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TESTO Il Buon Pastore e la vita del mondo

don Roberto Rossi  

IV Domenica di Pasqua (Anno B) (03/05/2009)

Vangelo: Gv 10,11-18 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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11Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la propria vita per le pecore. 12Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; 13perché è un mercenario e non gli importa delle pecore.

14Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, 15così come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 16E ho altre pecore che non provengono da questo recinto: anche quelle io devo guidare. Ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge, un solo pastore. 17Per questo il Padre mi ama: perché io do la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. 18Nessuno me la toglie: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».

“Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me”. L’immagine evangelica ci porta a verificare il nostro rapporto con il Signore Gesù. Chi è Gesù? Cosa ha fatto e fa per me? Come mi è accanto, mi guida, mi porta al sicuro, mi viene a cercare, quando mi perdo? Come mi conosce e mi invita a conoscerlo? Come mi rende partecipe della sua preoccupazione per tutti gli altri... “Ho altre pecore”. Come la Chiesa sulla parola di Gesù “Pregate il padrone della messe, perché mandi operai nella sua messe”, mi invita a questa preghiera costante e attiva per le Vocazioni?

Gesù è il buon pastore che ha dato la vita per noi. Abbiamo celebrato la Pasqua: ci ha voluto talmente bene che sappiamo come ha sofferto, è morto per ciascuno di noi e per tutti. E’ risorto, è vivo, è accanto a noi per aiutarci in una vita nuova e per portarci alla salvezza e beatitudine eterna. Gesù ci guida, ci insegna la strada del bene, della gioia vera; quando mi allontano da lui, mi perdo, mi faccio male, sono nella tristezza e nella rovina... mi viene a cercare e non si dà pace finché non mi ha trovato e portato al sicuro. Mi conosce, mi conosce nel cuore, nel profondo dei miei pensieri, conosce le cose buone e le cose cattive che ho, ma mi conosce con amore, non per giudicarmi, ma per salvarmi, mi conosce per incoraggiarmi a far fruttare tutti i talenti che ho. Anch’io devo approfondire la conoscenza di lui, che è esperienza di Lui, di vita con Lui e per Lui, che è conoscenza della sua vita, delle sue parole, del suo vangelo, del suo progetto di amore, di ciò che Lui ha pensato di bello e di buono per me. Gesù, buon pastore, mi rende partecipe della sua preoccupazione per tutti gli altri: ecco la bellezza, la responsabilità e il gusto della vita cristiana: pensare agli altri, amare gli altri, aiutare gli altri, dare la vita per gli altri, perché tanti abbiano a conoscere Gesù il Signore e trovare in Lui il senso, la bellezza, la salvezza della vita.

Ciascuno di noi può è chiamato a sviluppare l’attività “pastorale” per la vita del mondo, per lo sviluppo della Chiesa.

Gesù ci dice: Pregate il Padrone della messe, perché mandi operai nella sua messe”. La Chiesa oggi in tutto il mondo ci invita a pregare perché il Signore ci conceda Pastori guide, persone che trovano la loro vocazione e la loro gioia nell’offrire tutta la loro vita al Signore e ai fratelli con un amore pieno e totale.

Sentiamo il bisogno delle vocazioni? Siamo preoccupati perché tra i tanti che il Signore certamente chiama, pochi sanno rispondere? Siamo preoccupati perché tanti avrebbero bisogno dell'opera di sacerdoti, suore, missioni e invece questi operai sono pochi? C’è allora una preghiera continua, sincera, appassionata per le Vocazioni e per i consacrati? Riusciamo a creare il clima e l’ambiente nelle famiglie, nei gruppi, nella vita della parrocchia, perché quanti sono chiamati a una vocazione speciale sappiano essere generosi, pronti e si sentano sostenuti da tutti noi? Come stiamo sviluppando la nostra unità e amicizia con i sacerdoti, le suore, i missionari; la nostra collaborazione e corresponsabilità, il sostegno umile, sincero, sentendoci tutti consacrati e fedeli a servizio di tutti. “non sono venuto per essere servito, dice Gesù, ma per servire e dare la vita”.

“Dio voglia che non manchino ai nostri giorni i buoni pastori; Dio non permetta che ne rimaniamo privi; la sua misericordiosa bontà li faccia germogliare e li costituisca a capo delle chiese.

Certo, se vi sono delle buone pecore, vi saranno anche buoni pastori; perché dalle buone pecore si formano i buoni pastori.” (S. Agostino)

 

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