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TESTO Commento su Giovanni 13,30

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Martedì della Settimana Santa (07/04/2009)

Vangelo: Gv 13.30 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno
Ed era notte.

Come vivere questa Parola?

La pericope evangelica odierna si apre e si chiude con due tristi predizioni: il tradimento e il rinnegamento. Al centro l’annotazione, che potrebbe sembrare marginale, “era notte”. Quella notte di cui Gesù è venuto a dissipare le tenebre, ma che ora sferra il suo attacco decisivo, tentando di sopraffare la luce.

Notte di smarrimento che vedrà Giuda consumare il suo delitto, Pietro incespicare preda della paura, gli altri, confusi, darsi alla fuga. Ma è proprio nel cuore di questa notte che Gesù vivrà la sua ‘glorificazione’, restituendo all’uomo la sua dignità di figlio di Dio.

Il riaffacciarsi della notte nella nostra esistenza, ormai non può essere che un evento passeggero, un preludio della luce che tornerà a illuminare i nostri occhi, perché il Sole di Cristo non conosce tramonto. Di questo, il cristiano deve farsi profeta, cioè portavoce di Dio che annuncia il definitivo trionfo dell’amore.

Egli ne ha contemplato il volto nel Crocifisso, ne ha sperimentato la vittoria nel Risorto: non può tenere per sé un messaggio così sconvolgente e gioioso. No, non è del cristiano autentico farsi profeta di sventure, accasciarsi sconfortato dinanzi al dilagare del male e, tanto meno, rinunciare di battersi perché la luce si affermi e raggiunga ogni uomo.

‘Sentinella’ che veglia scrutando le tenebre, per cogliere il primo bagliore che si annuncia all’orizzonte e mantenere desta la speranza nel cuore dei fratelli: questo è il cristiano, questo sono chiamato ad essere io, tu, tutti.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, guarderò con realismo ‘la notte’ in cui è immersa la nostra società, ma per farmi voce che ne annuncia la sconfitta nel segno vincente dell’amore, che mi impegno a portare là dove vivo.

Donami, Signore, di attraversare la notte, facendomi compagno dei miei fratelli che in essa si dibattono, ma indicando la luce della tua croce, da cui promana pienezza d’amore.

La voce di un padre della Chiesa

Alla vera luce si è ritirata l'oscurità della notte antica. Il popolo cristiano viene invitato alle ricchezze del paradiso e a tutti i rigenerati è stato aperto l'accesso alla patria perduta, se nessuno però fa sì che a lui venga chiusa la via che la fede del ladrone poté aprire.
Leone Magno

 

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