PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su Giovanni 6,51-58

padre Paul Devreux

XX Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (16/08/2009)

Vangelo: Gv 6,51-58 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 6,51-58

51Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

52Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». 53Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. 54Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 55Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. 56Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. 57Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. 58Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Cosa significa mangiare il suo pane e bere il suo sangue?

Ai bambini della prima comunione lo spiego cosi: per capire questo linguaggio devo prima domandarmi di cosa mi nutro o meglio ancora chi mi nutre.

Per crescere e diventare adulti non basta avere la tavola apparecchiata e mangiare, ci vuole chi mi procura questo mangiare, chi lo prepara e lo mette a tavola, e questo non basta. Mi nutro anche della presenza, degli insegnamenti e degli affetti degli altri. In altre parole, io cresco se gli altri e, principalmente i genitori, mi nutrono con tutto quello che hanno. Allo stesso modo il Signore, dandoci il suo corpo e il suo sangue, manifesta la volontà e la disponibilità a nutrirci con tutto se stesso.

Nutrirsi di lui significa accogliere, meditare e mettere in pratica i suoi insegnamenti. Ma non finisce qui; se il nutrimento di Gesù fosse solo intellettuale, non c’era bisogno che sincarnasse, bastava che ci mandasse un bel libro con i suoi insegnamenti.

Posso anche dire che è venuto a nutrire la nostra vita dandoci dei buoni esempi di comportamento sociale e di preghiera, ma la sua Passione a cosa mi serve? Ricordiamo che Gesù ha spesso detto che era necessario che ci si sottoponesse. Perché?

Nutrirci di Gesù è ciò che ci consente di provare a non mangiarci tra di noi e, di conseguenza, a vivere in pace. Per capire bene questo basta che mi faccia un buon esame di coscienza e che guardi bene in faccia ai miei bisogni. Io vedo che viviamo tutti nutrendoci gli uni degli altri, cercando un equilibrio tra la domanda e l’offerta, che corrisponde alle nostre piccole guerre quotidiane per la sopravvivenza. In questa lotta, l’unico disposto a rimetterci per il bene di tutti è Gesù. Per questo è importante imparare a nutrirci di lui soprattutto quando il nostro bisogno è frustrato o calpestato dal bisogno degli altri. Nutrendoci il Signore fa giustizia alla nostra vita e ci consente cosi di continuare a camminare in un mondo che non è giusto proprio perché non c'è un equilibrio tra la domanda e l'offerta.

Preghiamo il Signore affinché possiamo anzitutto vedere questa realtà che chiamo le nostre guerre quotidiane, per poi imparare a nutrirci di lui e così arrivare alla libertà di costruire un mondo migliore.

 

Ricerca avanzata  (54156 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: