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TESTO Commento su Marco 1,12-15

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I Domenica di Quaresima (Anno B) (01/03/2009)

Vangelo: Mc 1,12-15 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

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12E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto 13e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.

14Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, 15e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

COMMENTO ALLE LETTURE

a cura di don Giampaolo Perugini

Che cos’è la quaresima? Perché esiste? Che importanza ha per noi? Come vivremo questi giorni così diversi eppure così uguali a tutti gli altri giorni?

Io stabilisco la mia alleanza con voi.

* È Dio che parla e per due volte ripete questa frase. Noi siamo abituati a leggere nei libri di storia le dichiarazioni d’indipendenza o le dichiarazioni di guerra. La prima lettura, invece, è una dichiarazione di “dipendenza”, una dichiarazione di pace. “Alleanza” è la parola chiave ripetuta ben cinque volte! “Io con voi” – “me e voi”. La Quaresima che abbiamo appena iniziato è la nostra dichiarazione di “dipendenza” da Dio.. e il segno della sua alleanza con noi. È un tempo durante il quale la nostra umanità è rinnovata perché trovi pace. È un “arco” temporale, sulle nubi del nostro presente, durante il quale affrontiamo il deserto e giungiamo alla terra promessa che è la divina-umanità di Cristo in noi. Il “baleno” della sua luce nella nostra vita personale e familiare.

* «È veramente giusto renderti grazie, Padre santo, Dio di bontà infinita. Tu continui a chiamare i peccatori a rinnovarsi nel tuo Spirito e manifesti la tua onnipotenza soprattutto nella grazia del perdono. Molte volte gli uomini hanno infranto la tua alleanza, e tu invece di abbandonarli hai stretto con loro un vincolo nuovo per mezzo di Gesù, tuo Figlio e nostro redentore: un vincolo così saldo che nulla potrà mai spezzare. Anche a noi offri un tempo di riconciliazione e di pace, perché affidandoci unicamente alla tua misericordia ritroviamo la via del ritorno a te, e aprendoci all’azione dello Spirito Santo viviamo in Cristo la vita nuova, nella lode perenne del tuo nome e nel servizio dei fratelli». [ Prefazio della preghiera eucaristica della Riconciliazione I ]

* Prima Dio fece alleanza con Abramo, poi l’alleanza con Noè, poi l’alleanza con Mosè.

Ma l’uomo è davvero strano.. Avrebbe tutto l’interesse ad avere Dio come alleato! L’onnipotente, Colui che tutto ha creato, il sommamente Buono, il Sommo bene.. Che non chiede nulla e vuole dare tutto in forza di un’alleanza a cui si vincola unicamente per amore del suo amato...

“Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà” (salmo resp.), eppure l’uomo ripetutamente infrange l’alleanza! Da una parte chiediamo di conoscere le sue vie, di insegnarci i suoi sentieri, di indicarci la via giusta (cfr. salmo resp.).. e dall’altra, quando Lui ci esaudisce, noi preferiamo seguire le nostre vie, percorriamo i nostri sentieri, scegliamo una direzione che è “giusta” secondo noi e non secondo Dio, perciò sbagliata... Pensate alle recenti discussioni sul caso di Eluana Englaro oppure alla manipolazione genetica, ma anche all’aborto come diritto delle donne o al tradimento del matrimonio in tutte le sue forme. Pensiamo anche alla nostra vita ogni volta che si fa una deroga all’onestà, alla verità. Pensiamo alla nostra fede ogni volta che diciamo “credo a modo mio”, che prendiamo le distanze dal magistero della Chiesa, che non andiamo a Messa perché abbiamo qualche alleanza più importante della nostra alleanza con Dio...

* Ogni qual volta decidiamo da noi stessi cosa è bene e cosa è male, cosa è giusto e cosa è sbagliato (relativismo etico) noi stracciamo l’alleanza con Dio per una dichiarazione d’indipendenza, per affermare una libertà di vivere senza altra regola che non sia il nostro giudizio (peraltro spesso dettato non dalla ragione ma da ciò che il nostro sentimento egoistico desidera in quel determinato momento della nostra vita). Ogni qual volta stracciamo l’alleanza con Dio attraverso il peccato, noi andiamo incontro ad un “diluvio” di lacrime. Non è il castigo di Dio, ma la conseguenza delle nostre scelte sbagliate. Una società sempre più corrotta, sempre più violenta, sempre più vuota, sempre più volgare, ansiosa, depressa, che ha dimenticato il digiuno e la preghiera, che ha messo Dio fuori della porta sperimenta di essere sempre più liberale ma non più libera, anzi, sempre più schiava dei propri istinti, sempre più vicina alla guerra e più lontana dalla pace, con più centri di benessere nelle città e più malessere al centro del proprio cuore. L’umanesimo senza Dio rende l’uomo disumano. Lo fa annegare nelle proprie lacrime.

* “Mentre il mondo piange Dio dov’è”? Così recita una canzone presentata all’ultimo festival di Sanremo dai Gemelli Diversi) e non ci accorgiamo di aver costruito noi i nostri strumenti di tortura, con la stortura della nostra vita, con la costruzione delle nostre “strutture di peccato” (cfr. Sollecitudo rei socialis), con le moderne torri di Babele per affermare la grandezza del nostro progresso fondato sul profitto (i grattacieli delle banche in fallimento, mancanza di lavoro e di case a prezzi accessibili, aumento di droga e di furti, di suicidi e omicidi), sulla libertà sessuale, sul rifiuto dell’alleanza con Dio.

La nuova ed eterna alleanza: il battesimo.

* La fedeltà di Dio alla sua alleanza d’amore si manifesta in Gesù Cristo. “In virtù della sua morte e della sua risurrezione” (cfr. seconda lettura) noi siamo immersi nella nuova ed eterna alleanza con Dio. Per mezzo di Cristo, il solo giusto, noi non affondiamo nelle lacrime della nostra sofferenza e della nostra morte prodotte dal nostro peccato, ma camminiamo sulla terra ferma della sua divina-umanità. Nel Battesimo “il Signore si è ricordato della sua misericordia e del suo amore che è da sempre” (salmo resp.) cosicché noi non anneghiamo fra lacrime di dolore, ma nuotiamo fra lacrime di gioia. «Anche nel diluvio hai prefigurato il Battesimo, perché, oggi come allora, l'acqua segnasse la fine del peccato e l'inizio della vita nuova» [Invocazione sull’acqua nel rito del Battesimo].

Grazie al Battesimo noi non affondiamo in una marea di delusioni ma navighiamo in un mare di speranza. Il tempo della quaresima è la nostra arca per arrivare alla Pasqua, un umanesimo divinizzato, un cuore pacifico e pacificato. Ma questa navigazione non è una “crociera”.. Bisogna che noi facciamo la nostra parte, che mettiamo in gioco la nostra libertà per remare in quella direzione e, remando, faticare. La nostra fatica consiste nella lotta contro il peccato.

*«Rinunciate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio? Rinuncio. Rinunciate alle seduzioni del male, per non lasciarvi dominare dal peccato? Rinuncio. Rinunciate a satana, origine e causa di ogni peccato? Rinuncio» [Rito del Battesimo].

*«Dio onnipotente, tu hai mandato il tuo unico Figlio per dare all'uomo, schiavo del peccato, la libertà dei tuoi figli; umilmente ti preghiamo per questo bambino, che fra le seduzioni del mondo dovrà lottare contro lo spirito del male: per la potenza della morte e risurrezione del tuo Figlio, liberalo dal potere delle tenebre, rendilo forte con la grazia di Cristo, e proteggilo sempre nel cammino della vita. (...) Ti ungo con l'olio, segno di salvezza: ti fortifichi con la sua potenza Cristo Salvatore, che vive e regna nei secoli dei secoli» [Esorcismo nel rito del Battesimo].

Come i lottatori, infatti, si ungevano il corpo prima di combattere per sfuggire alla presa dell’avversario, per lo stesso motivo, l’olio dei catecumeni è diventato il segno sacramentale, visibile e concreto, di questo aspetto della nostra vita: la lotta contro il peccato, e anche il “segno dell’alleanza” di Dio con noi, cioè della sua forza e del suo aiuto nel nostro combattimento contro il male.

Lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana.

