PERFEZIONA LA RICERCA

FestiviFeriali

Parole Nuove - Commenti al Vangelo e alla LiturgiaCommenti al Vangelo
AUTORI E ISCRIZIONE - RICERCA

Torna alla pagina precedente

Icona .doc

TESTO Lc 21, 5-19

padre Paul Devreux

XXXIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno C) (18/11/2001)

Vangelo: Lc 21,5-19 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Lc 21,5-19

In quel tempo, 5mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: 6«Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».

7Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». 8Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! 9Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».

10Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, 11e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.

12Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. 13Avrete allora occasione di dare testimonianza. 14Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; 15io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere. 16Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; 17sarete odiati da tutti a causa del mio nome. 18Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. 19Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.

Lc.21,5-19.

Gesù ci invita a non confidare nelle cose che vediamo, perché passeranno anche quelle che sembrano più solide. I discepoli si preoccupano e gli domandano: "quando!".

Questa richiesta nasce dal'angoscia del non sapere quanto mi resta da vivere.

Gesù risponde facendo una descrizione di ciò che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, ma il suo intento non è quello di spaventare quanto di dare una buona notizia: Malgrado le apparenze, "nemmeno un capello del vostro capo perirà"

Cosa può aiutarci a credere in questa dichiarazione di Gesù?

Anche perché Gesù ci invita a testimoniare il vangelo, e il testimone è il martire, o per lo meno colui che annuncia il Vangelo pur sapendo di rimetterci qualche cosa!

Chi annuncia il Vangelo, e prova a fare del bene, disturba la coscienza di chi non lo fa', e sarà perseguitato, perché nessuno sopporta di avere vicino

una persone più buona di se, perché ti mette nell'ombra. Oggi, per un giovane, dichiararsi Cristiano, significa esporsi ad un martirio continuo. Per non parlare poi di chi è confrontato con delle realtà di ingiustizie sociali o malavitose. I martiri veri ci sono anche oggi, e non solo all'estero.

La tattica del male è sempre la stessa: Eliminare chi prova a fare del bene, soprattutto se ci riesce, dividere le persone, promuovere l'individualismo e il disimpegno in modo che anche chi ha in mano il potere si disinteressi del bene comune.

Il bisogno del testimone c'è sempre e dappertutto; dove non c'è, c'è miseria e ingiustizie. Gesù dice che proprio queste situazioni sono quelle che ci danno la possibilità di essere testimoni: ma di ché?

Di ciò che abbiamo visto e contemplato: Un uomo che andava in giro per la Palestina, facendo del bene a tutti, e parlando della bontà del suo Papa celeste. Un amico come tutti vorremmo avere, e che è stato ammazzato. Un uomo capace di perdonare persino i suoi carnefici! Un uomo che ha saputo vivere e morie amando di un amore che non può morire, tant'è vero che se ne parla ancora oggi.

Gesù ci invita a parlare di lui e a testimoniare la sua bontà, per "salvare la nostra anima" dalla disperazione, dallo scoraggiamento, da quel senso di impotenza che ci paralizza di fronte alla morte. Guardando a lui anche la fine diventa un fine, perché un uomo che muore cosi non può morire, e trascina con se chiunque prova ad amare, accogliendolo come fratello per la vita eterna.

L'anima del Cristiano è quella di una speranza che non muore. Signore confermami in questa speranza.

 

Ricerca avanzata  (54034 commenti presenti)
Omelie Rituali per: Battesimi - Matrimoni - Esequie
brano evangelico
(es.: Mt 25,31 - 46):
festa liturgica:
autore:
ordina per:
parole: