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TESTO Commento su Marco 6,21-24

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Venerdì della IV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (06/02/2009)

Vangelo: Mc 6,21-24 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Erode per il suo compleanno fece un banchetto per i grandi della sua corte, gli ufficiali e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla ragazza: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le fece questo giuramento: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». La ragazza uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista».

Come vivere questa Parola?

Dal contesto di questa pericope sappiamo due cose: che Erode era stato colpito positivamente dalla personalità di Cristo Gesù perciò voleva conoscerlo, e che Giovanni Battista, il battistrada del Signore, lui stesso lo aveva fatto togliere di mezzo, dentro una storia di sangue e di viltà.

Di questa storia l’anello portante è Erodiade: una figura di donna che diventa perversa perché lascia che all’impazzata la passione detti legge nel suo cuore.

“Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello” aveva detto francamente Giovanni Battista ad Erode che conviveva con Erodiade. E la donna, invece di riconoscere in quella voce il puro zampillare della verità liberante, prese ad odiare il Battista. Ne ottenne la morte, volendola con lucido stratagemma, dentro la pressione dell’odio che la divorava.

Ciò che conta – ci avverte questa parola sacra – è vigilare sul nostro cuore, sulla nostra relazionalità che la legge di Dio e la nostra coscienza vogliono nelle linee del progetto di Dio e non fuori, non contro. L’adulterio è sempre un male! Cedere ad esso, significa poi cadere in un incendio distruttore. Prendere invece posizione, con l’aiuto di Dio che è il sovrabbondare della sua grazia potente è salvezza e rinvigorimento della propria persona e dilagare di pace e gioia in famiglia.

Signore, dammi di rientrare spesso nel mio cuore. Che senza paura io guardi in faccia i miei sentimenti, alimentando solo quelli che sono secondo il tuo volere che è il bene vero per me e per tutti.

La voce di un martire di oggi

Fratelli, quando predichiamo la Parola del Signore, non solo denunciamo le ingiustizie dell'ordine sociale. Denunciamo ogni peccato che è notte, che è ombra: ubriacature, abbuffate, lussurie, adulteri, aborti. Tutto ciò, che è il regno dell'iniquità e del peccato, scompaia dalla nostra società.
Oscar Romero

 

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