* Il male è sempre davanti a noi, sempre in agguato. Se è vero che noi cerchiamo di non fare del male a nessuno, è anche vero che il male stesso viene a cercarci, a cercare di insinuarsi, di sedurci, di infiltrarsi nel nostro cuore e nei nostri rapporti familiari o in quelli sul lavoro...

Dio lo sa e ci spinge nel deserto non perché vuole indurci in tentazione, ma perché desidera che noi vinciamo la tentazione. Dio non vuole metterci alla prova, ma vuole che noi sappiamo affrontare la prova senza fuggire di fronte al male, in qualunque forma esso si manifesti. Solo così saremo davvero liberi e “padroni” della nostra vita!

* Bisogna dirlo con chiarezza: qualunque male non può venire da Dio, ma viene da Satana che esiste e tenta di influire nel mondo e nella nostra vita. Questa quaresima è il simbolo della nostra vita sulla terra. Nel modo in cui vivremo l’arco temporale di questi quaranta giorni nel deserto, allo stesso modo potremo vivere e, di fatto, vivremo l’intera nostra vita.

* Bisogna dirlo con chiarezza: la vita reale, la vita normale, porta sempre con sé delle difficoltà, dei momenti critici, delle prove... (cfr. il rito del matrimonio: prometto di esserti fedele sempre nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia). Dio le permette per il nostro bene integrale e, fedele alla sua alleanza, non ci lascia soli in quei momenti ma ci dà tutto quello che ci serve per superare qualsiasi prova e trasformarla in un bene più grande, anche in vista dell’eternità. Dobbiamo, quindi, come Gesù “rimanere” nel deserto e non scappare dalla prova quando questa si presenta. Lo possiamo fare in virtù dell’alleanza di Dio con noi.

* Nel deserto, Gesù stava con le bestie selvatiche, e gli angeli lo servivano. Cosa vuol dire? Mi viene in mente la vita di S. Antonio abate che ritiratosi nel deserto combatteva contro delle bestie feroci. Egli capisce che si tratta di tentazioni del diavolo, suggestioni del male, impulsi forti, istinti animaleschi che vogliono impadronirsi di lui. Noi potremmo chiamare le bestie selvatiche con cui dobbiamo convivere nel deserto con questi nomi: rabbia, rancore, desiderio di vendicarsi, lussuria, invidia, gelosia, superbia, pigrizia, avarizia, bugia ecc. Convivere non vuol dire assecondare, lasciarci sopraffare, ma dominare, addomesticare.. con l’aiuto degli angeli che Dio ci manda per servirci e aiutarci.

Convertitevi e credete nel Vangelo

* Durante questa quaresima riscopriamo, dunque, l’invito a convertirci come l’invito a lottare contro il peccato e contro le sue radici maligne nella natura del nostro uomo vecchio. Facciamolo morire definitivamente “mortificando” le nostre passioni più basse con il sacrificio del digiuno, con la preghiera e la forza del Vangelo letto, meditato, creduto e attuato giorno per giorno. “Crediamo” al nostro Battesimo fino in fondo! Certe cose che il mondo chiama “naturali” per noi sono “contro natura”, contro la natura divina ricevuta il giorno del nostro Battesimo.

* Durante questa quaresima convertiamoci alla vera libertà rinunciando ad una sigaretta, ad una trasmissione televisiva, ad un cibo particolare, a qualunque cosa che si presenta “alleato” del nostro piacere al di fuori dell’alleanza con Dio. Mettiamo alla “prova” la nostra libertà di scelta. Faremo così di questi quaranta giorni un “tempo compiuto” e vedremo più da “vicino il regno di Dio”: la sua pace dentro di noi e attorno a noi.

* Durante questa prima settimana di quaresima può aiutarci qualche domanda da porci al mattino come preghiera e la sera come esame di coscienza: In che modo oggi sarò (o sono stato) per chi m’incontra (o per chi ho incontrato) il “segno dell’alleanza con Dio”? È visibile sulle nubi il mio arco di luce battesimale o sono mimetizzato nel paesaggio della lamentela e del grigiore? Cerco il mio benessere o cerco di “esserbene”? Come affronto le prove di questo periodo della mia vita?

 

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