PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Gioia e dolore

mons. Antonio Riboldi

II Domenica di Quaresima (Anno C) (08/03/1998)

Vangelo: Lc 9,28-36 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 9,28-36

28Circa otto giorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. 29Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. 30Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. 32Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. 33Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva. 34Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. 35E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». 36Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

Questa volta il nostro appuntamento settimanale conosce due giorni di ritardo, per il semplice motivo di non avere trovato il momento giusto per stare un poco con gli amici che, come sempre, mi attendevano al mio solito 'sito'.

Molti di voi, credo, nel cammino verso la Pasqua, un tempo improntato alla serietà che richiede il coraggio di 'guardarsi dentro' e farsi 'nuovi' in Cristo per entrare nella gioia della Resurrezione, sono stati come presi dalla meraviglia del racconto della Trasfigurazione. Gesù salì "sul monte a pregare portando con se, Pietro, Giacomo e Giovanni. E mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante". Accanto a Lui apparvero Mosè ed Elia e con Lui conversavano della 'Sua dipartita che avrebbe portato a termine a Gerusalemme' (Lc.9,28- 36).

Il Tabor è un piccolo monte nella Terra d'Israele che si erge in mezzo ad una meravigliosa distesa piana. E' tappa obbligatoria di ogni pellegrinaggio in Terra Santa ed è lì che si colloca il racconto della Trasfigurazione.

Ed appare davvero sconcertante il fatto che la volontà del Padre, che tanto ci ama da sacrificare persino Suo Figlio, si rivelasse in uno scenario di gloria come era appunto la Trasfigurazione. Ma quando si dona amore, si sa molto bene che ogni dono è sacrificio, ma proprio perché si tratta di amore non può essere che gioia.

Verrà il giorno della agonia del Getsemani e Gesù prenderà con Sè nuovamente gli stessi apostoli pregandoli che Gli tenessero compagnia nella sua agonia, raccomandando loro di 'vegliare e pregare' per Lui che soffriva e pregava. Noi sappiamo come, sul Tabor, ebbe il sopravvento il sonno lasciando così 'solo' il Maestro.

Difficile nella vita di ciascuno di noi saper conciliare, come Gesù, splendore e dolore. Quando per noi arrivano le notti dell'anima, per qualsiasi sofferenza che siamo chiamati a vivere, abbiamo come la sensazione che 'il buio' in cui cadiamo sia davvero la fine di tutto. Quanta gente disperata si incontra nella vita, anche per poca cosa.

Bisognerebbe ricordarsi della trasfigurazione di Gesù. Lui è sempre luce, speranza, anche e soprattutto quando sembra che nel cuore regni il buio.

Lo so che è difficile quello che sto dicendo o meglio che la fede ci insegna, ma è l'unica via per non soccombere.

In questo tempo che dedico a quella che noi vescovi chiamiamo 'visita pastorale alle parrocchie e quindi alle varie realtà di un territorio e in modo particolare agli ammalati', confesso che andare a visitare quanti sono costretti a stare sulla croce della loro malattia o anzianità è un viaggio tra i dolori della gente, quei dolori che non fanno mai cronaca perché sulla 'strada del mondo' regna l'effimero o la sicurezza di coloro che non sanno cosa sia né Tabor, né Calvario.

Un "viaggio" che sempre mi dona la sorpresa di incontrare tanta ma tanta sofferenza nascosta, ma anche tanta serenità nell'accoglierla. Una serenità che certamente è dono di Grazia, presenza di Cristo. Quanta festa riservano tutti al loro vescovo che li visita!

Ne esco come stordito da questi 'Tabor', dove c'è tanto da imparare. E io li ringrazio, questi cari fratelli e care sorelle, per il bene che mi fanno visitandoli.

Mi faccio un augurio: che anche queste povere note, possano dare un briciolo di gioia o almeno di serenità a quanti mi visitano nel confuso villaggio di Internet, che riflette molto bene Tabor e Calvario dell' umanità.

 

Ricerca avanzata  (54047 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: