PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Chi dite che io sia?

mons. Antonio Riboldi

XII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (21/06/1998)

Vangelo: Lc 9,18-24 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,18-24

18Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». 19Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto». 20Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio». 21Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno.

22«Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

23Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. 24Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.

Scorrendo con la passione che si ha quando si cerca la verità e soprattutto coglie il perché dei comportamenti degli uomini, così strani, diversi ed a volte così simili, quasi ripetitivi, rimaniamo come di fronte ad un 'mistero'.

Un mistero che è l'uomo stesso che non capisce se stesso o forse non si da neppure la pena di capirsi...come se fosse possibile, onestamente, accettare una vita senza saperne il perché o il per chi.

Un vecchio proverbio napoletano mi pare affermi: "Posso vivere senza sapere 'perché vivo', ma non possono vivere senza 'sapere per chi vivo'.

In altre parole, l'uomo, ogni uomo, che ha la sua vera origine nell'amore (Dio ci ha creati solo per amore, da qui il suo meraviglioso, grande titolo di Padre. E l'amore per sua natura chiede amore per essere alla fine partecipi dei beni che ha l'amore stesso, la felicità.

Nella storia troviamo momenti belli che si definiscono momenti di 'civiltà di amore' e momenti che sono tremendi 'momenti di barbarie', che negando l'amore, calpestano l'uomo.

Così come ci incontriamo ogni giorno con chi rincorre il 'chi della sua vita' e trovandolo ha serenità e la spande attorno a se. Basta pensare ai tanti 'santi del nostro tempo' che a volte ci vivono vicino e sono veramente testimoni dell'amore trovato e quindi del proprio mistero risolto.

Così come è facile imbattersi in fratelli o sorelle che, magari coperti di tanta fortuna e benessere materiale, sentono il bisogno quasi di uscire da questa vita che non riescono a sopportare, dandosi alla droga, all'alcol o addirittura al suicidio.

E' proprio vero che il mistero dell'amore di Dio cammina fianco a fianco con il mistero di Dio. Ossia due che sono destinati ad amarsi e l'uno spiega l'altro. E' infinitamente bello tutto questo, anche se difficile. Difficile per quelle libertà di scelta e gratuità che Dio si è dato amando e creando e ha dato a noi, fatti a sua immagine e somiglianza.

Gesù, lo sappiamo tutti, era il Figlio che il Padre ha mandato tra di noi non solo per togliere di mezzo quella barriera che ci separava dopo il peccato di Adamo e di Eva, ma ancora più per rendere più facile l'accostamento al Padre.

Ha scelto la via più facile e più difficile: stare tra di noi, con noi come uomo. Ed appariva alla gente del suo tempo un uomo comune, senza quegli orpelli che tanto amiamo, come la ricchezza, il potere, il "sai chi sono io?" Gesù era l'uomo venuto da Nazaret, paese dalla cattiva fama; non solo, ma figlio di un 'semplice fabbro'. Una origine da scoraggiare chi avesse voluto seguirLo. Ma era la sola via per accostare gli uomini, rinnegare le false certezze degli uomini, e quindi aprire la via a Dio nel modo più luminoso possibile. Un modo non facile a capirsi dagli uomini, che si lasciano facilmente catturare dalle apparenze che sono il fumo negli occhi.

Però la sua vita, la Sua Parola, il Suo amore che si manifestava nei tanti miracoli, Lo ponevano come risposta alla domanda "per chi vivo?"

Ed un giorno Gesù volle interpellare i 'suoi' ponendo la necessaria domanda: "Voi chi dite che io sia?" La gente, avevano prima risposto: pensiamo che tu sia il 'redivivo' Giovanni Battista, altri Elia, altri uno degli antichi profeti tornati in vita. E tutti questi avevano la straordinaria missione di parlare al posto di Dio, per incarico di Dio e con parole di Dio.

Basta leggere qualche profeta per rimanere ancora oggi sbalorditi di come davvero Dio parlasse al suo popolo.

Ma Lui Gesù chi era per chi lo seguiva?. Pietro diede la famosa risposta: "Tu sei il Cristo, il Figlio di Dio". E sappiamo anche come Gesù accolse questa verità: "Beato te, Simon bar Iona perché non la carne o il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli"

Se Gesù, oggi, facesse a me, a voi che mi tenete compagnia nel grande villaggio di Internet, "tu chi dici che io sia?" cosa risponderemmo?

Ho trovato uomini, giovani, ragazze, donne, che mi hanno risposto – ma non ce n'era bisogno – "Gesù è la mia meravigliosa e difficile scelta di vita" "Su Gesù ho giocato tutto e sono felice". Sono tanti, più di quello che crediamo. Altri hanno alzato le spalle come di fronte ad una domanda senza interesse. La loro vita la giocavano sul niente e non è la soluzione più intelligente e felice. Altri se lo pongono veramente il senso del rapporto con Gesù. E noi?

 

Ricerca avanzata  (54061 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: