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TESTO Commento su Giovanni 14,27-31

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Martedì della V settimana di Pasqua (12/05/2009)

Vangelo: Gv 14,27-31 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Vi lascio la pace, vi do la mia pace; non come la dà il mondo io la do a voi.

Come vivere questa Parola?

La pace è un dono che Gesù ci lascia, più che un bene da conquistare a denti stretti.

Sì, perché la pace che Egli ci lascia non è quella del mondo:“Non come la dà il mondo io la do a voi”. Infatti, anche il mondo (quello di cui Gesù ha detto che è posto sotto il maligno) dà una sua pace: quella fatta di benessere usa e getta, di pseudo-sicurezze fondate sul far soldi, di bisogni comodi e rassicuranti, di possessi di persone e cose da cui spremere piaceri a tutti i costi. È una pace che “spunta al mattino e avvizzisce la sera”, sfuma come fumo al vento! Le sue radici infatti sono legate all’ego.

La pace di Gesù, invece, affonda le radici nel mistero pasquale. Non assomiglia a una polizza di assicurazioni contro gli infortuni della vita. È piuttosto come un albero che tende i suoi rami verso l’Alto. Ti tiene strettamente unito a Dio in Gesù: nella sua morte e risurrezione. E ‘fruttifica’, sì fruttifica pace dallo Spirito dentro le tue giornate.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, lascio risuonare in me le parole di Gesù: “Vi lascio la pace, di do la mia pace.” Mi abbandono a lui e gli dico col cuore: dammi la tua pace! E mi basta.

La voce di un grande testimone

Non credere alla possibilità di una pace permanente vuol dire non credere alla santità della natura umana.
Gandhi

 

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