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TESTO IV Domenica di Avvento

padre Paul Devreux

IV Domenica di Avvento (Anno A) (23/12/2001)

Vangelo: Mt 1,18-24 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mt 1,18-24

18Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. 20Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; 21ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

22Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

23Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:

a lui sarà dato il nome di Emmanuele,

che significa Dio con noi. 24Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Mt.1,18-24.

Il vangelo d'oggi ci parla di S.Giuseppe; giovane innamorato, che vive e lavora contento, nell'attesa del gran giorno del suo matrimonio.

Un bel giorno va a trovare Maria e questa gli racconta ciò che gli è successo. Immagino che Maria abbia desiderato parlare di questo con Giuseppe, prima che la cosa diventasse evidente per tutti. Come l'avrà detto? Immagino cosi: "-Caro Giuseppe devo raccontarti un fatto che mi è successo e che ha dell'incredibile; ma siccome è molto importante sia per me che per te, sento che te lo devo raccontare ugualmente. Non ti chiedo di credermi ma solo di non arrabbiarti e di non prendere decisioni affrettate; ti chiedo di pregare affinché il Signore possa darti la luce necessaria per affrontare questa situazione che è bellissima ma sconvolgente."

Immagino il tormento di Giuseppe, diviso tra il desiderio di credere a questa storia, per non perdere Maria e il buon senso che gli suggerisce che lo sta prendendo in giro.

Giuseppe responsabilmente decide di non sposarla, ma sceglie di non dare sfogo alla sofferenza, rinunciando ad un ripudio pubblico e cruento. Vuole veramente bene a Maria.

Solo a questo punto il Signore interviene nella sua vita. Perché non si è fatto vivo prima? Perché non ha chiesto il permesso prima a lui?, Dio si rivela non maschilista, e considera la risposta di Maria più importante.

Perché non li ha interpellati insieme? E' una scelta personale, ma soprattutto il Signore deve educare Giuseppe alla fede, perché sarà il padre di Gesù! Deve educarlo come educò Abramo, padre della fede e del popolo eletto. E' come se gli dicesse: "-Esci dalla tua terra e và verso il paese che t'indicherò, esci dal tuo progetto, rinuncia ai tuoi progetti e fidati del mio. Io sono il Signore della vita, e saprò realizzare le tue aspirazioni più profonde meglio di te. Quando avrai visto e toccato con mano ciò che sono capace di fare per te, vedrai che mi ringrazierai. Per ora ti chiedo di ascoltarmi e di ascoltare il tuo cuore, e vedrai ciò che ti propongo ti da pace, contrariamente a tutti i ragionamenti che ti hanno impedito di dormire e stremato. Maria ti sta aspettando!".

 

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