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TESTO Commento su Giovanni 4,5-42

don Stefano Varnavà

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II domenica di Quaresima (Anno B) (12/03/2006)

Vangelo: Gv 4,5-42 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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5Giunse così a una città della Samaria chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: 6qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno. 7Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da bere». 8I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi. 9Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno rapporti con i Samaritani. 10Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva». 11Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? 12Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo bestiame?». 13Gesù le risponde: «Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; 14ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». 15«Signore – gli dice la donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua». 16Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna qui». 17Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto bene: “Io non ho marito”. 18Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». 19Gli replica la donna: «Signore, vedo che tu sei un profeta! 20I nostri padri hanno adorato su questo monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare». 21Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. 22Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23Ma viene l’ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità: così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. 24Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». 25Gli rispose la donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci annuncerà ogni cosa». 26Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te».

27In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con lei?». 28La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: 29«Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?». 30Uscirono dalla città e andavano da lui.

31Intanto i discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». 32Ma egli rispose loro: «Io ho da mangiare un cibo che voi non conoscete». 33E i discepoli si domandavano l’un l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». 34Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua opera. 35Voi non dite forse: “Ancora quattro mesi e poi viene la mietitura”? Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. 36Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. 37In questo infatti si dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. 38Io vi ho mandati a mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete subentrati nella loro fatica».

39Molti Samaritani di quella città credettero in lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello che ho fatto». 40E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. 41Molti di più credettero per la sua parola 42e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo».

Ci sono alcune considerazioni da fare: questa donna è capace di fare propaganda! Questa donna è capace di fare "comunicazione": sa spargere nel suo paese la voce di quest'Uomo, particolare e straordinario.

Gli uomini del paese scuotono la testa e ci tengono a non farsi vedere troppo in amicizia e in intimità con questa donna, perché, purtroppo, la sua reputazione non è un granché, ma... questa donna che non riesce a convincere riesce però ad annunziare, ed era proprio quello che Gesù voleva da lei.

"Molti samaritani di quella città credettero in Lui per le parole della donna...", ma dopo due giorni: "Molti più credettero per la Sua Parola e dicevano alla donna: non è più per la tua parola che noi crediamo ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che Questi è veramente il Salvatore del mondo", quindi, in un certo qual modo la gente del paese "riprende" poi le distanze dalla donna.

Secondo la mentalità dei Samaritani le parole di quella donna non erano molto attendibili: perché?

Analizziamo un'altra frase di Gesù, che sfidando in un certo qual modo l'intimità di questa donna, dopo aver cercato di "parlare o discutere con lei, si "inoltra" nel suo privato: "Va a chiamare tuo marito!". Frase decisamente provocatoria perché la donna risponde: "Non ho marito!". Le dice Gesù: "Hai detto bene: non ho marito. Infatti hai avuto cinque mariti, e quello che hai ora non è tuo marito. In questo hai detto il vero".

Stranissimo il caso di questa donna che ha avuto cinque mariti (per modo di dire) e quello che ha adesso non è ancora quello giusto! Ci troviamo di fronte a una donna che sbaglia continuamente nello scegliere il suo uomo!

Di incontri sbagliati ce ne sono tanti! Perché?

Tante volte le ragazze della scuola (magistrale, liceo) chiedono disperatamente: "Come si fa a trovare l'uomo giusto?". Non è semplice!

E' una domanda che ci si pone in continuazione vedendo quello che succede nella vita: gente che si incontra e poi si scontra; gente che si incontra e poi si lascia.

Incontri sbagliati...: ci sono alcune regole per trovare l'uomo giusto e, anche se non sono regole assolute ma solo indicative, proviamo a leggerne alcune.

Prima regola: l'uomo perfetto non esiste perché quando si è innamorati si vede tutto roseo (Peynet!).

A Milano dicono che: "De nouvell tutt l'è bell" (tutto ciò che è nuovo è bello). Tutto è bello perché c'è la ricerca, c'è il fatto di conoscere e non conoscere, di intravedere...: si vede più con gli occhi del desiderio che con quelli della realtà.

