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TESTO Commento su Marco 5,25-28

Casa di Preghiera San Biagio FMA  

Martedì della IV settimana del Tempo Ordinario (Anno I) (03/02/2009)

Vangelo: Mc 5,25-28 Clicca per vedere le Letture (Vangelo: )

Dalla Parola del giorno

Una donna, che da dodici anni era affetta da emorragia e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza nessun vantaggio, anzi peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla, alle sue spalle, e gli toccò il mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita».

Come vivere questa Parola?

Interessante questo episodio della donna stremata di forze per continue emorragie: un episodio che s’infila, a mo’ di sandwich nel racconto di Giairo, capo della sinagoga che impetra per la figlia moribonda e poi morta.

Ci soffermiamo su questa quasi inarrestabile perdita di sangue che è chiaro simbolo di perdita di vita: assoluta carenza di energie vitali. La guarigione? La donna non pretende di perorare la sua causa presso il Maestro. Si accontenta di toccare il lembo del suo mantello. Ma – attenzione! – il suo non è un gesto parossistico di angoscia ma un’ardita decisione di fede. Gesù lo costata e l’approva: “La tua fede ti ha salvata”.

La perdita di sangue è simbolo di quella perdita di gioia nel vivere il proprio quotidiano che non è più nell’AMORE DI DIO e PER AMORE dei fratelli.
Così come la morte prematura della figlioletta di Giairo.

Ebbene quel Gesù che opera, solo col lasciarsi toccare la frangia del mantello, quello che opera risuscitando la bambina del capo della sinagoga è trionfo della vita su ciò che è causa della sua perdita. Ma questa è “la vittoria che vince il mondo: la nostra fede” (S.Paolo) che permette al Signore d’irrompere come forza sanante, forza vitale in quelle malattie della nostra vita spirituale così insidiose, soffocanti la gioia.

Nella mia pausa contemplativa, oggi, mi soffermo a cogliere che cosa è causa della perdita di entusiasmo e di ardore nella mia vita spirituale. Soprattutto chiedo di “toccare” il Signore con una vita veramente di fede operante nell’amore.

Eccomi, Gesù, a toccare te in una fede che ti chiedo di accrescere ogni giorno, ogni ora.

La voce di un dottore della Chiesa

Cominciò a sperare in un rimedio che potesse salvarla: riconobbe che il tempo era venuto per il fatto che si presentava un medico dal cielo, si levò per andare incontro al Verbo, vide che egli era pressato dalla folla. Ma non credono coloro che premono intorno, credono quelli che lo toccano. Cristo è toccato dalla fede, è visto dalla fede,
S.Ambrogio

 

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