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TESTO Un altro Paraclito

don Romeo Maggioni  

Pentecoste (31/05/2009)

Vangelo: Gv 14,15-20 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi. 18Non vi lascerò orfani: verrò da voi. 19Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.

“Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio.. perché noi ricevessimo l’adozione a figli. E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà!, Padre!” (Gal 4,4-6). Al colmo del disegno di Dio sta il nostro inserimento nel giro della famiglia di Dio per l’opera dello Spirito Santo che ci fa “figli nel Figlio”, cioè come il Figlio.

Lo Spirito costruisce in noi il “Santo”, cioè la vita divina, che inizia col battesimo, cresce con l’azione interiore di “trasfigurazione”, e si completa con la risurrezione della carne.

L’insieme dei santificati forma il “Sacro”, cioè la Chiesa, il luogo dove direttamente lo Spirito agisce attraverso i ministeri, i carismi e soprattutto nell’Eucaristia.

1) IL SANTO

La promessa di Gesù: “Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi”. E’ lo Spirito Santo, col battesimo, a “innestarci” in Cristo, quasi tralci sulla vite, dalla quale ricevere la linfa' che nutre la vita divina. La linfa è appunto “lo Spirito del Figlio suo”. “Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio” (Rm 8,16). L’affermazione di Gesù è esplicita: “Se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, quello che è nato dallo Spirito è spirito” (Gv 3,5-6). Lo Spirito - “lo Spirito della verità” - è costitutivo della nostra fede: “Nessuno che parli sotto l’azione dello Spirito di Dio può dire: Gesù è anàtema!; e nessuno può dire: Gesù è Signore!, se non sotto l’azione dello Spirito Santo” (Epist.).

Questo Spirito - dice Gesù - “rimane presso di voi e sarà in voi”, e opera per la nostra trasformazione col “rivestirci di Cristo” (cf Rm 13,14). Scrive san Paolo: “Noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore” (2Cor 3,18). Lo Spirito sostiene i nostri atti, innerva le nostre capacità con la sua grazia, fino a procurare una inabitazione permanente di Dio nel cuore del credente, come aveva promesso Gesù: “Se uno mi ama.. il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” (Gv 14,23). Avverte san Paolo: “Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?” (1Cor 3,16), cioè “abitazione di Dio per mezzo dello Spirito” (Ef 2,22).

Alla fine questo Spirito, “che è Signore e dà la vita” non potrà che portare a compimento la sua opera in noi con la risurrezione della carne: “Se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi” (Rm 8,11). E’ necessario conoscere di più la parte decisiva che lo Spirito Santo ha nella nostra esistenza cristiana e la sua permanente iniziativa, per non porvi ostacoli: “Non spegnete lo Spirito” (1Ts 5,19). Per questo san Paolo prega perché “il Padre vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell’uomo interiore mediante lo Spirito” (Ef 3,16).

2) IL SACRO

In quel giorno di Pentecoste a Gerusalemme “lingue come di fuoco si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi” (Lett.). La Chiesa esplode, per la forza dello Spirito, e corre “fino ai confini della terra” (At 1,8). In questa comunità Dio ha collocato gli strumenti che, per l’efficacia dello Spirito, portano, come in un fiume che attraversa la storia, gli elementi decisivi per la salvezza di tutti gli uomini: il ministero apostolico, la Parola di Dio, l’Eucaristia e gli altri sacramenti. E’ il deposito del “Sacro”, non contaminabile dalla soggettività del ministro che lo gestisce. Si dice: operano “ex opere operato”.

La Chiesa, dice Paolo, è il Corpo di Cristo, dove a ogni membro è affidato un dono da mettere alla utilità comune: “A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune” (Epist.). Sono diverse le membra di un corpo, ma tutte cooperano al bene di tutto l’organismo. Una unità - o comunione - che non è uniformità, ma coordinamento di una multiforme ricchezza. “Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, .. diverse attività, .. ma tutte queste cose le opera l’unico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole” (Epist.). Si dice appunto che lo Spirito Santo è l’anima della Chiesa.

In particolare, è opera dello Spirito “fare” l’Eucaristia e, attraverso questa, “fare” la Chiesa. Lo ripetiamo ogni giorno nella messa: “Padre, santifica questi doni con l’effusione del tuo Spirito, perché diventino per noi il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo nostro Signore (Canone II). Ma lo Spirito trasforma i doni offerti in vista di giungere a trasformare gli offerenti. Prosegue il Canone II: “A noi che ci nutriamo del Corpo e Sangue del tuo Figlio, dona la pienezza dello Spirito Santo perché diventiamo in Cristo un solo corpo e un solo spirito”. In altre parole, si passa dal corpo sacramentale di Cristo al corpo ecclesiale mediante il divenire eucaristico. Così dall’Eucaristia si fa la Chiesa: “Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo dell’unico pane” (1Cor 10,17).

“Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio” (Rm 8,14). Come si fa a sapere che si è guidati dallo Spirito? Basta verificarne i frutti. “Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (Gal 5,22). Vi è anche la controprova: “La carne ha desideri contrari allo Spirito. Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere” (Gal 5,17.19-21).

 

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