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TESTO Commento su Marco 6,1-3

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Mercoledì della IV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (04/02/2009)

Vangelo: Mc 6,1-3 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Andò nella sua patria e i discepoli lo seguirono. Venuto il sabato, incominciò a insegnare nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano: «Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani? Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». E si scandalizzavano di lui.

Come vivere questa Parola?

Se Gesù fosse apparso con grande apparato di spettacolari manifestazioni di gloria e maestà, se fosse stato l’uomo dall’affascinante esplosione di gesti grandiosi e parole magniloquenti, se avesse fatto l’occhiolino ai compromessi con le agenzie del potere e della ricchezza, certamente molti con più facilità avrebbero creduto in lui.

Ma non fu così. Non è neppure oggi così. Certo Gesù aveva una parola pura e tagliente come il diamante. Dove lui arrivava le tenebre del male, soprattutto dell’ipocrisia, venivano spiazzate. Era la luce vera venuta in questo mondo (cf Gv 1), ma proprio la sua gente non riusciva a riconoscerlo come il Figlio di Dio, come il Messia promesso. Quello che creava barriera era proprio la quotidianità, la semplicità: quell’essere (apparire come) il figlio del falegname di Nazareth, un paese così da poco che Natanaele dirà: “Che cosa può venire di buono da Nazareth?”. E l’incredulità è una forza così negativa che – dice l’evangelista – “Gesù non poté compiere nessun prodigio” (v.5).

Notiamo due verbi: I suoi compaesani ‘si scandalizzano di lui’. Egli ‘si meravigliava’ della loro incredulità. Scandalizzarsi, secondo l’etimologia, è un inciampare per impedimento dato da grosso ostacolo. Meravigliarsi è sorpresa, stupore; in questo caso mesta constatazione di una diffidenza senza senso, e nemico della fiducia.

Oggi, nella mia pausa contemplativa, vedo se mi succede a volte di inciampare in un’abitudinarietà che uccide la freschezza e la vitalità della mia fede.

Signore, non cessare di irrompere come grazia guarigione e pace nella mia vita. Fa' che io t’incontri, con sempre nuovo amore, nel quotidiano.

La voce di un grande poeta

È curioso a vedere che quasi tutti gli uomini che valgono molto hanno le maniere semplici; e che quasi sempre le maniere semplici sono prese per indizio di poco valore
Giacomo Leopardi

 

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