Seconda regola: gli uomini affascinanti possono rendere infelici: Beautiful, Sentieri..., quanti uomini affascinanti!

Terza regola: tentare di cambiare un uomo è generalmente inutile: ah.. ma dopo sposato lo cambio! No! Si ha tempo tre anni per poter cambiare una persona; dopo tale tempo o la persona è cambiata o è meglio lasciarla perdere!

Quarta regola: crescere significa abbandonare la figura paterna. La figura paterna, purtroppo, molte volte la si porta con sé e la si prende come metro, come misura o come antitesi: quell'uomo deve assomigliare a mio padre!, oppure: quell'uomo non deve assomigliare assolutamente a mio padre!

Quinta regola: il risentimento spaventa gli uomini. E' meglio iniziare a dire una parola, anche cruda, che presentare una faccia risentita. Invece le donne, generalmente, sono più propense a fare una faccia risentita che dire una parola chiara, così che quando si vede la faccia "storta" si sa già che qualcosa non va, se poi la cosa continua... si sa con certezza che c'è proprio la "luna" storta.

Sesta regola: nessun uomo può dare a una donna fiducia in se stessa. E' una frase pesante ma è vera: nessun uomo può dare a una donna fiducia in se stessa, neanche lo psichiatra o lo psicologo.

Settima regola: molti uomini in gamba non vengono notati (e ci sono!). Questo vale anche per le ragazze: ci sono tante ragazze "d'oro" che non vengono notate.

Ottava regola: nutrire poche aspettative porta a una maggior vitalità. Una persona che si aspetta tantissime cose da un uomo ha già sbagliato. Invece, oggigiorno si tende a cercare la persona che ha la macchina grossa, che ha tanti soldi di famiglia e un posto al sole con relativi guadagni....: tutte aspettative per poter mettersi a "rimorchio"!

Altra cosa... per trovare un uomo ci vuole iniziativa: la ragazza invece è sempre propensa a pensare che sarà il principe azzurro in persona che verrà a cercarla.

Agli uomini (attenzione: è un ragionamento psicologico) piacciono le donne a cui piacciono gli uomini..., quindi non si deve credere che trovato un uomo si è a posto: no, perché anche se tu piaci a lui devi però ricordare che agli uomini piacciono le donne a cui piacciono gli uomini.

Altro particolare interessante: le donne che sanno veramente ascoltare sono irresistibili. Invece, generalmente; quando si parla con una donna non è possibile neanche finire una frase... Le donne che sanno veramente ascoltare sono irresistibili. Siete irresistibili? Sapete veramente ascoltare un uomo?

Ricordatevi che le donne sono sempre responsabili delle loro esperienze: non si deve dire: "Mi ha ingannato... Mi ha preso in giro... Io credevo...". La responsabilità è al 50% ciascuno.

Per concludere: non giudicate mai un sentimento vostro, diretto ad un altro, o di un altro, diretto a voi, nel momento della gioia (tante persone si conoscono solo quando escono al giovedì o al sabato...), o del piacere, o del dolore, ma giudicatelo nella quotidianità. E' il quotidiano che dà veramente la proporzione del sentimento, così anche la lontananza o le difficoltà.

Quotidianità, lontananza, difficoltà sono i tre casi in cui se il vostro pensiero chiama l'altro, quest'altro fa parte di voi, i vostri esseri camminano vicino e i vostri pensieri si fondono e diventate sempre più simili.

Bisogna stare attenti agli incontri sbagliati, ma... attenti anche agli incontri giusti. Non basta che un incontro sia giusto: ci sono degli incontri giusti che si esauriscono perché, entro i tre anni, non si è costruito qualche cosa insieme. Non basta dire: "Sto bene insieme a questa persona", bisogna costruire insieme. Costruire o per la coppia o per gli altri. Lavorando insieme si sta insieme.

Oppure, certi incontri si esauriscono perché l'egoismo di uno, o di tutti e due, non viene tolto. Se un uomo dopo tre anni è sempre egoista, bisogna aver il coraggio di lasciar perdere. Un matrimonio tra un generoso e un egoista è destinato a fallire.

