PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Commento su 2Cor 12,10

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

XIV Domenica del Tempo Ordinario (Anno B) (05/07/2009)

Brano biblico: 2cor 12,10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 6,1-6

1Partì di là e venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. 2Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? 3Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. 4Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». 5E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. 6E si meravigliava della loro incredulità.

Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

Dalla Parola del giorno

“Mi vanterò ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo.”

Come vivere questa Parola?

Paolo è stato costretto a difendere l’autenticità del suo ministero apostolico e a parlare dei grandi doni naturali e soprannaturali di cui è stato arricchito. È tuttavia ben consapevole che essi non sono che “spazzatura”, come dirà in altra occasione. Ciò che conta, infatti, è solo Cristo conosciuto, amato e testimoniato. Porta quindi il discorso sui limiti con cui deve confrontarsi quotidianamente.

Parla di una “spina nella carne”, un segno dell’umana debolezza che non risparmia il grande apostolo, anzi lo mantiene in quell’atteggiamento di umiltà che permette l’apertura alla grazia e, quindi, lascia spazio al manifestarsi dell’azione di Dio in lui.

La tendenza umana a far leva sulle proprie capacità e su quanto si va realizzando, porterebbe in tutt’altra direzione. Anche per Paolo, tale convinzione, non è stata una conquista immediata. Ci è stato di mezzo lo scacco di Atene, l’esperienza sofferta dei propri limiti personali, i contrasti e le stesse persecuzioni. Un percorso penoso che avrebbe fatto presagire un epilogo infelice. E invece, Paolo scopre che proprio in questa debolezza è la sua forza, o meglio la forza del suo ministero. Risulta infatti con maggiore immediatezza e senza pericolo di equivoco, che tutto, proprio tutto viene dal Signore, su cui, unicamente, deve concentrarsi lo sguardo.

Oggi, nel mio rientro al cuore, renderò grazie al Signore anche per i limiti con cui devo cimentarmi quotidianamente: un esercizio di amore che mi mantiene in comunione con la Sorgente e mi rende trasparenza di Lui.

Grazie, Signore, perché fai dei miei stessi limiti uno spiraglio da cui trapela la tua luce.

Le parole di un grande teologo

Santo è chi riesce a farci intravedere l'eternità malgrado l'opacità del tempo.
Henri de Lubac

 

Ricerca avanzata  (54044 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: