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TESTO Se passa, non basta!

Marco Pedron  

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XVIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (02/08/2009)

Vangelo: Gv 6,24-35 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Gv 6,24-35

24Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. 25Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».

26Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. 27Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo». 28Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». 29Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

30Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? 31I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo». 32Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. 33Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». 34Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». 35Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!

Non c’è mai abbastanza cibo per smettere di aver fame. Oggi mangerai, domani pure e dopo domani anche. E non ti basterà mai. Non ti sazierà. Non riempirà la tua fame. Perché tu cerchi un altro Cibo.

Non c’è mai abbastanza tempo per vivere. Cinquanta, settanta, novant’anni: non è mai sufficiente il tempo, non ti basterà mai. Ti sembrerà sempre troppo presto la fine; ti sembrerà sempre un’ingiustizia, una crudele realtà. Perché tu cerchi un tempo eterno, senza fine. Tu cerchi il non tempo, il “Per sempre”.

Non c’è mai abbastanza ricchezza per sentirti apposto, soddisfatto. Oggi ne hai, ma domani ne cercherai di più e dopodomani i soldi saranno ancora il tuo tarlo. Non basteranno mai. Se avessi tutta la terra, vorresti la luna; e se avessi la luna cercheresti il sistema solare; e se possedessi il sistema solare vorresti avere la galassia. Perché tu cerchi una ricchezza che riempia la tua anima e non i tuoi granai, o le tue tasche o le tue banche. Tu cerchi una ricchezza che non passi. Tu cerchi la Ricchezza che resta.

Non c’è mai abbastanza successo per essere felice. Puoi essere famoso, onorato, rispettato, emulato e applaudito. Puoi far in modo che tutti dicano bene di te. Puoi essere un Dio o un mito, ma non basterà mai per farti davvero felice. Di successo: ne avrai bisogno sempre di nuovo e sempre di più. Perché tu cerchi un’altra felicità: una Felicità che non si conquista, che non si raggiunge perché la si possiede già.

Non c’è mai abbastanza dolore per convincerti a cambiare rotta. Puoi sbagliare e ripetere all’infinito lo stesso sbaglio. Uno, due, tre matrimoni. Uno, due, tre fallimenti. Uno, due, tre, quattro... e non finirà mai, se non imparerai a fermarti, a imparare dai tuoi sbagli, a guardarti dentro e a riconoscere le tue ottusità. I sbagli non hanno fine per chi non li riconosce. Le malattie si ripetono e si aggravano per chi non le sa leggere. La vita diventa un inferno per chi si ostina a voler vivere così, senza cambiare e trasformarsi. Perché se tu cerchi solo la stabilità, la certezza e il quieto vivere continuerai a ripetere giorno dopo giorno uno stesso giorno; giorno dopo giorno una stessa idea; giorno dopo giorno una stessa mentalità. E mentre i giorni passeranno, tu sarai sempre lo stesso. Perché ciò che tu cerchi davvero è ciò che sempre diviene pur rimanendo sempre lo stesso.

Non ci sono mai abbastanza colori per riempire di creatività il tuo animo e di fantasia la tua mente. Non c’è tramonto che basti a saziare la tua fame d’infinito; non c’è alba che basti a saziare la tua sete di speranza, di ricominciare. Perché tu cerchi il Tramonto senza notte e l’Alba senza tramonto. Tu cerchi il Giorno senza fine.

Non ci sono mai abbastanza sentimenti ed emozioni per sentirti vivo. Oggi li vivi e ti riempiono, ma domani avrai ancora fame. E rischierai di attaccarti a loro, di produrli, di crearli. Perché tu cerchi l’Emozione senza fine; la Pienezza senza vuoto.

Non ci sono mai abbastanza miracoli per convincere la tua anima a fidarsi di Dio. Intorno a te mille miracoli avvengono in ogni momento, ma se i tuoi occhi sono chiusi, ma se tu hai già deciso cosa dev’essere miracolo e cosa no, o dove vederlo e dove no, allora nessun miracolo ti apparirà. E nel miracolo della vita tu cercherai i miracoli. Nell’oceano cercherai l’acqua. Nel cielo cercherai l’aria. Perché ciò che tu cerchi è il Miracolo, l’unico grande miracolo che è la vita.

Non ci sono mai abbastanza carezze, né coccole, ne contatti, né abbracci che possono riempire la tua fame d’amore. Ne sei bisognoso; le desideri con tutto il tuo essere, con tutto il tuo corpo e con tutto te stesso. Ne hai paura e ne sei attirato. Vorresti non averne bisogno, vorresti essere superiore a certe cose, non mostrarti vulnerabile e, invece, è ciò che più cerchi. Ma per quante carezze avrai, non basteranno mai perché tu cerchi l’Amore.

Non ci sono mai abbastanza figli per non morire mai. I figli prolungano la tua vita, ti garantiscono una discendenza, la continuità del tuo nome e della tua vita. Ma anche loro passeranno; anche loro lasceranno questa terra. Ciò che tu cerchi è la Discendenza senza termine, il divenire senz’invecchiare e il generare senza morire.

Non ci sono mai abbastanza risposte per non avere più domande. Ogni risposta ti sazia e ti crea una nuova ricerca, una nuova fame, un nuovo viaggio e un nuovo cammino. E non puoi non cercare le risposte, ma nello stesso tempo, altre e più profonde domande si abbattono su di te. Perché ciò che tu cerchi è la Verità.

Non ci sono amuleti o regole o maghi o guru o maestri che possono riempire la tua angoscia e la tua paura della vita. Per quanto ti attacchi o paghi, non ci sarà mai nessun oggetto, nessuna formula magica che dissolverà le tue paure e i tuoi fantasmi interiori se tu non accedi alla fede, alla Fiducia. Perché tu hai bisogno di entrare in contatto con la Fiducia senza sfiducia.