Ci sono anche incontri giusti che non si esauriscono ma che portano i due, poco alla volta, ad "allontanarsi" dal reciproco "fuoco". Il Signore ha fatto l'uomo e la donna a immagine e somiglianza. Immagine vuol dire specchio: uno specchio dell'altro; quello che uno "manda", ritorna arricchito dall'altra persona; ma se questi due specchi non sono uno di fronte all'altro (sono spostati tra di loro), uno dà senza ricevere. Questo è il guaio di tanti incontri, di tanti matrimoni.

Sovente l'uno non è più immagine dell'altro perché il lavoro, la carriera, il successo... spostano lo specchio: per ritrovarsi bisogna rimettere gli "specchi" al loro posto, e per fare questo ci vuole l'aiuto di Dio e non quello dello psichiatra (tantomeno quello dell'avvocato...). Se lo "specchio" si è spostato non si deve dire: "E' tutto finito". Bisogna cercare (potendo) di rimettere a posto gli specchi.

Per rimettere a posto gli "specchi" bisogna ricordarsi che: se due esseri non si intendono o non si comprendono più, pur parlando e facendo le stesse cose (Torre di Babele), solo Dio, se rientra nei Suoi piani, può modificare ciò, aiutandoli nuovamente a comprendersi. Dio (ripeto) e non l'avvocato, e non lo psichiatra, perché un conto è il corpo e un conto è l'anima.

L'aiuto di Dio avviene quando nell'intimo dei due c'è un vero desiderio di costruzione per sè e per gli altri, e non desiderio di costruzione per sè e distruzione per l'altro: in quest'ultimo caso Dio non aiuta.

Ci sono anche degli incontri giusti che non si esauriscono, non si allontanano, ma si rompono! Si "rompono" perché non si è pronti a perdonare e a pensare che tutti possono sbagliare.

Gesù ha detto: "Se una persona sbaglia e commette una colpa contro di te, ma pentito (dico pentito) ti chiede perdono, tu devi perdonare".

I mass -media, invece non invitano al perdono, invitano alla vendetta (mi riferisco sempre al discorso delle telenovele), e questo non è certamente un discorso cristiano: "Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori", diciamo nel Padre nostro.

Comunque, se due persone non riescono a vivere insieme e si separano, non è però detto che debbano vivere nell'odio reciproco. Devono vivere nel rispetto uno dell'altro e con dignità, tenendo sempre presente che a due amanti è possibile staccarsi e dimenticarsi, ma a due coniugi non è possibile dimenticare completamente il loro incontro.

Il matrimonio (parlo del matrimonio con il valore di Sacramento) imprime alle anime un marchio definitivo. Anche senza figli la donna che è stata moglie, e l'uomo che è stato marito, non possono mai più tornare quelli che erano. Essi hanno raggiunto una maturazione che li rende per sempre diversi da una nubile o da uno scapolo: in questo senso il matrimonio è psichicamente indelebile.

Perché ho detto tutte queste cose? E' necessario conoscerle. Bisogna che i ragazzi le conoscano. Bisogna che voi, che siete già anziani, abbiate in mano qualcosa da dire ai ragazzi quando questi sentono il bisogno di una parola giusta.

Le persone anziane, che queste cose le hanno vissute e quindi le capiscono, devono avere il coraggio di parlare e di consigliare: abbiate il coraggio di dire la "frasetta" che può essere un segnale, un'ancora a cui una persona possa attaccarsi.

Fate quello che ha fatto Gesù, il Quale ha "toccato" questo aspetto (anche se delicato) con la Samaritana, ed è stato lì, a quel punto lì, dal quel punto lì che è cominciata la sua conversione.

Vi auguro di essere dei buoni consiglieri e dei salvatori in queste cose.

Visitate il sito www.liturgiagiovane.it ed il relativo blog, sul quale è possibile aggiungere i vostri commenti, osservazioni, suggerimenti, proposte.

 

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