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TESTO Commento su Is 1,10

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Martedì della II settimana di Quaresima (10/03/2009)

Brano biblico: Is 1,10 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Udite la parola del Signore, voi capi di Sodoma; ascoltate la dottrina del nostro Dio, popolo di Gomorra!

Come vivere questa Parola?

Sodoma, Gomorra: due nomi biblici evocativi di un male dilagante che aveva causato la loro completa distruzione.

All’armonia iniziale, da cui era emersa l’intera creazione all’insegna della benedizione di Dio, si era andato via via reintroducendo il caos del disordine morale, principio di distruzione, che inesorabilmente aveva finito con il cancellare ogni sussulto di vita nelle due depravate città.

Castigo di Dio o non piuttosto inevitabile epilogo di un processo di corruzione che aveva corroso le fondamenta della convivenza sociale e della vita personale?

Definendo “capi di Sodoma” e “popolo di Gomorra” i suoi contemporanei, il profeta ricollega a quei tempi la disarmonia che il male, in qualunque epoca venga compiuto, introduce nel tessuto umano e cosmico. Un monito a prendere coscienza delle tremende conseguenze che il peccato (= elemento di disordine) produce, con risvolti che vanno ben oltre l’individuo.

La consegna all’umanità del ‘giardino dell’Eden’, cioè del cosmo e di se stessi, nella originaria positività, perché “lo custodisca e lo coltivi”, è una responsabilità a cui non possiamo sottrarci, senza avviare processi demolitori. Allora è inevitabile scadere in considerazioni deprimenti, lasciandosi andare: tanto non c’è niente da fare?

“Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve”, torna a ripeterci il Signore, attraverso la parola del profeta. Sta a noi risalire la china, “cessando di fare il male e imparando a fare il bene”, naturalmente sorretti dalla sua grazia. Ma urge non rimandare a domani: potrebbe essere troppo tardi!

Oggi, nella mia pausa contemplativa, mi lascerò interpellare da questo brano biblico: è rivolto a me l’invito a correggere la rotta, mettendomi decisamente nella via dell’amore.

Rendimi consapevole, Signore, delle mie responsabilità di fronte a un degrado che sono troppo pronto a condannare. Che io possa, sostenuto dalla tua grazia, collaborare con i miei fratelli per l’avvento di una società fondata sui dettami dell’amore.

La voce di un dottore della Chiesa

Fratelli, quando predichiamo la Parola del Signore, non solo denunciamo le ingiustizie dell'ordine sociale. Denunciamo ogni peccato che è notte, che è ombra: ubriacature, abbuffate, lussurie, adulteri, aborti. Tutto ciò, che è il regno dell'iniquità e del peccato, scompaia dalla nostra società.
Oscar Romero

 

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