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TESTO Commento su Giovanni 12,1

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Lunedì della Settimana Santa (06/04/2009)

Vangelo: Gv 12,1 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno
Sei giorni prima della pasqua.

Come vivere questa Parola?

“Sei giorni prima”: e il ritmo torna a rallentare come nelle prima pagine del vangelo, quasi a creare un clima di attesa. E come allora quel numero ‘sei’ che ritorna. È infatti al sesto giorno (il terzo dopo i primi tre che introducono la vita pubblica di Gesù) che viene imbandito il banchetto nuziale a Cana.

Nella mentalità biblica, sei è il numero dell’imperfezione, dell’incompiutezza, come suggerisce, nell’episodio di Cana, anche lo scarseggiare del vino prossimo ad esaurirsi.

In quell’occasione Gesù aveva fatto notare che la sua ‘ora’ non era ancora giunta. Lui, lo Sposo, era presente, ma le nozze non giungeranno a consumazione che sulla croce, come ricorda Paolo nella lettera agli Efesini parlando, appunto, del rapporto nuziale: “Cristo ha amato la sua Chiesa fino a dare la sua vita per essa”

Sulla croce si manifesterà quella pienezza di amore che farà traboccare le idrie vuote di una religiosità fredda, legalista, trascinata... Ma sarà necessario che ‘la sposa’, la Chiesa il battezzato, ritrovi la limpidezza di uno sguardo capace di sostare su quel volto sfigurato per amore e che si svincoli dalla grettezza del calcolo.

Amare senza misura è l’unica norma che il cristiano è chiamato ad osservare. E allora si realizzerà nella sua vita quello che dice S.Paolo: sarà tra i fratelli il “buon odore di Cristo”. Si effonderà “per tutta la casa”, cioè dove vive e tra coloro che accosta, il profumo dell’unguento, il profumo dello Spirito Santo che in lui dimora dal giorno del battesimo.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, Prenderò sul serio l’invito che Giovanni mi rivolge col riprendere a scandire i giorni all’approssimarsi dell’ ‘ora’. Un invito a sostare più a lungo accanto al Maestro per apprendere la lezione dell’amore, in cui sono sempre troppo scadente.

Concedimi, Signore, di sostare, come Maria, ai tuoi piedi, senza timore di ‘perdere tempo’, in una preghiera più prolungata, magari ridotta a un silenzioso ed umile gesto di amore.

La voce di un biblista

Maria compie un atto folle. L’unica misura dell’amore è il non aver misura. È una risposta all’amore dello Sposo che viene a Gerusalemme per dare la sua vita: “Mentre il re è nel suo recinto, il mio nardo spande il suo profumo” (Ct 1,12). L’amore è sempre sollecito nell’intuire e nell’anticipare.
Silvano Fausti

 

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