TESTO Il "Sì" di Maria
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Annunciazione del Signore (25/03/2009)
Vangelo: Lc 1,26-38

26Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Il Vangelo odierno ci suggerisce una bellissima meditazione. Luca ci offre un incontro irripetibile, una esperienza unica tra il Creatore e la creatura, tra l’Essere e il nulla, tra il Padre e la figlia. Lo scopo è di cambiare la storia e la situazione umana. L’iniziativa della novità parte da Dio. “Rallegrati, o piena di grazia, il Signore è con te”. Non è un saluto o augurio qualsiasi, ma è un invito gioioso e fiducioso. Un invito che esprime una novità assoluta, una garanzia, una elezione. “Rallegrati, o piena di grazia,...”. Ci ricorda la consacrazione della Vergine, Ella è destinata per una missione altissima, una missione universale. Con questo saluto Maria trova un dono, una grazia, un mistero. Dio ha guardato l’umiltà della sua povera creatura. La grazia che Eva ci tolse ci è stata ridata in Maria. Di fronte al mistero la Vergine concepisce nel suo grembo il Verbo del Padre, il Figlio si fa uomo e così l’Eterno entra nel tempo, l’immenso si racchiude in un piccolo e fragile corpo umano, l’invisibile diventa visibile, il Creatore si fa creatura, il Padrone del cielo e della terra diventa un povero. “Rallegrati, o piena di grazia,...”. Dopo la certezza dell’angelo, la Vergine senza paura, si apre a Dio, si consegna a lui, si fida di lui e dice: “Eccomi sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. Maria manifesta totalmente la sua disponibilità, presenta il suo “sì” con entusiasmo, con convinzione ma anche con la trepidazione. Maria si umilia, si abbassa, diventa serva. La Vergine è felicissima di prendere l’ultimo posto per fare nascere e servire la nuova umanità. Nella sua umiltà diventa la Madre di Cristo, Madre della Chiesa. Tutta l’esistenza di Maria, è un itinerario di libertà donata, un perseverare nell’abbandono a Dio lasciandosi docilmente plasmare e guidare da lui. Nell’eccomi di Maria pensiamo all’eccomia della nostra vocazione cristiana o religiosa. Nel giorno in cui abbiamo risposto “sì” al Signore che ci ha chiamato nella sua vigna, ci siamo impegnati a fare di quel “sì” l’unica parola della nostra vita. Purtroppo la nostra esperienza ci dice che accanto ai “sì” ci sono stati anche dei “no”. Il Signore però non ci abbandona. Egli è fedele alla sua chiamata e per questo ogni giorno, in mille modi, ci rivolge nuovamente il suo invito: “Seguimi”, e attende da noi una rinnovata risposta. Rispondere ogni giorno e in ogni situazione il nostro “sì” al Signore, il “sì” della libertà e dell’amore, significa lasciarlo libero di agire in noi. “...chi perderà la propria vita per me... la troverà”.