Non c’è mai abbastanza obbedienza per chi cerca di essere approvato e accolto. Ti puoi inchinare a tutte le imposizioni, a tutte le leggi fino ad annullarti, ma non basta per essere accolti e per essere accettati. Puoi sacrificare la tua vita per una persona o azzerare la tua coscienza e la tua sensibilità pur di essere ammesso nel branco o nell’elite della società, o semplicemente per essere considerato, ma non basta mai per sentirsi accolti. Perché quando tu hai perso te stesso, cosa te ne fai dell’accettazione? Ciò che tu cerchi sono le Grandi Braccia della Vita che ti accolgano incondizionatamente.

Non c’è mai abbastanza aggressività per chi è arrabbiato. Chi è inferocito col mondo, chi ha il dolore dentro, non smetterà mai di uccidere, di giudicare, di malignare, di infangare chi gli è vicino. Perché il suo dolore, il suo male non è attorno a sè, ma dentro di sé. Non ci sfoga mai abbastanza rompendo, urlando, gridando e ferendo. Ciò che cerchi è l’accettazione di una realtà dura da masticare e da digerire; dura da vedere e da accogliere come propria. E’ più facile, quindi, vedere il male fuori, piuttosto che sentirlo e riconoscerlo dentro la propria vita. Perché ciò che tu cerchi è il Perdono e la Riconciliazione.

Non ci sono mai abbastanza lacrime per piangere il dolore che hai subito. Non ci sono mai abbastanza lacrime per piangere il dolore innocente, le ingiustizie, gli stermini e le brutalità dell’uomo. Perché ciò che cerchi è la Pace, l’unica pace che può placare i flutti e le onde tempestose del pianto.

Non ci sono mai abbastanza preghiere per vincere la paura di morire e di lasciar questa terra. Non c’è mai abbastanza fede per non sentire la lacerazione da questa vita, per non aver paura del grande salto, per non piangere chi si lascia, per non aver paura del futuro. Perché ciò che tu cerchi è Dio. Dio, Dio solo; solo Lui.

Non confondere mai ciò che cerchi con ciò che hai. Ciò che hai non ti basterà mai. Ciò che possiedi non ti basterà mai. Ciò che puoi procurarti non ti sazierà mai. Perché tu cerchi qualcosa che non si può trovare, qualcosa che non si può comprare, qualcosa che non si può ricevere.

Vivi, assapora e gusta il pane di oggi, quello quotidiano. Ma sappi che domani ne avrai ancora bisogno e che la tua fame e il tuo desiderio sono per un pane che sazia per sempre. Assapora il pane di oggi, ma non ti attaccare. Non basta. Nulla di ciò che è terreno può saziare la tua fame. Non fare mai di ciò che è terreno l’assoluto, perché tutto ciò che è terreno è solo terreno, cioè relativo. Ad ogni cosa dì: “Godo di te, assaporo, ma so che passi”. Ad ogni persona dì: “E’ bello conoscerti, te ne sono grato, c’è amore e profondità tra di noi. Ma so che passi”. A te stesso dì: “Vivo con tutta l’intensità possibile, con tutta la fiducia che posso, con tutta l’apertura d’animo che mi è possibile, coinvolgendomi e amando questa mia vita e questa mia realtà, ma so che passerò. Sono qui solo di passaggio. Non sono eterno. Sono relativo”. Anch’io sono un pane quotidiano, un pane di oggi: passerò anch’io.

Solo Lui è il Tutto. “Io sono il Pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete”. Lui è ciò che diviene ma non passa. Lui è ciò che sfama e sazia. Lui è ciò che cerco; Lui è ciò che desidero; Lui è la meta di tutti i miei desideri e di tutte le mie strade. Dietro ad ogni amore, c’è l’Amore. Dietro ad ogni strada, c’è la Strada; dietro ad ogni verità, c’è la Verità. Dietro ad ogni illuminazione, c’è al Luce. Dietro ad ogni compagno, c’è il Compagno. Dietro ad ogni padre, c’è il Padre. Dietro ad ogni madre, c’è la Madre.

Tutto passa, Lui resta. Hitler? Cesare? Carlo Magno? Alessandro? Sono passati! La gloria? La meschinità? La gioia? Il dolore? Tutto passa. Gli amici? I nemici? Il partner? I figli? Tutto passa. Sono passati miliardi di uomini sulla terra. Sono passati migliaia di animali, di piante, di fiori, di molecole, di cellule... Appunto, sono passati!

C’è qualcosa che resta? C’è qualcosa che rimane? C’è qualcosa che non passa? C’è qualcosa che sfama? C’è qualcosa a cui attaccarsi? C’è qualcosa che vive oltre la vita? Tutto è relativo o c’è qualcosa che è assoluto? “Io sono il Pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete”. Tutto passa; niente riempie per sempre.

Ciò che passa non basta. Ciò che non è Dio, passa. Dio rimane.

Pensiero della Settimana

Non c’è bisogno di essere qualcuno per chi è figlio di Dio.
Non c’è bisogno di essere famosi per chi è figlio di Dio.

Non c’è bisogno di essere importanti per chi è figlio di Dio.

Non c’è bisogno di dimostrare il proprio valore per chi è figlio di Dio.

Non c’è bisogno di accumulare denaro e trofei per chi è figlio di Dio.
Non c’è bisogno di farsi onorare per chi è figlio di Dio.

Perché chi è figlio di Dio conosce già il suo valore. Perché chi è figlio di Dio si sente già amato.

Perché solo chi si sente “niente” deve dimostrare il contrario.

Perché chi è figlio di Dio non deve raggiungere ciò che già possiede.

 

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