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TESTO Commento su Luca 4,38-44

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Mercoledì della XXII settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (02/09/2009)

Vangelo: Lc 4,38-44 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 4,38-44

38Uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. 39Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.

40Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. 41Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.

42Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. 43Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato». 44E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.

Dalla Parola del giorno

“Sul far del giorno usci e si reco in un luogo solitario.”

Come vivere questa Parola?

Che cosa andasse a fare Gesù, all’albeggiare, quando di solito la gente ancora dorme, oppure si affretta al lavoro, ce lo dice ancora Luca: Andava “sul monte a pregare” (Lc 5,16). È interessante questa pausa orante del Figlio di Dio fatto uomo!

La sua non è stata scelta eremitica. Vive la sua giornata allo sbaraglio delle folle. Le urgenze della gente lo trovano disponibile sempre.

Nel quadretto che Luca oggi ci propone, lo vediamo in retrospettiva uscito dalla casa della suocera di Pietro che ha liberato dalla febbre, e anche reduce da una serie di guarigioni presso malati di ogni tipo che non finivano mai di cercarlo, assediandolo ovunque.

Ma proprio questo interessa a noi, oggi! Nella vita che, per tanti motivi, è pressata da obblighi e urgenze di ogni genere, è giusto, anzi necessario porre ricorrenti pause di solitudine e di silenzio. Si tratta di una necessità di ordine fisico e psichico ma ancor più spirituale. Quante persone confessano di essere ansiose e spesso angosciate e spiritualmente vuote, dentro un ritmo vorticoso, tipico della caotica vita d’oggi!

Ben venga dunque l’esemplare comportamento di Gesù! Se c’è stato mai uomo che, tutto sommato, non subiva l’eccesso di nulla perché tutto dominava con autorità onnipotente dell’amore, ecco era Lui. No! Il suo equilibrio era sempre salvo!

Perciò proprio a Lui vogliamo rivolgerci per scegliere con decisione pause di solitudine e silenzio orante che, rigenerandoci nelle nostre giornate, ci rendano possibile la gioia del compimento accurato di ogni nostro dovere trasfigurato dalla forza dell’amore, nella pace.

Grazie, Signore Gesù, per l’esempio che ci doni. Aiutaci a deciderci ad ogni costo per piccole pause silenziose e oranti, perché quello che poi operiamo sia vivo d’amore.

Le parole di un pensatore

Il silenzio è l’elemento nel quale prendono forma grandi cose.
Thomas Carlyle

 

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