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TESTO Commento su Matteo 5,23-24

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Venerdì della I settimana di Quaresima (06/03/2009)

Vangelo: Mt 5,23-24 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

“Se stai presentando la tua offerta all’altare e ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare e va prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.”

Come vivere questa Parola?

Gesù aveva proclamato che il modo di essere giusti (cioè di mirare alla santificazione) di chi lo segue deve superare quello degli scribi e dei farisei che, con puntigliosa acribia, osservano tutte le prescrizioni della Legge.

Ma in che modo vivono l’osservanza della Legge? Con un’adesione esteriore, formalistica, priva dunque di amore.

Ecco allora che anche qui Gesù fa ‘saltare’ decisamente questo modo di sentirsi a posto, dentro determinate pratiche religiose. Il punto nodale, il parametro di tutto è l’amore di carità. È inutile, anzi dannoso pretendere di offrire sacrifici a Dio, se questi sacrifici sono avulsi dalla pratica della carità che è anzitutto perdonare le offese.

E ciò che sprizza fulgore da questa prescrizione evangelica non è solo l’invito a riconciliarsi ma quell’ingiungermi a fare io il primo passo nei confronti della persona che ha qualcosa contro di me. A volte è davvero cosa ardua ma, in altre pagine del Vangelo, ci è detto che “niente è impossibile a chi crede”. Perché credere è soprattutto aprire il cuore all’impeto della grazia di Dio che c’inonda e ci fortifica proprio a misura del nostro fiducioso spalancarci ad essa.

Credo, Signore! Sì, credo che la fede, senza l’impegno di una sincera fraternità con tutti, è cosa morta.

Credo, Signore! Sì, credo che la devozione rende davvero devoto il cuore impregnandolo di un sentimento profondo e riverenziale per te, se penso bene, dico bene degli altri e voglio loro bene.

Credo, Signore! Sì, credo, col tuo aiuto, che l’acqua della carità che verso nel cuore degli altri zampilla poi, in getto puro e lieto a lode del tuo nome anche dentro di me.

La voce di un dottore della Chiesa

Il tuo cuore è agitato. All'udire l'insulto tu desideri vendicarti: ed ecco ti sei vendicato e... hai fatto naufragio. E perché? Perché in te dorme Cristo. Che vuol dire: "In te dorme Cristo"? Ti sei dimenticato di Cristo. Risveglia dunque Cristo, ricordati di Cristo, sia desto in te Cristo... Ti eri dimenticato ch'egli, essendo crocifisso, disse: «Padre, perdona loro perché non sanno che cosa fanno» (Lc 23,34)? Egli, che dormiva nel tuo cuore, non volle vendicarsi.
Sant’Agostino

 

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