TESTO Commento su Luca 1,28-31
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Annunciazione del Signore (25/03/2009)
Vangelo: Lc 1,28-31

26Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
29A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
34Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». 35Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37nulla è impossibile a Dio». 38Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.
Dalla Parola del giorno
“Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”... “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù”.
Come vivere questa Parola?
È stato scritto che il mistero dell’annunciazione non è un mistero luminoso. È un mistero di ombra, l’ombra degli inizi, l’ombra del mattino, l’ombra di colui che si avvicina per farsi conoscere. Il Verbo, la luce vera, è chiuso nel grembo di donna. Maria è nell’ombra perché la luce è al suo interno. Così le donne che aspettano un bambino non risplendono, assorbono la luce invece di rifletterla.
Artisti di tutti tempi hanno cercato di esprimere l’incanto di questo momento sacro, fonte chiara della nostra salvezza. In particolare, il Beato Angelico, nell’affresco che sta nel convento di S. Marco a Firenze, è riuscito a trasmetterci quell’istante misterioso in cui la storia si è fermata e il tempo ha perso la sua continuità per ascoltare, con la piccola ragazza di Nazaret, la grande e lieta notizia che veniva dal cielo.
Solo un Dio poteva concepire una modalità del genere per diventare uno di noi. Eppure ha voluto servirsi di una donna. È passato attraverso la via più naturale per farsi uomo. In più, non si è imposto a Maria, ma le ha chiesto il suo consenso per farla divenire madre del Verbo.
Ognuno di noi si confonde pensando a questo mistero di amore e di salvezza. Guarda alla piccola ragazza di Nazaret, così coraggiosa e limpida nella sua risposta. Lei ha pronunciato il suo sì incondizionato da sola. Pur intuendo la sofferenza, l’incomprensione, che ne sarebbero derivate, da figlia fedele del popolo di Israele, erede della promessa, si è abbandonata al disegno del Padre.
Oggi, nei momenti di silenzio che mi concederò, chiederò a Maria di rivelarmi il suo stato d’animo e il suo amore purissimo per Dio che l’ha portata ad accogliere in sé l’Emmanuele.
La voce di un religioso
Dio fra le sue meraviglie si compiace in te, che tanto a lungo ha pensato.
Tu sei la Vergine che l’angelo saluta nel giardino. Donna pensata prima che Eva fosse, donna abbozzata in tutte le donne, fanciulla ritirata nella sua casa quando il re viene a dichiararsi attraverso un messaggero. Tu sei la perfetta concezione primordiale che circoscrive tutto ciò che Dio crea.
P. Emmanuel