TESTO Commento su Sl 145/144,2-3
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Mercoledì della XXIII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (09/09/2009)
Brano biblico: Sl 145/144,2-3

20Ed egli, alzàti gli occhi verso i suoi discepoli, diceva:
«Beati voi, poveri,
perché vostro è il regno di Dio.
21Beati voi, che ora avete fame,
perché sarete saziati.
Beati voi, che ora piangete,
perché riderete.
22Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell’uomo. 23Rallegratevi in quel giorno ed esultate perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i profeti.
24Ma guai a voi, ricchi,
perché avete già ricevuto la vostra consolazione.
25Guai a voi, che ora siete sazi,
perché avrete fame.
Guai a voi, che ora ridete,
perché sarete nel dolore e piangerete.
26Guai, quando tutti gli uomini diranno bene di voi. Allo stesso modo infatti agivano i loro padri con i falsi profeti».
Dalla Parola del giorno
“Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre. Grande è il Signore e degno di ogni lode, senza fine è la sua grandezza.”
Come vivere questa Parola?
Paolo, nella prima lettura, invita i cristiani a “cercare le cose di lassù”, cioè a fissare lo sguardo del cuore nei beni che non conoscono tramonto e di cui Cristo ci ha resi partecipi comunicandoci la sua stessa vita e facendo crollare ogni barriera: “non c’è più Greco o Giudeo, circoncisione o incirconcisione, barbaro o Scita, schiavo o libero, ma Cristo è tutto in tutti” (Col 3,11).
Uno scenario pervaso di pace, in cui è possibile ritrovare nell’altro i lineamenti del fratello.
Non è forse di questo che il nostro cuore ha profonda nostalgia? Ebbene: l’opera redentiva di Gesù è finalizzata a questa restaurazione dell’armonia iniziale, che oggi è affidata alle nostre mani perché la facciamo maturare verso la sua pienezza.
La lode che la liturgia ci invita a sciogliere con il salmo 145 non è che l’esplosione di gioia di chi ha sperimentato l’amore infinito di Dio riflesso nella creazione e, più ancora, nel proprio vissuto.
Non è cosa da poco scoprirsi riscattati dal male da cui nessuno è esente! “Anche voi un tempo eravate così, quando la vostra vita era immersa in questi vizi” (Col 3,7) ci ha appena ricordato Paolo.
Il sentirsi raggiunti da un perdono che rigenera e rilancia nel cammino, cogliendoti proprio nel vivo della tua debolezza e del tuo peccato è qualcosa di estremamente gioioso ed esaltante. Diviene allora un bisogno coinvolgere nel rendimento di grazie tutte le creature, proclamare la grandezza di un Dio il cui volto è amore e misericordia.
Oggi, nella mia pausa contemplativa, consegnerò i miei peccati al Signore per fissare la mia attenzione unicamente sul suo perdono: la più straordinaria delle sue opere, e pregare col salmista:
Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre. Grande è il Signore e degno di ogni lode, senza fine è la sua grandezza.
La voce di un padre apostolico
Impegnatevi a radunarvi più spesso per la celebrazione eucaristica e per lodare il Signore; quando infatti vi riunite, crollano le forze di Satana e i suoi flagelli si dissolvono nella concordia che vi insegna la fede.
S.Ignazio di Antiochia