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TESTO Commento su Marco 1,12-15

Totustuus  

I Domenica di Quaresima (Anno B) (01/03/2009)

Vangelo: Mc 1,12-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Visualizza Mc 1,12-15

12E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto 13e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.

14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, 15e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

SCHEMA RIASSUNTIVO

Tema: Fedeltà di Dio

1. Dio è fedele e perciò stringe un'alleanza.

a) La alleanza è un patto di amicizia, di sicurezza tra i membri dell'alleanza. È un patto di non-tradimento.

b) Da parte di Dio, l'alleanza è totalmente gratuita: egli non ha niente da guadagnare, non trae nessun beneficio. La sua Alleanza con noi è per puro amore dell'uomo.

2. Cristo patisce la tentazione nel deserto di fedeltà alla sua alleanza con noi.

a) Cristo, come uomo, è tentato: è la sua fedeltà all'incarnazione vissuta per noi. Patì la tentazione per noi, per fedeltà a noi.

b) Come Dio, Cristo vince il demonio. Con la sua vittoria, Cristo ci unisce alla sua vittoria.
3. Lottiamo per essere fedeli a Dio.

a) Poiché Cristo ha vinto le tentazioni, noi possiamo vincere quelle che ci si presentano ogni giorno. Basta vivere uniti a Cristo, come il tralcio alla vite.


LA BIBBIA

«Ecco ora il momento favorevole, è questo il giorno della salvezza!» (2Cor 6,2).

«Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, Lui solo adorerai» (Lc 4,8).

«Lo salverò perché a me si e affidato; lo esalterò, perché ha conosciuto il mio nome. Mi invocherà e gli darò risposta; presso di lui sarò nella sventura, lo salverò e lo renderò glorioso» (Sal 90).


LA CATECHESI E IL MAGISTERO

«Dopo che l'unità del genere umano è stata spezzata dal peccato, Dio cerca prima di tutto di salvare l'umanità passando attraverso ciascuna delle sue parti. L'Alleanza con Noè dopo il diluvio esprime il principio dell'Economia divina verso le "nazioni", ossia gli uomini riuniti in gruppi, "ciascuno secondo la propria lingua e secondo le loro famiglie, nelle loro nazioni" (Gen 10,5)» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 56).

«"Il Dio della pace ha fatto tornare dai morti il Pastore grande delle pecore in virtù del sangue di un'alleanza eterna" (cfr. 13, 20). In questa frase echeggia una parola del Libro di Isaia, nella quale Mosè viene qualificato come il pastore che il Signore ha fatto uscire dall'acqua, dal mare (cfr. 63, 11). Gesù appare come il nuovo Pastore, quello definitivo che porta a compimento ciò che Mosè aveva fatto: Egli ci conduce fuori dalle acque mortifere del mare, fuori dalle acque della morte. [...] Gesù è per noi disceso nelle acque oscure della morte. Ma in virtù del suo sangue, ci dice la Lettera agli Ebrei, è stato fatto tornare dalla morte: il suo amore si è unito a quello del Padre e così dalla profondità della morte Egli ha potuto salire alla vita. Ora eleva noi dalla morte alla vita vera. Sì, è ciò che avviene nel Battesimo: Egli ci tira su verso di sé, ci attira dentro la vera vita. Ci conduce attraverso il mare spesso così oscuro della storia, nelle cui confusioni e pericoli non di rado siamo minacciati di sprofondare. [...] Qualunque cosa succeda o ci venga incontro, non abbandoniamo la sua mano! Camminiamo allora sulla via che conduce alla vita» (cfr BENEDETTO XVI, Omelia Veglia Pasquale nella Notte Santa, Sabato Santo, 22 marzo 2008).


I PADRI

«Il Signore ci invita a pregare, non dicendo "liberaci dai malvagi", ma "liberaci dal male", per farci intendere che non dobbiamo nutrire del malanimo verso il prossimo anche quando costui ci fa del male, ma dobbiamo rivolgere il nostro odio verso il diavolo, quale causa di tutti i mali. Dopo averci preparato al combattimento, ricordandoci la presenza di questo temibile nemico e aver eliminato in noi ogni pigrizia, ci incoraggia e risolleva il nostro spirito, mostrando chi è il re che comanda e facendoci intendere che egli è più potente di tutti: "Perché tuo è il regno, la potenza, la gloria". Se il regno appartiene a Dio, non dobbiamo avere nessun timore, poiché nessuno sarà mai capace di resistergli, nessuno potrà mai togliergli il supremo potere. Quando dice "tuo e il regno", ci fa capire che anche il nemico che ci aggredisce è sottoposto a Dio e, se ci fa la guerra, è perché Dio lo permette. Egli, infatti, è uno dei suoi servi, anche se di quelli malvagi e reprobi, e non potrebbe aggredire nessun uomo, se non ne avesse ricevuto prima il permesso da Dio. Quand'anche voi foste mille volte più deboli di quanto siete, sarebbe giusto aver piena fiducia, in quanto avete un re tanto potente, un re che può fare facilmente per voi tutto quanto vuole» (San Giovanni Crisostomo, Comment. in Matth, 19,6).


PENSIERI E FRASI

«È meglio seguire la strada, anche zoppicando, che correre fuori di essa. Perché chi continua a zoppicare sulla strada, benché avanzi poco, si va avvicinando alla meta; ma chi cammina fuori strada, quanto più corre tanto più si va allontanando dalla strada» (San Tommaso d'Aquino, Coment. Evang. S. Juan, 14,2).

«Le promesse del mondo ingannano sempre; invece le promesse di Dio non deludono mai» (Sant'Agostino, S. 1571).


ANEDDOTI

«Parole della Duchessa di Villahermosa a suo figlio Giuseppe Antonio: "I Villahermosa posero attorno alla loro corona quel motto: 'Sanguine empta, sanguine tuebor', 'comprata col sangue, col sangue la difenderò'. Mettilo tu, figlio mio, attorno alla tua fede, perché fu comprata con il sangue di Gesù Cristo e con il tuo stesso sangue devi difenderla"».

«L'imperatore pagano Costanzo Floro, padre di Costantino, decise di mettere alla prova la fedeltà dei suoi cortigiani appartenenti al cristianesimo e ordinò che il giorno seguente assistessero tutti ai sacrifici pagani, annunciando che gli inadempienti avrebbero perduto le loro posizioni e avrebbero dovuto abbandonare la corte. Una parte di essi obbedì all'ordine, ma gli altri si rifiutarono. Allora l'imperatore esclamò: "Ora so chi sono gli uomini di carattere e chi sono gli opportunisti. Come può mantenersi fedele a me chi non si mantiene fedele al suo Signore celeste?"».

 

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