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TESTO Vita nuova nello Spirito Santo

don Romeo Maggioni  

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Vangelo: Gv 3,1-13 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Si pensa che religione significhi cercare Dio. Ma ben diversa è la realtà: è Dio che ha cercato noi, e solo lui riesce a cambiare efficacemente la nostra vita da “carne” in “spirito”, cioè in vita divina, mediante l’azione dello Spirito Santo. Tutto questo lo ha rivelato Cristo e ce l’ha ottenuto mediante il gesto di riconciliazione compiuto sulla croce. Proprio da lì “consegnò lo spirito” (Gv 19,30), o meglio: “diede lo Spirito”, come allude san Giovanni.

L’iniziativa è di Dio, del tutto gratuita e incondizionata. Come solo opera sua - mediante il suo Spirito - è la nostra “rigenerazione”. Molto c’è da correggere del modo un po’ efficientista e troppo umano nel concepire l’autentica esistenza cristiana, che è fondamentalmente accoglienza e docilità al preveniente e prevalente agire di Dio in noi. “Infatti tutti quelli che sono guidati (“agiti”) dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio” (Rm 8,14).

1) L’INIZIATIVA DI DIO

Da sempre Dio s’è interessato all’uomo, nella guida esteriore del suo popolo, ma più profondamente con una azione interiore personalizzata. Isaia, per immagini, presagisce il rinnovamento della condizione umana a seguito del dono dello Spirito: “In noi sarà infuso uno spirito dall’alto; allora il deserto diventerà un giardino” (Lett.). Promettendo una nuova Alleanza, il Signore dirà: “Metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne” (Ez 36,26). E per i tempi nuovi è proprio promesso: “Io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo” (Gl 3,1). Sarà Gesù a portare a tutti questo Spirito quale frutto della sua croce, rivelazione piena dell’amore gratuito di Dio. Scrive san Giovanni: “Non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati” (1Gv 4,10).

“Egli ci ha amati per primo” (1Gv 4,19). Questo è il punto che meraviglia Paolo: “A stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Epist.). All’insegna della gratuità è l’iniziativa di Dio, come già nel crearci, così molto più poi nel redimerci. Questo ci dà una grande serenità interiore circa la nostra salvezza: “Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita” (Epist.). Gratuità incondizionata, fedeltà inscalfibile alle sue promesse e disponibilità al perdono sono le caratteristiche di questo agire di Dio nei nostri confronti.

A noi è richiesto di aprirci al suo amore e alla vita che ne viene. Il punto vero del peccato è questa orgogliosa chiusura alla permanente e insistente iniziativa salvifica di Dio, per un orgoglio di pensare di far da sé, di autosufficienza presuntuosa che ci rende quasi incapaci di capire l’agire così sorprendente di Dio. Nicodemo fatica a credere al miracolo di una trasformazione interiore, a una nuova nascita, a una vita nuova frutto dell’agire divino. Ma Gesù è esplicito: “Quello che è nato dalla carne è carne”. Non è alla nostra capacità puramente umana il trasformare il cuore e la vita - nonostante la buona volontà e una buona educazione. Paolo afferma categoricamente: “In me c’è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo” (Rm 7,18). Tanto più quando si tratta di costruire in noi qualcosa di divino (come è il nostro unico destino, quello soprannaturale). Discontinuità e inadeguatezza sono i mezzi umani di fronte al dono di Dio; ma un dono, ripeto, decisivo per realizzare l’unica identità iscritta in noi, creati figli di Dio per esserne eredi!

2) LA VITA NUOVA

“Se uno non nasce dall’alto non può vedere il regno di Dio”. L’appartenere alla famiglia di Dio richiede una “nuova nascita”, qualcosa di qualitativamente nuovo rispetto alle possibilità umane (“carne”). E’ la vita divina che Gesù viene a offrire all’uomo. Di lui si dice: “In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo... A quanti l’hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati” (Gv 1,4.9.12-13). Si tratta di qualcosa che tocca la struttura intima dell’uomo, la sua realtà “ontologica” si dice, tanto che san Pietro parla di uno sperma divino gettato nel cuore dell’uomo: “rigenerati non da seme corruttibile ma incorruttibile” (1Pt 1,23), per il quale diventiamo “partecipi della natura divina” (2Pt 1,4).

Al regno di Dio si viene associati, attraverso il battesimo, dalla azione dello Spirito Santo: “Se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio”. Tutto il dono di Dio - il suo amore che ci fa figli - è lo Spirito Santo: “L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito santo che ci è stato dato” (Epist.). Proprio a questo mirava tutto il disegno di Dio: di farci “figli nel Figlio”, in lui e come lui, proprio attraverso la presenza dello Spirito. “Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, .. perché ricevessimo l’adozione a figli. E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: ‘Abbà! Padre!” (Gal 4,4-6). E’ lo Spirito del “suo Figlio”: quel medesimo Spirito cioè che ha generato in Maria l’umanità di Gesù, che ha guidato Gesù ad essere fedele al padre fino alla croce, che l’ha risuscitato dai morti per farlo sedere alla destra del Padre, ora è dato da ognuno di noi perché attui la stessa divinizzazione.

Non c’è altra definizione del cristiano: lo Spirito è il suo motore di vita. Un giorno Gesù proclamò solennemente: “Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me. Come dice la Scrittura: Dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva. Questo egli disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui” (Gv 7,37-39). E l’azione dello Spirito è fantasiosa e sorprendente, quanti sono i carismi che suscita nella Chiesa. “Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene e dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito”. Basta vedere la varietà meravigliosa dell’agire dei Santi.

La qualità assolutamente nuova d’umanità che ricrea Gesù, è solo lui a farcela conoscere. Si tratta di credere alla sua testimonianza, lui “il solo disceso dal cielo” a rivelarci il progetto di Dio: “Noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra testimonianza”. Si tratta di scegliere tra la verità “di chi sa” perché ne è il Costruttore, e chi invece chiacchiera sul come è fatta la nostra macchina. Dai risultati del come la si manovra, non si fa fatica a scegliere!

 

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