcuni, come Mosè, diventa dono per tanti altri; è Dio stesso che infonde lo Spirito in chi vuole, e questi diventano profeti per il suo popolo; è lo stile di Dio: coinvolgere alcuni per manifestarsi a tutti come loro Padre.

Lo spirito si posò su di loro; erano fra gli iscritti, ma non erano usciti per andare alla tenda. Si misero a profetizzare nell'accampamento. Dio opera anche oltre gli schemi umani: quanti sono scelti da lui ricevono il suo dono anche al di là dei riti con cui viene invocato e manifestato.

«Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite...». Uno dei rischi nella comunità dei credenti è la gelosia che porta a monopolizzare i doni, dimenticando che sono di Dio e lui li affida a chi vuole, e con generosità.

Godo dei doni che vedo attorno a me? Li favorisco? Oppure sono geloso, pensando di essere uno dei pochi eletti a cui Dio ha scelto di manifestarsi?

Effondi il tuo Spirito sul nuovo Israele

Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito!. La risposta di Mosè a Giosuè è il modello dell’invocazione che deve coinvolgere quanti sono animati dallo stesso amore che Dio nutre per tutti gli uomini; una comunità non chiusa, non ripiegata su se stessa, ma aperta, accogliente e intelligente, per capire i progetti di Dio, ben più grandi nei nostri.

«Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Anche la comunità della nuova Alleanza, anche gli amici di Gesù, il “nuovo Israele”, rischia di usare un metro troppo umano, e quindi limitato e povero per leggere la realtà attorno a se stessa.

Sono “missionario” nello stile, oppure riduco i figli di Dio al gruppetto di cui sono parte? Riconosco che lo Spirito spira anche nei cuori delle altre persone, o ne pretendo il monopolio?

Ogni uomo sia ricco del tuo dono, e a tutti i popoli della terra siano annunziate le meraviglie del tuo amore

Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito! Chi è permanentemente animato dallo Spirito è sempre aperto per condividere la potenza di Dio; la chiusura denota una realtà diabolica (diavolo = chi crea separazione, favorisce la divisione).

Non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me. Non possiamo stabilire a priori il grado di fede necessario per riconoscere chi è amato da Dio; piuttosto si tratta di coltivare i segni della sua grazia, i “semina Verbi”, ovvero i semi che Cristo – Verbo di Dio – sparge con larghezza (il seme gettato anche tra le spine, sulla strada...!) nel cuore di ogni uomo, anche al di fuori delle nostre piccole aggregazioni, che spesso viviamo come sicurezza che ci chiude.

Riconosco i segni del passaggio di Dio anche nella realtà umana “laica”, e anche nei laici della comunità cristiana?

PREGHIERA CONCLUSIVA

Padre, abbiamo bisogno del tuo aiuto per riconoscere che il tuo Spirito opera oltre i fragili confini della nostra comunità, soprattutto se ripiegata su se stessa. Donaci un cuore grande e un’intelligenza viva per scoprire che i tuoi figli sono nostri fratelli. Rendici capaci di annunciare loro il tuo Vangelo così che arrivino con noi alla gioia di invocarti come Padre nostro che sei nei cieli...

Libri di don Remigio Menegatti

 

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